martedì 18 giugno 2013

Citazioni: nel bene e nel male (fino al 17/6/2013)




  • Renato Schifani
  • Enrico Berrlinguer
  • Massimo Riva
  • Federico Rampini 

Renato Schifani, Corriere della Sera, 9 giugno 2013

“Sinceramente non credo propria si possa arrivare a tanto (condanna di Berlusconi in Cassazione), anche perché da uomo delle istituzioni alla magistratura riconosco autorevolezza ed equilibrio, e penso sia interesse della stessa magistratura tutelare l'integrità di questi valori. Ma al tempo stesso dico che Berlusconi è un leader molto amato dalla gente, e che il suo popolo in questi anni ha sopportato le ingiustizie che si sono abbattute sul suo capo con grande senso di responsabilità e rispetto verso le istituzioni. Ma di fronte a un fatto così traumatico, malaugurato epilogo di una ventennale persecuzione giudiziaria, non riesco davvero ad immaginare come potrebbe reagire la tanta gente che gli vuole bene” 

(Uomo delle istituzioni, ma non faccia ridere, se fosse così non costruirebbe una frase che dice che la magistratura deve essere autorevole ed equilibrata e se condannasse Berlusconi non lo sarebbe. Né affermerebbe che Berlusconi subisce una persecuzione giudiziaria. Infine ecco il richiamo al popolo che ama il capo che non si sa come potrebbe reagire. L'ingiunzione è forte, la minaccia altrettanto, l'avvertimento esplicito)

Enrico Berlinguer, citazione dal un testo del 1981 e riportata da Sette, supplemento del Corroere della Sera, 7 giugno 2013

“ I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientele: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi e vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contradittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune” 

( in trentanni tutto è peggiorato, anche in quella parte politica che riteneva aliena da questi errori.)

Massimo Riva, L'Espresso 20 giugno 2013

“Crescita degli indigenti, impoverimento delle classi medie e ulteriore concentrazione di ricchezza in mani sempre meno numerose: questi i mutamenti più vistosi del quadro socio-economico indotti dalla dura crisi degli ultimi anni.... Per esempio, a fronte di una crisi esplosa a causa di un'abnorme finanziarizzazione dell'economia ci si continua a chiedere come sia stato possibile la formazione di bolle speculative sconsiderate sui titoli tossici. La risposta è già in Malthus: quando continua ad accumularsi in poche mani, il denaro si allontana dai consumi produttivi e viene inesorabilmente attratto da impieghi in avventure puramente cartacee.... anziché ricorrere ad avventurosi esercizi dilatori sull'impianto della costituzione o a baloccarsi con l'Imu e consimili bigiotteria fiscale, prendano coscienza che una più equilibrata distribuzione della ricchezza non sarebbe un atto di solidarietà sociale, ma soprattutto un affare economico per il paese”

(condivido molto, ma mi pare che la riflessione da fare sia a partire dal verbo che Riva usa: “inesorabilmente”. Se il denaro fosse attratto inesorabilmente in avventure cartacee, non basta una politica di riequilibrio, che nessuno tenta di fare sia per incapacità sia per impossibilità dato il potere dell'economia (di carta) sulla politica. Sarebbe necessario un provvedimento molto drastico, che non necessariamente segua i vecchi modelli ma che abbia le stesse o molto simili conseguenze)

Federico Rampini, Economia e Finanza, supplemento a La Repubblica, 17 giugno 2013 

“Uno studio dell'International Labor Organization (ONU), getta una luce inquietante sugli effetti della finanziarizzazione. E lei la causa principale dei due mali del nostro tempo:peggioramento delle diseguaglianze sociali rallentamento della crescita”. 

(Va bene, anche se con ritardo è bene che anche le organizzazioni dell'ONU prendano coscienza di quello che sta avvenendo nel mondo)



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