lunedì 27 giugno 2022

Quanto deve durare la guerra?

 

Diario 27 giugno 2022

 

Sono molti quelli che sostengono che la guerra tra i Russi e  gli Ucraini, durerà ancora a lungo, almeno un anno, ha sentenziato il segretario generale della Nato. Un vero coro di convinti pacifisti.

In realtà si tratta di una forma esplicita di cinismo, una guerra combattuta da altri per nostro conto  e per nostri interessi (le imprese occidentali fornitrici di armi).  

Il dato più accreditato circa la popolazione residente ci dice che si tratta di poco più di 30 milioni di abitanti, la guerra e i relativi morti, l’espatrio più o meno lontano, ecc., forse hanno ridotto questa popolazione ulteriormente.

Il presidente Ucraino ha recentemente dichiarato che le perdite ucraine in seguito alla guerra sono di circa 250 unità al giorno. Ammessa anche una certa sopravvalutazione, e ammettendo 100 unità al giorno, questo significa che in un anno si avrà la perdita di 36.000 unità, che su una popolazione 30 milioni non sono sostenibili. Si aggiunga, infatti, oltre la guerra le riduzione delle nascite e le morti naturali.

È evidenti che quanti vogliono che la guerra duri più a lungo possibile, sono gli alleati più efficaci dei russi. Il loro sogno si potrebbe dire: fecero un deserto e lo chiamarono Pace.

Certo si può pensare che alcuni pensino ad un coinvolgimento diretto dell’Europa, la terza guerra mondiale tanta sognata, ma non riusciranno  convincerci, per quanto melate e ideologiche parole potranno usare. Ma apriamo bene le orecchie.



lunedì 20 giugno 2022

Afasia

 


Diario 19 giugno 2022

 

Mi chiedo e mi chiedono, perché da tanto tempo non pubblico nuovi diari. Non credo che ad una domanda così semplice ci possa essere una risposta altrettanto semplice.

Provo ad articolare la risposta:

La prima e  banale risposta e che non ne avevo voglia. Troppo  banale e scontata; ma perché non avevo voglia?

Mi sembrava di ripetermi, su qualsiasi argomento scrivessi, la cosa è ovvia. Ma mi sembrava di essere immerso in un pantano, limaccioso, da cui sembrava impossibile tirarsi fuori. Qualsiasi cosa succedesse nel mondo o nel nostro paese, niente arricciava anime e intelligenze, tutto scivolava come su una lastra di vetro inclinata. La destra fascista tende a prevalere, e lo schermo è sempre vuoto; abbiamo la guerra alla portata di un missile, ma lo schermo è sempre vuoto; il futuro della nostra economia è incerto, e lo schermo è sempre vuoto; il leader della prima potenza atlantica mostra le sue troppe debolezze e la sua attenzione esclusivamente ai propri interessi, e lo schermo è sempre vuoto. Più che vuoto lo schermo si riempie di figure trasparenti, senza spessore, a cominciare del primo dei migliori, che recitano un testo a cui non credono, che non affronta i problemi. Ma non voglio ripetere quello che tutti sanno e che tutti vedono se accendono la TV.

Eppure mi pare di capire che esistano milioni di persone “con le orecchie apposite”, disposte a capire , a volere una diversa politica. Ho il sospetto che proprio l’esistenza di questo popolo, è alla base della grande confusione in cui si articola  il discorso politico. Non si vuole fare chiarezza, non si vuole che il “popolo” prende coscienza dei pericoli, che guardi al futuro spaventato, che chieda un cambiamento. Il mondo è cambiato ma riti,  discorsi, atteggiamenti, sono ancora quelle del passato remoto.

Non mi illudo il mio potrà essere un modesto contributo, forse, nella direzione giusta, mi sforzerò