mercoledì 30 novembre 2016

E il Senato?

Diario 326
30/11/2016

Ci sono nuovamente caduto!
Il presidente del Consiglio, in una delle recenti apparizione in pubblico, ha fatto vedere la "scheda elettorale per il senato". Che strano non si sa come si voterà per il senato, manca l'apposita legge elettorale, ma Renzi fa vedere la scheda. Il nostro presidente continua a strafare, ma temo che nonostante questa sua tendenza non sarà punito.
A proposito di Senato e di sua elezione vi allego una piccola riflessione (pesante) del mio amico Angelo   


Non ne posso più. Mi sono deciso a rimanere in silenzio sul cambio della costituzione, anche se ho deciso che avrei votato no, ma anche il silenzio delle intelligenze  è spaventoso.
Renzi ha appena detto che se vince il "si" si modifica il sistema elettorale del senato facendo indicare agli elettori dei consiglieri regionali quali di questi dovranno andare in senato.
Ma appena viene promulgata la nuova costituzione,  tutto deve adeguarsi ad essa, ed il più presto possibile. 
Per quanto riguarda i deputati, la legge per eleggerli esiste (Italicum) e, quindi  possono e  devono immediatamente essere indette le elezioni. Modificare l'Italicum come scritto nel documento Renzicuperliano potrà avvenire solo dopo il 4 Dicembre e quando anche il senato sia insediato.

Per il senato la nuova costituzione impone che sia eletto dai consigli regionali tra i sindaci (21) e i consiglieri (74). I consigli regionali esistono e sono pienamente legittimati. Non decadono con la nuova costituzione. E' il senato che decade. Ma Renzi dice che sarà fatta una legge che darà la possibilità ai cittadini di indicare, all'atto della elezione dei consiglieri, quali di essi dovranno occupare la carica di senatori.  Ma già all'atto della promulgazione della nuova costituzione i Consigli Ragionali esistono legittimamente e, stando alla nuova costituzione, non ci sono ostacoli perchè eleggano i nuovi senatori. La promessa legge elettorale per il senato, senza un senato legittimo, non può essere  approvata.
Se invece si vuole prestare fede a quanto dice Renzi occorrerebbe  che autonomamente e contemporaneamente all'unisono si dimettessero tutti i presidenti regionali e i consiglieri per indire immediatamente  nuove elezioni con l'indicazione degli elettori intorno ai nuovi senatori. Ma questo è impossibile perché non può essere approvata la nuova legge elettorale senza il senato.
Per realizzare quanto Renzi promette, occorre che "manu militari" i Consigli Regionali esistenti legittimamente siano dichiarati decaduti ed annullati. Ho detto "manu militai" perchè non c'è altro mezzo, in quanto essendo decaduto il senato esistente e non essendocene ancora un altro legittimo, leggi non se ne possono fare. E  non sarebbe questo un colpo di stato? Ma ormai è provato che non si sanno fare neanche i colpi di stato. 
Ma da nessuno sento porre questi problemi. Che è successo all'Italia? Angelo

Perché Dio. Un testo di Carlo Rovelli

Diario n. 324
29/11/2016

Cari amici, oso inviarvi, invece del solito pensierino sulla politica (Renzi, Salvini, Grillo, ecc., la crisi e l’uscita dal tunnel)  questo Elzeviro del fisico Carlo Rovelli, pubblicato sul Corriere della sera. Spero che molti di voi possano apprezzarlo. È il mio regalo per le prossime festività.
Un abbraccio e che il prossimo anno non ci porti un nuovo referendum, e che chi governerà possa capire verso dove ci moviamo e non ci racconti altre favole. Sperare è possibile anche se forse è inutile.
Un abbraccio Francesco  

