Diario n. 246
21/15/2015
3000 0 1000?
La decisione del governo di innalzare la disponibilità di liquidità
per acquisti e servizi ha sollecitato una vivace discussione: si tratta di una
favore fatto all'evasione, dicono alcuni, mentre altri sostengono che si tratta di una
saggia decisione per incrementare consumo e sviluppo.
È noto che l’evasione fiscale costituisce uno dei “mali”
del paese; ma è evidente che l’evasione può essere classificata nella “piccola”
evasione (la cui somma complessiva è notevole) e la grande evasione che segue
vie illegali di altro tipo (soprattutto equivoci trasferimenti all’estero,
fondi neri, ecc.). Per combattere la grande evasione, diciamo così, la
disponibilità di liquidità è irrilevanti, altri dovrebbero essere gli strumenti
che solo in parte il governo usa. È certo, invece, che l’innalzamento della liquidità
può aiutare la piccola evasione. Ma come
si potrebbe combattere questa?
Una delle strade sarebbe quella di permettere la
defiscalizzazione di molte spese (esenzione fiscale), almeno nella misura
superiore all’IVA per creare una convenienza per il consumatore . Una tale
defiscalizzazione comporterebbe sicuramente una diminuzione dei versamenti
per la denunzia dei redditi (IRPEF),
che potrebbe essere compensata da una maggiore entrata per l’IVA non più
evasa e per l’aumento delle denunzie IRPEF degli evasori non più tali.
Un provvedimento di questo tipo avrebbe, tuttavia, bisogno di una attenta professionalità (tecnica
e politica) che non pare questo governo abbia. Bisognerebbe infatti fare
ragionevole previsione sulle compensazioni tra le entrate fiscali (onde evitare
una loro significativa diminuzione), bisognerebbe calcolare a quali fasce di
reddito si finirebbe per offrire dei benefici (onde evitare la progressività
delle imposte), ecc.
Ma tutto questo al governo e a Matteo Renzi non interessa,
quello che è argomento di molte decisioni è il compenso (che non è a basso
costo per i cittadini). Tutti saranno felici di questo aumento della liquidità,
anche quelli che difficilmente ne usufruiranno, per il clima di abbondanza che comunica (la
fine della crisi), ed è questa illusione che a Renzi interessa.
Dilettanti allo
sbaraglio
Sia detto senza compiacimento, ma con vera
preoccupazione: il governo sembra formato da un gruppo di persone (belle e
giovani) che potremmo definire dilettanti
allo sbaraglio.
L‘ultimo di questo dilettantismo è l’esenzione della
tassazione sulla prima casa. Ammesso che si tratta di un provvedimento da
condividere, non ci voleva molto a considerare che dovevano essere esclusi per
lo meno “ville e castelli”. L’esenzione poteva essere ben studiata alleggerendo
o eliminando l’imposta per alcune categorie di famiglie. Ma si è preferito di sbandierare
la sua generalizzazione per poi dovere in parte fare marci in dietro.
Altro provvedimento da annoverare tra quelli dei
dilettanti allo sbaraglio è il pagamento del canone RTAI in bolletta. Per adesso
il provvedimento tiene, ma fino a quando? e poi con quali ricorsi?
Ma vogliamo parlare della strombazzata eliminazione delle
provincie? così come è stata realizzata
rischia di produrre danni notevoli nei settori al tempo affidati alle
provincie, mentre il personale nella sua grandissima parte è ancora in … quarantena.
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