venerdì 29 novembre 2013

La mancata convalida



Diario 235

La mancata convalida


La formula con la quale il presidente del Senato ha chiuso la questione della permanenza di Silvio Berlusconi tra i senatori, nel suo stile burocratico, mi è sembrata favolosa: “la mancata convalida del senatore Silvio Berlusconi, proclamato eletto nella Regione Molise”.

Bisogna dire che lo stile burocratico in questo caso appare una felice pietra tombale su una questione che aveva accesso gli animi (e la stampa e le TV) negli ultimi mesi. Silvio Berlusconi e le sue vestali e i suoi poeti, meno i suoi avvocati, ha ammannito un delirio di accuse alla magistratura, continue proclamazioni di innocenza rivendicando una vita all’insegna dell’onestà e irreprensibilità di un cittadino modello, la pretesa di una grazia impossibile e la rivendicazione di una rappresentanza di milioni di elettori che avrebbero dovuto renderlo “intoccabile”. Tutto questo è altro ancora, trova il suo compimento nella “mancata convalida”. Non nella “decadenza”, non nell’”espulsione” dal Senato, ma un semplice atto amministrativo di “mancata convalida”. Una beffa per il mancato senatore (non l’ex), e una certa leggerezza nell’animo tra chi non lo ha mai apprezzato (e tanto meno votato).

Il comizio finale, davanti a pochi sostenitori (non si sa quanto volontari), la sfida al freddo (psicologico e atmosferico) con semplice giacca e un dolce vita (ma sembra anche questa un recita, se fosse vero che sotto aveva una muta di neoprene da sub), è sembrato poco credibile proprio nella parte in cui si è impegnato a “restare in campo” per combattere e vincere. Non credo, e non vorrei, che fosse arrestato. La parabola politica di Silvio Berlusconi è finita, ma sarebbe finita anche se “martirizzato” con un arresto. Secondo le previsioni del suo amico Putin se fosse arrestato la prima settimana un milione di persone protesterebbero in piazza, nella seconda settimana cinquecento mila e in tre settimane tutto sarebbe finito.

A me pare che l’avventura del centro destra sia incamminata su binari diversi, anche se non sono chiari quali. Silvio non ha più da offrire un corpo taumaturgico, né un programma, e per quanto scassata sia la società italiana, per quanto corrosa dal ventennio berlusconiano, non si può accontentare di poco credibili surrogati. Quanti applaudono ancora Silvio, insieme ridono delle sue bugie: sull’evasione fiscale, sul bunga-bunga, sulle amate minorenni, ecc. Chi pensa ad una “rivincita” mi pare vittima dell’illusione berlusconiana.

Per quanto assistenza possa offrirgli il suo medico personale, appare provato, ha necessità di un successore, fosse anche una controfigura. Ma dell’eredità familiare non pare poter contare, la figlia maggiore si è sfilata dalla politica; la maggiore della seconda nidiata, che qualche anno fa segnava con forza una differenza rispetto al padre oggi pare appiattita su “papà”, sembra avere aspirazioni politiche, ma paiono velleitarie. Della sua corte non c’è nessuno da prendere, né la Santanchè, né Verdini, né Brunetta, combattenti ma poco credibili. La selezione delle “facce nuove”, come se fosse una selezione per il “Grande fratello”, non penso possa dare niente a questo livello.

Certo che liberati da Berlusconi ci resta il berlusconismo, bestia pericolosa anche per la sinistra o centro sinistra. Ma in questo campo quello che sembrerebbe ragionevole appare flebile e non all’altezza. In sostanza i guai politici di questo paese non sono finiti, che se si aggiungono ai guai economici, diciamo che il futuro appare ancora nero.

Non capisco come presidente del consiglio e ministro del tesoro non ridano di se stessi; almeno con i numeri qualche conoscenza dovrebbero averla: ecco che si inventano una nuova privatizzazione, prescindiamo se giusta o sbagliata, prescindiamo se questo sia il momento giusto, ma dei 12 miliardi che secondo ottimistici calcoli otterrebbero, la metà, 6 miliardi, andrebbero per la riduzione del debito, cioè una cifra da prefisso telefonico, il debito diminuirebbe di circa lo 0,3%. Non fa ridere? O meglio, piangere?     

      

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