martedì 2 febbraio 2021

 

Sogno

23 ottobre 2017

 

1 scena

Non so se io o una persona non nota mentre io sono l’osservatore, equivoco che si mantiene durante tutto ll sogno, il racconto del sogno viene fatto in prima persona.

Sono in mare, attaccato ad uno di motorini che trascinano i sub, mi diverto a guardare i fondali, e mi faccio trascinare allegramente.

Continuando a girare finisco per quasi sbattere contro un veliero di foggia antica. Alzo gli occhi e un signore con abiti settecenteschi mi rivolge la parola. Anzi mi vuole assoldare per un’impresa che descrive mirabolante.  Mi mostra la fotografia di una statua, una specie di Laocoonte, dove è evidente che manca un pezzo. Mi spiega che il pezzo mancate si è perso in mare ed io dovrei essere incaricato di trovarlo.  

 

2 scena

Sono in un monastero, che è pure un ospedale per la cura di particolari malattie. Il mio ufficio è alle spalle dell’ufficio del priore del monastero, dentro l’ufficio si sente un buon profumo, ma non saprei dire di cosa. Sono seduto alla mia scrivania, leggo, maneggio carte quando la porta si apre ed entra il signore, sempre in costume, delle scena precedente. Egli mi invita a prepararmi per un viaggio di 11 mesi, un viaggio molto straordinario.

 

3 scena

La scena 3 si svolge su una o più navi, ma di questo ho poca memoria .

 

4 scena

Siamo in un  festino (la festa fa riferimento al quadro di Velasquez, la menina). C’è un sacco di gente, molti sono ubriachi, alcuni  giocano a bocce con bocce in pietra dura. C’è sempre il signore  in costume, che a un certo punto lascia la stanza.

 

5 scena

Il solito signore toglie la firma dal conto (non è chiaro di che conto si tratta), la ricerca è stata vana, il pezzo della statua non si è trovata. Ma ecco che emerge nella scena la sposa, essa sbraita, si lamenta è più o meno distante, è sdraiata su una specie di conchiglia di metallo che gira, è sdraiata ma in modo tale che si vede anche il suo pube, che ha la forma di una  fontana, e un flusso continuo sgorga da questo pube, segno di fertilità. Un uomo, lo sposo,  si lancia sulla donna sdraiata l’abbraccia e le chiede se lo ama.

 

6 scena

Affacciata ad un poggiolo su un canale di Venezia, una donna (io? Non è chiaro) si sporge e lascia cadere in acqua due pistole, di foggia antica legate tra di loro. Le getta via affinché la polizia non li trovi. Ma scopre che in mano le è rimasto un piccolo cannone di ottone, di forma tozza, allora decide di smontarlo, perché in tanto ha visto che la gente dalla calle la guarda con curiosità e poi vede tre guardie, di foggi antica con il cappello a tricorno, questi sembrano avvicinarsi  e si avviano a salire nella casa dove si trova. Freneticamente cerca di smontare il cannone che intanto è diventato un mobile verticale, è stretto un metro per 30, quando lo apre scopre che è pieno di mattoni forati, che assolutamente  deve togliere, non riesce ma a un certo punto il mobile cade sulla calle e si sfascia.

 

7 scena

In una stanza con un nano o un bambino, non è chiaro, un altro uomo e stanno costruendo, lavorando con fatica, ma non è chiaro che cosa costruiscono. Poi vogliono uscire, saltano per suonare una campanella fissata in alto, nessuna risponde allora il bambino o nano mi sale sulle sue spalle e si attacca alla campanella e continua a suonare. A un cero punto dal vetro della porta vedono che sta arrivando una bambina in costume (menina) con aria sorridente e dispettosa, ha attaccato al collo una chiave, con gesti la imploriamo di aprire la porta, ma lei sorride ironicamente e apre la chiave che aveva al collo, come se fosse una scatola,  da questa esce una nuvola gialla che ci stordisce tutti.

 

8.

Dal vetro della porta vedo la moglie che sta predisponendo una bara per  se stessa; si prepara si acconcia e si taglia i capelli. Lui (forse io) vuole mettere nella bara un suo dono, un oggetto di cera, non identificato, che tiene in mano, implora che gli apra la porta, ma lei fa segno di no, gli fa capire che  deve piegarsi, fisicamente a terra per dare significato al fatto che sia un suddito e un popolo perché adesso è solo un impostore.

 

 

 

 

 

Sogno

29 ottobre

(sogno imbarazzante per il suo romanticismo)

 

Le e lui (io), sia amano, si fanno tante carinerie e coccole, sembrano felici.

Sulla base di precedenti discorsi e accordi tra i due, lui ha preparato, senza dirle niente, la casa dove andare a stare.

Si vede una bellissima casa moderna, dai colori chiari, dalle grandi finestrature che si affacciano su una zona alberata. La camera da letto è pronta, ne avevano discusso tante volte, la realizzazione corrisponde a quelle descrizioni. Un’altra stanza attrezzata è il suo studio, mentre la stanza dove sarà collocato lo studio di lei è vuota, ritiene che non possa essere lui ad organizzare la stanza del suo lavoro. Così pure il soggiorno ha pensato che doveva essere un lavoro che dovevano fare insieme.

Si incontrano, lui le porge la chiave e le spiega che la casa è pronta. Lei è perplessa, ma non tanto della casa, ma perché non è pronta a fare questo passo, non è pronta ad una convivenza (matrimonio). Vuole più tempo non è sicura dei suoi sentimenti. 

Lui ci resta malissimo, è abbattuto, addolorato, sconfortato e infelice. Tutto gli è crollato intorno. Considera questo rifiuto come la fine della loro storia. Lei lo rassicura che non è così, ma lui è ormai ne è certo.

Per dimostrale il contrario, forse per mascherare la situazione lei gli propone di fare quel viaggio che avevano programmato da tempo: un fine settimana in Corsica.

Si vede che partono, salgono sulla nave, lui sempre scuro ma meno nero. Del viaggio non si sa niente.

Ritroviamo i due  al ritorno. Devono essere stati bene, sono allegri. Si salutano, lei gli chiede se la sera si vedranno, lui nicchia e rifiuta con la scusa della stanchezza. Lei insiste, allora ci vediamo domani mattina, lui dice non so, ho un sacco di cose da fare. Si salutano. Lei è perplessa e preoccupata.

Lui va a casa, fa una doccia, guarda la televisione, legge a lungo, tardi si mette a letto, estrae dalla comodino una pistola e si spara.

La mattina Lei chiama ma nessuno risponde, è preoccupatissima. Chiama un amico comune che l’accompagni a casa di lui.

Lo trovano a letto agonizzante ma ancora vivo. Si era sparato in modo da sopravvivere se lo avessero cercato, o morire lentamente se nessuno si fosse preoccupato di lui.

Ha affidato la sua vita all’attenzione di lei, al suo amore manifesto. 

 

 

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