venerdì 14 giugno 2013

I perché senza risposte dell'assenza della politica

Perché la politica è diventata così misera? Perché non si interessa di niente che non sia se stessa? Perché i cittadini non sanno chiedere quello che vogliono? Perché non possiamo, non sappiamo,  prendere in mano il nostro futuro? Ma gli interrogativi potrebbe continuare.

Il paese va a rotoli o come si dice e sul baratro, la crisi è una crisi di sistema che aprirebbe una riflessione sul domani, le diseguaglianze aumentano, il futuro è ridotto alla prossima mezza giornata, ... ci sono problemi enormi ai quali la politica e quindi i partiti in connessione con la popolazione potrebbero applicarsi. Ma ormai si è consolidata una divisione: al governo l'amministrazione della società, a partiti la gestione della propria esistenza, della politica nessuno si occupa.

Il PDL è alla ricerca, forse falsa, di un leader che possa guidare il centro destra, e si cerca un papa straniero: Marchini. Il partito non produce, secondo il padrone, una personalità alla quale affidarne la guida.

Il PD si incarta continuamente su Renzi si o Renzi no, su oscure formule di leaderismo. Ma per fare che cosa non si capisce.In questo caso, un semi-estraneo, Fabbrizio Barca, non pare incidere.   Si dice il PD non è schiacciato sul governo, ben detto ma non fatto. Quali sono le proposte correttive, quale le proposte nuove, quale il punto di vista sulla società futura? Neanche con il lanternino si potrebbe scoprire qualcosa.

Il M5* litiga (e spero si sfasci) sulla possibilità che gli eletti abbiano delle proprie idee e possano avanzare critiche al "capo". Trattandosi di un movimento autoritario e di marca fascista non meraviglia, come non meraviglia la perdita di consensi. Ma no, dicono i suoi sostenitori, non prendiamo per oro le parole di Grillo è il suo modo di esprimersi, ma quale lettura fare dell'attacco alle istituzioni, della impossibilità di esprimere un'opinione, ecc. Liberato dal suo frasario "volgare" la sostanza resta ed è repellente.

Della ristrutturazione del debito pubblico ormai non si parla più, si paga e basta; della disoccupazione giovanile si blatera ma soluzioni zero; della lotta, si fa per dire, alle diseguaglianze niente (al contrario c'è chi le difende come motore dello sviluppo), di una politica industriale neanche l'odore, una politica per il mezzogiorno svanita; dei diritti civili solo iniziative per la loro riduzione. 

Ma Letta "governa", fa quel che può, si dice, può poco e poco fa. In attesa della grande riforma istituzionale. Vedere la foto dell'auletta dei gruppi con tutti i 43 consulenti mette in imbarazzo, non si sa se ridere o piangere. Tutte (quasi) persone sagge e per bene, ma che potranno fare?  L'unica cosa che hanno fatto è mettere la riforma della legge elettorale in fondo ai loro lavori, forse giusto, ma insospettisce. 

4 commenti:

  1. Gentile Francesco,
    grazie per questo spazio che ho colpevolmente scoperto solo da pochi giorni. Cercherò di essere più partecipe. A presto

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  2. Ok,ma dici una cosa sbagliata. non vogliono ridurre i diritti, ma eliminarli tutti!
    Ciao
    Angelo

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  3. Caro Angelo,
    No! la cosa nella quale credo è che completamente non ci riusciranno, c'è la forza della resistenza
    Ciao Francesco

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