martedì 11 giugno 2013

Vittoria, vittoria, ....

Chiunque di sinistra, di centro sinistra, di sinistra radicale, di sinistra tiepida, quasi di sinistra ecc. ieri è stato felice della grande vittoria del centro sinistra nelle elezioni locali. Non si discute, è stato un bene e anche bello.

Non si può pensare, tuttavia, che tutti i problemi siano risolti. Nel PD pare ormai convinzione generale che solo Renzi può portare alla vittoria. Al netto degli incidenti di percorso, la domanda è: alla vittoria per fare cosa? Il sindaco di Firenze si guarda bene dal dire cosa farà, i suoi discorsi sono solo di metodo e politichese (per un rinnovatore non è molto).

Ma Renzi a parte, la sinistra non riesce a ragionare sulla natura della crisi e quindi su i suoi rimedi. I più radicali pensano ad una politica keynesiana, sicuramente utile ma non sufficiente. Mi pare di poter dire che la sinistra riperde l'occasione, dopo la crisi del socialismo reale non ci è stato nessuno rinnovamento (diciamo la rifondazione fallita),  oggi quando la crisi del sistema, scrivo sistema, capitalista dovrebbe aprire una discussione sul suo superamento. Ci si crogiola prima con la tenuta della Germania, poi con la crescita della Cina (che pone problemi ma da sicurezza), dopo, quando questa rallenta, con la ripresa del Giappone e la ripresina Usa, in attesa del prossimo "brodino". Nel mentre la crisi si fa sempre più pesante e svolta verso l'autoritarismo.

Trovare la soluzione al superamento del sistema capitalista non è semplice e non ho ricette, ma so che questo è il tema e a questo tema bisognerebbe applicarsi. ma non si vede nessun fermento teorico. Come si può rivoluzionare il sistema in questa epoca? quali strumenti? quali forze? secondo quale teoria? niente o pochissimo.    

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