venerdì 4 dicembre 2015

PIL, Occupazione, Disoccupazione e zero virgola

Diario 305
3.12.2015

PIL, Occupazione, Disoccupazione e zero virgola


La mamma sorrise, il termometro segnava una temperatura di 39,9 gradi, sicuramente inferiore a quella di 40 rilevata qualche ora prima. Guardò il suo ragazzo e sorrise. Poi si guardò allo specchio e ancora sorrise, ma all'improvviso una nube nera attraversò la sua fronte: il suo ragazzo era ancora gravemente malato, quel -0,1 gradi di temperatura non significava niente.
Si, avete capito, si tratta di una metafora della situazione del nostro paese. Il nostro presidente del consiglio e il suo ministro dell'economia, non sono quella mamma, loro plaudano alle variazioni dello 0,  del PIL, ma nessuna nube attraversa la loro fronte, continuano a sorridere come delle maschere.
Qualche 0, punti percentuali del PIL o  della disoccupazione, o l'incremento degli occupati in età superiore ai cinquanta anni (il che vuol dire una regolazione di situazioni di precariato preesistenti, facilitati dagli aiuti del governo, ma che possono essere licenziati quando le imprese vorranno), la diminuzione delle persone inattive che non corrisponde ad un miglioramento della situazione familiare ma piuttosto alla fine della speranza di trovare un posto. Mentre la situazione dei giovani disoccupati continua a peggiorare, ma di questo non parlano.
Il sorriso dei nostri governanti, il loro amore per il microscopio economico (lo 0, per cento) somiglia al naufrago che preso da una reazione isterica sorride e invoca la Madonna che lo salverà mentre affoga  aggrappato ad un esile pezzo di legno.
Il governo, ma non solo lui, non ha capito nulla della crisi, continua a non capire, e spera che tutto possa tornare come prima. Vana speranza. Ma di questo si è scritto molte, forse troppe, volte.
Il segno della permanenza della crisi si legge nella decisione della BCE di aumentare e prolungare l'acquisto di titoli (dagli stati). Ma la domanda è: che ne farà alla fine? Continua a stampare moneta nella speranza di incentivare un po' di inflazione (che dovrebbe essere la salvezza) e si riempie i forzieri di titoli non esigibili ma che arrivati ad un certo punto, per rispetto alle “regole”, bisognerà sanare. Non si fa fatica a pensare chi dovrà pagare questa bolletta (inefficace). Continuano a muoversi come se il sistema soffrisse per un raffreddore (passeggero) e fingono di non vedere che ha la tisi, malattia di lunga durata ma di esito sicuro.

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