Sogno
18
novembre 2020
Scena
prima
Una
specie di aula di tribunale, che somiglia molto ad un’aula scolastica. Si
discute un processo contro due giovani, un ragazzo e un ragazza.
I
due sono accusati di assassino, il ragazzo di avere ucciso la madre con un
colpo di fucile, sparato a brucia pelle, all’altezza del collo; la ragazza di
essere sua complice e di appartenere ad una non molto definita setta.
I
due vengono condannati a morte.
Discuto
con il giudice della pena che mi pare ingiusta, soprattutto per la ragazza.
Scena
seconda
In
una stanza, non si capisce chi ci sia, sicuro in un angolo i due ragazzi in
attesa che venga eseguita la condanna. Non piangono, sono un po’ amorfi, come
se nulla di quello che sta succedendo fosse di loro interesse.
I
due vengono presi e portati in altro locale, dove, presumibilmente verranno
preparati e predisposti per la condanna.
Io
entro, insieme a quello che risulterà un operatore, in una piccola stanza,
quasi uno sgabuzzino, pieno di aggeggi elettrici: fili, manopole, ecc.
Vengono
abbassate delle manopole e dei fili iniziano come a friggere, e il segno che
l’elettricità colpisce i due condannati. Quello collegato con il ragazzo si
ferma presto, segno che il ragazzo è morto, mentre la parte della ragazza
continua ad andare avanti ancora un po’, ma poi anche il suo si ferma.
Si
potrebbe dire giustizia è fatta, questo nel sogno non c’è.
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