Diario 150
7 – 13 novembra
F.I.
È finito
Con le dimissioni per appuntamento si aveva avuta
l’impressione che Berlusconi pensasse a una delle sue trovare; preparasse una
qualche trappola. Poi gli eventi hanno accelerato l’uscita sua e del suo
governo. Bene, nessun rimpianto, qualsiasi cosa succeda.
Il progetto … Mario
Monti
Domenica, Mario Monti è incaricato di formare un nuovo
governo. Ci si interroga: è un bene o un male?
Sull’opportunità di metter in campo un “nuovo” governo, si
possono avere opinioni diverse (meglio le elezioni, in termini di interesse di
parte; opportuno un confronto elettorale perché costituisce il rispetto di una
procedura democratica, ma la nostra è una democrazia parlamentare e quindi un
nuovo governo comunque non sarebbe un ribaltone; ecc.), ma governo
è un sostantivo, sia dal punto di vista grammaticale che politico: quale è la sostanza, cioè il programma del nuovo
governo? È su questa base che si può e si dovrà giudicare il nuovo governo.
Un governo tecnico, questa è la scelta. Ha delle
giustificazioni, ma contemporaneamente sembra un tentativo dei partiti di
ripararsi dietro … il dito.
In questi ultimi giorni il PD si è schierato per un governo
di transizione e, soprattutto la
Bindi, presidente del PD, ha spiegato molte volte in TV che
il programma del governo non poteva essere la semplice applicazione della
medicina che ci ha ordinato la
Banca europea; a quella medicina bisognava apportare delle
correzioni profonde.
Il senatore a vita Mario Monti non fa mistero del suo pensiero,
non ha dato segni di volersi distaccare dalla medicina Banca europea, anzi
vuole … andare oltre. Sono stato attento a tutte le sue uscite non ha mai
citato la “patrimoniale”, ha parlato di un maggior contributo dei redditi più
alti (che potrebbe essere una modifica di aliquota Irpef, di un contributo una
tantum, o non so), ma sicuramente non una patrimoniale (neanche nella versione
in millesimi proposta dalla Confindustria). Essendo un riconosciuto economista
non credo che scambi redditi con patrimoni. Si reintrodurrà l’Ici, ma questo
sembrava scontato con qualsiasi governo.
Sostenuto dal nostro Presidente della repubblica, Monti ci
proporrà riforme impopolari (ma, ovviamente, necessarie), non solo ma ha
studiato una strategia a due “battenti”;
come ha esplicitamente dichiarato, si tratta di mettere in campo
provvedimenti che una volta scontentano la destra e una volta la sinistra, in
modo che ciascuno si possa lamentare ma essere al contempo soddisfatto. Se al
suo personale modo di vedere si aggiunge la recentissima richiesta della UE di
una manovra aggiuntiva di 50 miliardi, si potrà capire che nonostante i due
battenti ci avviamo ad una stagione di sacrifici (per i soliti) e recessione
(in questa prospettiva non pare ci siano
molte risorse per lo “sviluppo”). Si è soliti dire “macelleria sociale”, ma il
prof. Monti ce la presenterà come necessaria, opportuna, utile e buona per il
nostro futuro. Si vuole salvare il paese, ma non c’è il pericolo di ammazzare i
relativi abitanti?
Contro la speculazione? Ma niente! basta la “fiducia” che il
prof. ispira e che convincerà gli gnomi (o forse giganti) della speculazione,
questa volta non solo di Zurigo.
Certo si tratta d’illazioni; aspettiamo di vedere il
programma che presenterà e poi i provvedimenti di attuazione. Si dice non
fasciamoci la testa prima di averla rotta.
Senso comune privo di base, e come se dovendo uscire in una giornata
nuvolosa, piena di lampi e tuoni, non ci
portassimo l’ombrello in attesa delle prime gocce.
Ho l’impressione che nel PD la consapevolezza per quello che
verrà tenda a crescere, ma ormai si è lasciato incastrare, è inutile che
Bersani sottolinei l’attenzione per il “paese” e non per l’interesse di bottega.
Strano ragionamento, mi sembrava ovvio che l’interesse per la sinistra non
fosse di bottega, ma per una strategia diversa di uscita della crisi e per la
ricostruzione della società; o mi sbagliavo?
La preoccupazione nasce dal fatto che non si ha
consapevolezza della natura della crisi, né il prof. Monti fa eccezione. In
assenza di consapevolezza le cure saranno fondamentalmente sbagliate. Forse si
potrà resistere qualche giorno, qualche settimana, ma alla fine i briganti
usciranno nuovamente allo scoperto.
Il Paese
Mai si è fatto appello al “paese” come in questo periodo.
