Sogno
4/9/2920
Sono
un giornalista, sono io ma ho un aspetto diverso, sono più alto, con i capelli
neri. Sono davanti ad una villa perché voglio intervistare un grande architetto
americano.
L’entrata
della villa è chiusa da un cancello lungo, non alto, di ferro, come se fosse
un’entrata di un garage. Suono nessuno
risponde, risuono e aspetto.
Dopo
un po’ di tempo l’architetto americano, che ha l’aspetto di un famoso giocatore
di tennis, si avvicina al cancello e mi chiede cosa voglio. Gli spiego che
vorrei intervistarlo.
Si irrita, “le solite domande sui miei amori,
le fidanzate, le moglie, non ne posso più”, spiego che non sono interessato a
questa roba, quello che mi interessa è il suo lavoro. Mi pare si rabbonisca.
“aspetti” ed entra in casa.
Passa
un bel po’ di tempo, e all’improvviso vedo una macchina con lui dentro che va
via. Mi metto di fronte e costringo la macchina a fermarsi, le chiedo
dell’intervista e mi risponde di aspettare, dopo di che va via.
Ora
sono dentro al suo studio, grandi sale, grandi disegni alle pareti, modelli di
città tridimensionali appese ai muri. Un vero studio di architetto.
Mi fa
segno di seguirlo e mi porta davanti ad un gran pentolone posto su un fuoco dove
bolle e ribolle uno strano liquido di cui non capisco la natura.
“vuole
vedere il mio lavoro, stia qui zitto e fermo”, prende da alcuni recipienti
delle piccole palline, mi paiono di plastica, di diverso colore, ma soprattutto
rosse, blu e verde, e le getta dentro il pentolone e continua con un grande
legno a rimescolare.
Ad un
certo punto affiorano degli oggetti. Prende il primo si tratta della pianta di
una città, che riconosco subito come quella di Palermo, sulla quale volano
aerei, parte della città è distrutta. Mi spiega che si tratta di uno studio
fatto sulla città di Palermo e dei bombardamenti che la città aveva subito
durante la seconda guerra mondiale. La pianta e come costruita con tanti fili
di ferro, diversamente colorati, ma che forniscono una visione chiara. In più
gli aeroplani che la sorvolano sono
realistici e spaventosi. La cosa eccezionale è che non si tratta di
un’opera tridimensionale, ma è piatta e pure la tridimensione si vede e
percepisce.
Mi da
le altre due opere, più piccole della precedente, mi spiega di cosa si tratta
ma sono tutto preso dalla prima che seguo poco.
(c’è
un pezzo dl sonno abbastanza inconsistente, nel quale sono su un aereo e
sorvolo,credo Palermo, ma sono sull’aereo come se fosse una barca, mi sporgo,
passo su un altro aereo, ecc.).
Ora
sono nel mio studio è sto montando la mostra dei tre pezzi. Su un foglio
bianco,non so se di carta o di altro materiale, sistemo al centro, la
figurazione di Palermo, mentre ai fianchi scrivo un commento. Non so cosa ho
scritto, ma l’insieme è molto elegante.
Così faccio con le altre due opere.
Ora
sono io, come sono ora, o meglio qualche anno fa, sono seduto davanti al noto
architetto è gli chiedo se per caso nella sua organizzazione non ci fosse un
posto per un ingegnere esperto di organizzazione. Se ci fosse spazio io sarei
disponibile.
Mi
dice che si può sperimentare per cinque mesi e poi decidere. Alla paga di 1.000
dollari al mese. Rispondo che farei felice ma a quella condizioni non posso
accettare, con 1.000 dollari al mese non riuscirei sopravvivere. Allora mi
chiede cosa vorrei, io rispondo 5.000 dollari al mese. Si può fare mi dice.
Così
ci mettiamo d’accordo che nei prossimi tre mesi finirò le lezioni che faccio all’università,
migliorerò il mio inglese, e poi potrò prendere servizio da lui. Tutto bene.
Esco dallo studio felice e molto contento.
Nessun commento:
Posta un commento