lunedì 5 agosto 2013

La resurrezione impossibile



Si fa fatica a crederci, non ci vogliamo convincere, che Silvio Berlusconi e la "sua" rivoluzione libeerale, pardon, personale, è tramontata per sempre. Non vogliamo credere alla realtà e ci ripetiamo che tante volte è sembrato finito e poi lo si è visto risorgere, una sorta di resurezzione permanente.

Le condizioni e i tempi sono cambiati; certo qualche amico mi ripete che non sono cambiati gli italiani, ma questo dovrebbe dare un po' di sicurezza: non sono fedeli.

Forza Italia e poi il PDL sono stati fondati sugli interessi del capo-padrone, e sulle convenienze dei seguaci senza voce. Non è un caso che rappresentano la riunione di molte macerie politiche. Ma ora? certo si tratta di seguaci fedeli, ma educati a guardare al sodo dei loro interessi; cominciano a capire che i loro interessi non corrispondono più a quelli del capo-padrone, che poco può e ancora meno potrà garantire in futuro. Non sarà facile per molti di loro "ricollocarsi", i marpioni staranno sempre a galla , ma sono troppi.

Un chiaro esempio di qusta diversità di interessi si legge nelle decisioni prese da Berlusconi (fino a quanto valgono): la continuità di appoggio al governo Letta (zio a parte) è determinata, non già come recita la vulgata per gli interessi del paese, ma solo per gli interssi di B. che in questo modo ha possibilità ancora di contare, di ric attare, di imporre. I Falchi, non sono degli estremisti, ma dei raziocinanti che pensano che elezioni subito (a parte la resistenza di Napolitano) sarebbero per molti garanzia di rielezione sulla base dell'emozione della condanna, ma più passa il tempo meno questo doventa sicuro.

E' proprio questo ginepraio di interessi contrapposti che costituisce garanzia di una impossibile resurrezione e di una molto probabile sfaldatura.

Dobbiamo abituarci a far a meno di berlusconi.

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