Carlo Rovelli
Diverse persone mi hanno chiesto perché dico che non credo in Dio. Ecco la mia risposta.
   A me non piacciono quelli che si comportano bene per paura di finire all'infer­no. Preferisco quelli che si comportano bene perché amano comportarsi bene. Non mi piacciono quelli che sono buoni per piacere a Dio. Preferisco quelli che sono buoni perché sono buoni. Non mi piace rispettare i miei  simili perché sono figli Dio. Mi piace ri­spettarli perché sono esseri che sentono e che soffrono. Non mi piace chi si dedica al prossimo e coltiva la giustizia pensando in questo modo di piacere a Dio. Mi piace chi si dedica al prossimo perché sente amore e compassione perle persone.
   A me non piace sentirmi in comunione con un gruppo di persone stando zitto dentro una chiesa ascoltando una funzione. Mi piace sentirmi in comunione con un gruppo di persone guardando i miei amici negli occhi, parlando con loro, e guardando il loro sorriso. Non mi piace emozionarmi davanti alla natura perché Dio l'ha creata così bella. Mi piace emozio­narmi perché è così bella. Non mi piace consolarmi del­la morte pen­sando che Dio mi accoglierà. Mi piace guar­dare in faccia la limitatezza della nostra vita e imparare a sorridere con affetto a sorella morte. Non mi piace chiudermi nel silenzio e pregare Dio. Mi piace chiudermi nel silenzio e ascoltare le profondità infinite del silenzio. Non mi piace ringraziare Dio: mi piace svegliarmi al mattino, guardare il mare e ringraziare il vento, le onde, il cielo e il profumo delle piante, la vita che mi fa vivere, e il sole che si alza.
A me non piacciono quelli che mi spiega­no che il mondo l'ha creato Dio, perché pen­so che non lo sappia nessuno di noi da dove viene il mondo; penso che chi dice di saperlo si illude; preferisco guardare in faccia il mistero, sentirne l'emozione tremenda, piutto­sto che cercare di spegnerla con delle favole. A me non piacciono coloro che credono in Dio e così sanno dove sta la Verità, perché penso che in realtà siano ignoranti quanto me. Penso che il mondo è per noi ancora uno sterminato mistero. A me non piacciono quelli che conoscono le risposte. Mi piaccio­no di più quelli che le risposte le cercano, e dicono «non so».
Non mi piace chi dice di sapere cosa è bene e cosa è male, perché sta in una chiesa che ha il monopolio di Dio, e non vede quante diver­se chiese esistono al mondo. Quante morali diverse, e ciascuna sincera, esistono al mondo. Non mi piace chi dice a tutti cosa tutti devono fare, perché si sente forte grazie al suo Dio. Mi piace chi mi dà suggerimenti sommessi, chi vive in un modo che mi stupi­sce e ammiro, chi fa scelte che mi emozionano e mi fanno pensare.
Mi piace parlare agli amici, provare a con­solarli se soffrono. Mi piace parlare alle pian­te, dare loro da bere se hanno sete. Mi piace amare. Mi piace guardare  il cielo in silenzio. Mi piacciono le stelle. Mi piacciono infinita­mente le stelle. Non mi piace chi si rifugia nelle braccia di una religione quando è sper­so, quando soffre; preferisco chi  accetta il vento della vita, e sa che gli uccelli dell'aria hanno il loro nido, ma il figlio dell'uomo non ha dove posare il suo capo.
E siccome vorrei essere simile alle persone che mi piacciono, e non a quelli che non mi piacciano, non credo in Dio.
(da Corriere della sera, 26/11/2016)


mercoledì 2 novembre 2016

Tina Anselmi

Diario n, 323
2/11/2016



Con la morte di Tina Anselmi scompare una delle poche personalità democristiana degna e una delle poche personalità politiche ammirabili della I Repubblica. Mai coinvolta in giochi di potere, o in altri giochi non confessabile. Con la sua rettitudine ha illuminato la Politica e i posti di responsabilità ricoperti: soprattutto per la sua determinazione godiamo del sistema sanitario nazionale, che ora le regioni manomettono continuamente.  La sua cifra morale è stata fondamentale nel guidare la Commissione di indagine sulla P2.

L’ho incontrata solo una volta, non era una persona semplice ma piuttosto consistente di quella materia che rendono uomini e donne politiche esemplari: schiettezza, dirittura morale, senso dello stato. L’avevo invitato, tanti anni fa,  ad un incontro con gli studenti, ma le condizioni di salute di quel momento non le hanno permesso di accettare l’invito. Mi dispiace molto di non avere provato ancora in seguito.