Nuovi sindaci in Spagna
Diario n. 288
14/6/2015
Le
immagine dell’insediamento dei nuovi sindaci di Barcellona e
Madrid, espressione del terremoto elettorale prodotto da Podemos,
rendono felici ma insieme invidiosi.
Accanto
alle due donne popolo festante, non giudici, non carabinieri, non
malavitosi. La loro elezione non è avvenuta senza polemica, ma la
polemica è stata politica non criminologica.
Non
sostengo che in Spagna non alligni la male pianta della corruzione
(figuriamoci anche la famiglia reale vi è coinvolta, e poi la
globalizzazione significa qualcosa) ma solo che un’iniziativa
politica progressista ha sconvolto quel panorama. E da noi? Se si
pensa che quello che in Spagna ha fatto Podemos in Italia lo tenta la
razzista Lega o la populista 5*, allora viene tristezza.
Non
sostengo che in Spagna sarà tutto facile, la reazione sarà potente
e userà tutti i mezzi, perché sono messi in discussione gli
equilibri sociali ed economici. Ma mi pare ci provano con serietà e
politicamente in modo corretto.
Dobbiamo
sperare che anche in Italia avvenga qualcosa di simile? ma un
movimento progressista avrebbe bisogno di un miracolo di Lazzaro.
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