venerdì 26 giugno 2015

La stupidità reazionaria al governo di Venezia, ma non solo

La stupidità reazionaria al governo di Venezia, ma non solo

Diario n. 291

Il neo sindaco di destra di Venezia,  presentato come imprenditore serio e sicuro interprete del meglio di una destra costruttiva, ha dato il primo esempio della sua stupidità e del fatto che l’anima reazionaria alligna e non demorde.
Ha deciso che una serie di libri dovevano essere cancellati dal catalogo delle scuole primarie e delle materne.  Si tratta di libri che in forma pacata e con linguaggio adatto ai bambini di quell’età,  rendono conto della realtà della vita, e cercano di cancellazione gli stereotipi prevalenti.
Libri proibiti. Neanche la Chiesa ha più l’elenco dei libri proibiti; Hitler è morto e con lui anche i roghi dei libri ( il sindaco ha per caso  letto o visto il film Fahrenheit 451), aveva cominciato con i libri e ha continuato con ebrei, oppositori, malati, gay, ecc.  No certo Bruignaro non è Hitler, ma lo stile somiglia.
Il guaio di questo paese disastrato è che Brugnaro non è un caso isolato, in tutto il paese cresce l’opposizione a che i bambini siano adeguatamente informati di che cosa è la vita, i sentimenti, l’amore e la possibilità di famiglie diverse.
La stupidità e l’orrore sta nel fatto che in questo modo avendo i bambini come compagni, figli di un unico genitore, figli di coppie omosessuali, sigli nati in modo non naturale, inculcano in questi bambini  la diffidenza verso questi “strani” loro compagni, fino al disgusto. Questa la chiamano educazione.
Il family dey non spaventa per la difesa della così detta famiglia naturale, ma solo perché è portatrice di disprezzo e di odio. Ma la realtà è diversa, non la guardano, o se la guardano, non potrebbero  evitarlo,  cercano di scongiurarla nascondendo ciò che a loro non solo pare “diverso” ma disgustoso.
Molti danno molto fiducia a Papa Francesco, sarebbe bello che la sua parola si alzasse certo a difendere la sua dottrina, ma che spendesse parole sagge di tolleranza e di libertà (dove è finito il libero arbitrio?).
E’ troppo, e non ci spero,  ma si può pretendere una parola da parte del presidente del consiglio e dal ministro della Pubblica istruzione.
Questa dei libri sembra una piccola cosa, ma non lo è, inoltre dalle piccole cose evolvono le grande tragedie: il clima nel nostro paese e in Europa mi pare stia maturando in questa direzione. Fermiamolo prima che sia troppo tardi.
Spero che cortei di madri, padri, “regolari” e “irregolari”, con i figli e le figlie, i giovani, le maestre, i lavoratori della scuola e no, cattolici democratici e laici, mettano in campo le  loro ragioni della formazione cosciente dei bambini, e che da qui possa iniziare una campagna che blocchi questa caccia alle streghe neanche verso i comunisti, ma solo verso le ragioni dei valori democratici, della laicità e dell’educazione.


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