Diario
30 maggio 2018
Matteo Renzi commette l’ennesimo errore di personalismo.
È vero che nel momento in cui dopo l’elezione del 4 marzo Renzi ha decretato il confinamento del
PD nell’astensione e la sua sistemazione ai bordi del fiume in attesa dei
cadaveri dei suoi nemici (i vincitori: Salvini e Di Maio, soprattutto) per
il PD si prospettava un futuro tra
l’incudine e il martello. Se si fosse realizzata l’alleanza Salvini-Di Maio,
una prospettiva nera per il paese, il
non avere saputo contrastare la realizzazione di questa alleanza sarebbe tutta
ricaduta sul PD; così pure se si fosse realizzata una alleanza (difficile) tra
il PD e Di Maio, dall’elettorato del PD sarebbe stata vissuta, giusta la
propaganda renziana, come una schifezza
(a meno di risultati straordinari di un tale governo ed allora il PD invece di
pagare un prezzo guadagnerebbe un premio).
Il PD renziano appare insignificante: non in grado di
contrastare la deriva a destra del paese, non in grado di costruire
un’alternativa. Disattento agli interessi del paese e attento, non già
all’interesse del partito ma piuttosto ad una farneticante rivincita dell’ex
suo segretario. L’unica soddisfazione di Renzi e che insieme a lui affonda
Di Maio (non 5*).
E se ora si andasse alle elezioni, questo evento non
gradito sarebbe tutto caricato sulle spalle del PD. Ma anche se si andasse al Governo di tutti, ipotesi gradita e avanzata da Renzi, il
PD sarebbe e risulterebbe marginale (di fronte a Salvini, Berlusconi, Di Maio,
la stessa Meloni, per non parlare di verdini,mentre a presiederlo non sarebbe
un “uomo terzo”, ma un uomo indicato dalla destra); se poi da questo governo di
tutti fossero esclusi i 5* per l’odio di
Berlusconi e Renzi, questo sarebbe un grande ricostituente per 5*, oggi in
apparente declino.
Alla fine il PD si avvia ad essere schiacciato tra l’incudine e il martello, mentre Renzi a quel punto si farà il “suo”
partito, sognando il successo di Macron, ma sarebbe l’ennesimo e si spera ultimo suo errore,
mentre la sinistra si dovrebbe acconciare a tanti anni di governo della destra.
L’evoluzione di questa fase non è perfettamente
prevedibile, le mie possono sembrare farneticazione, un cosa appare chiaro il
declino del PD e lo spazio risicato per la costruzione di una sinistra, ma
anche qui mancano idee, pensieri, narrazioni, come si dice, ma ci sono troppi
leader.
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