“Paese” è un concetto astratto ma molto ideologico, fa il paio con
l’affermazione “siamo tutti nella stessa barca”. Che vuol dire “paese”? e che
vuol dire soprattutto “salvare il paese”? Non si tratta di negare il
patriottismo, ma non mi riconosco nell’entità astratta. Il paese è fatto di
lavoratori, ma anche di speculatori; di disoccupati, ma anche di evasori
fiscali; di giovani senza lavoro ma anche di una fiorente industria della
criminalità organizzata; di dirigenti bancari e d’industria da bonus e liquidazioni milionarie e di pensionati con meno di 1.000
€ al mese; di lavoratori marginali e precari e di pensionati da 30.000 e più €
al mese; si potrebbe continuare, ma ci si intende. Di questi paesi, così
diversi tra di loro, quale si vuole salvare? È ovvio, si dirà la parte
migliore, ma non basta affermarlo, nessuno dichiarerebbe di voler salvare la
parte peggiore, ma aspettiamo i provvedimenti del nuovo governo per capire da
che parte sta, come si declina l’equità
a cui tutti si riferiscono. Una cosa insospettisce, il continuo parlare di
sacrifici, provvedimenti, riforme … impopolari.
Questo termine non lascia tranquilli.
Citazioni: nel bene e
nel male
Mariastella Gelmini,
ex ministro della scuola, università e ricerca scientifica
Per FLI è già iniziata la campagna elettorale? “Sbagliano,
anche per Napolitano i governi si sciolgono solo in parlamento. E la
maggioranza ha più volte confermato la fiducia a Berlusconi”, Chi, 9 novembre
2011
Maurizio Sacconi,
ex ministro Lavoro e politiche sociali
“Il governo Monti sarebbe di sinistra, non possiamo
permetterlo” La Repubblica
11 novembre, 2011
Franco Frattini,
ex ministro degli Esteri
“Adesso non ci conviene andare a votare”. La Repubblica 11 novembre, 2011
Gianni Letta, ex
sottosegretario alla Presidenza del consiglio
“Faccio un passo indietro, non voglio costituire né un
problema, né un ostacolo”, Corriere della Sera, 13 novembre 2011
Silvio Berlusconi,
ex Presidente del consiglio
“Il governo Monti non potrà durare fino alla fine della
legislatura, il tempo di alcune riforme e si torna a votare”, Corriere della
Sera, 13 novembre 2011
Gianfranco Rotondi,
ex ministro per L’attuazione del programma di governo
“Io Monti non lo voto in ogni caso”, Corriere della Sera, 13
novembre 2011
Giorgia Meloni, ex
ministro della Gioventù
“Faccio politica da una vita, e so che anche questa (gli
insulti della folla) è democrazia”, Corriere della Sera, 13 novembre 2011
Umberto Bossi, ex
ministro alle Riforme per il federalismo
“Tu (Berlusconi) pensa agli elettori tuoi, che io penso ai
miei”, Corriere della Sera, 13 novembre 2011
Roberto Maroni, ex
ministro degli Interni
“Io credo che ora si apra una prospettiva sul piano politico
davvero interessante”, Corriere della Sera, 13 novembre 2011
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Pier Ferdinando
Casini, UDC
“La sconfitta della politica è stata sehnata dal fallimento
di governi, come il suo (Prodi), che non hanno saputo risolvere i problemi del
paese”, La Repubblica
11 novembre, 2011
Nichi Vendola, SEL
“Non mi si può chiedere , seppur virtualmente, di
condividere cose che io considero dannose per l’economia e dal punto di vista
sociale, come gli interventi sulle pensioni o i licenziamenti facili” , La Repubblica 11 novembre
2011
Cesare Damiano, PD
“Se pensano di toccare l’art. 18 io e molti altri andremo in
trincea”, Corriere della Sera, 13 novembre 2011
Massimo Donati,
Idv
“Possiamo arrivare la fiducia a Monti se si fanno tre o
quattro misure qualificate nel segno dell’equità sociale e se il governo di
emergenza durerà finché deve gestire appunto l’emergenza”, Corriere della Sera,
13 novembre 2011
Enrico Rossi,
Presidente Regione toscana, PD
“Se l’Italia fosse un paese normale bisognerebbe andare a
votare”, Corriere della Sera, 13 novembre 2011
Arturo Parisi, PD
Con l’esito di questa crisi risulta “morte la politica e, forse, anche la
democrazia“, Corriere della Sera, 13 novembre 2011
Pierluigi Bersani,
segretario del PD
“Non abbiamo abdicato alla politica: abbiamo messo sopra
tutto gli interessi del paese”, Corriere della Sera, 13 novembre 2011
Massimo D’Alema,
PD
“Questo è un governo di emergenza del presidente”, La Repubblica 13 novembre,
2011
Enrico Letta, PD
“La nostra fiducia a Monti per un governo di fine
legislatura”, La Repubblica
13 novembre, 2011
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