venerdì 15 agosto 2014

Chi salverà l’Europa? Matteo Renzi

Diario 261

Chi salverà l’Europa? Matteo Renzi

“Smettiamolo di dire che l’Italia sarà salvata dall’Europa. Non solo non abbiamo bisogno di essere salvati, ma siamo in condizione, facendo le riforme, di essere guida in Europa trascinandola fuori dalla crisi. Attraverso l’unica ricetta valida: la crescita”. Firmato Matteo Renzi
A Renzi non manca il coraggio e neanche l’improntitudine. Ah! La crescita, che magica parolina, o piuttosto una Fata Morgana, che si cerca di acchiappare ma sfugge tra le dita spasmodicamente tese, perché si è scambiata come reale quella che è solo un’immagine virtuale.
Si potrebbe dire che il problema di Renzi e dell’Europa sia quello di far incontrare, sposare o amarsi il capitale inoperoso con la forza lavoro non impiegata. Ma … il capitale, che ha preso forma e sostanza come  finanza, non è “inoperoso”, risulta attivo in tanti modi: la speculazione finanziaria, i debiti sovrani, la speculazione sulle materie prime, ecc. Fa soldi con i soldi, mentre la forza lavoro può restare, suo malgrado, inoperosa.
È stato scritto, riscritto, illustri economisti sono stati capace di mettere il dito nella piaga, ma chi governa, ovunque, fa orecchie da mercante, forse perché ascolta solo la voce della … finanza.
Assumiamo un aspetto del fenomeno dalle implicazioni meno drastiche. I libri e gli articoli, compresi alcuni da parte di premi Nobel, nei quali si stigmatizza la diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza (il semplificato 1% e 99%) come elemento fortemente critico per, appunto, la crescita, sono ormai un numero spropositato. Se si fosse convinti di ciò, l’unica riforma da fare sarebbe quella di intervenire (pesantemente) su questa distribuzione. Ma su questo terreno solo  “pannicelli caldi”, la paura della reazione (della stessa finanza, a livello collettivo e individuale) frena ogni ipotesi d’intervento. Lo strumento fiscale, per sua natura, solo molto parzialmente può intervenire su questa questione.  Ma intervenire si dovrebbe,  gli strumenti possono essere numerosissimi basta non  ascoltare suggerimenti interessati,  per salvare la convivenza nel pianeta,  non si tratta di bassa cucina, ma di una ipotesi di sopravvivenza (non lo si crede, ed è male).
Se Renzi volesse salvare l’Europa la discussione su questo tema dovrebbe imporre alla prossima riunione dei capi di stato, ma si può essere certi che si discuterà di flessibilità, di allentare la politica del rientro del debito sovrano,  di mercato del lavoro, di fondi strutturali, di distribuzione delle poltrone all’interno della Commissione, e similari.

Non c’è un problema tedesco, c’è una miopia complessiva, un vuoto interpretativo dei fenomeni reali, una miopia pericolosa sulle dinamiche future. Di volta in volta si possono trovare le giustificazioni: l’embargo nei riguardi della Russia, il mal tempo, la mancanza di ottimismo, ecc. ma poca strada si farà con questo passo.  

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