venerdì 7 giugno 2013

Crisi dei poteri e delle istituzioni

Sarebbe un errore classificare la crisi istituzionale del nostro paese all'insipienza dei partiti, si tratta forse di ben altro.

Intanto va preso atto che “modelli” diversi di crisi istituzionali si riscontrano in tutti i paesi (si pensi solo alle difficoltà di Obama), ma si tratta di un problema di nuovi equilibri di potere. L'assetto precedente, in Italia ma anche altrove, si reggeva su una determinata struttura del potere economico che negli ultimi 20 anni è notevolmente cambiato: dall'economia reale all'economia finanziaria, un tipo di assetto che aborrisce ogni regola, ogni anche vago principio di eguaglianza e ogni controllo.

La crisi, o per meglio dire, le crisi istituzionali nascono da qui, fino a quando non se ne capiscono le matrici sarà impossibile mettere mano a qualsiasi riforma. La stessa impossibilità di dare forma istituzionale all'Europa unita ha la stessa origine, né gli “uomini di buona volontà” che pare si siano impegnati nella nuova costruzione europea si muovono con gli occhio rivolti ad un passato tramontato.

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