Diario 204
30 dicembre 2012 – 6 gennaio 2013
- Monti: da uno sbruffone ad un altro
- Monti: il partito unico
- Monti: i giochi linguistici
- Casini: il potere della minoranza
- Vendola, perché?
- I PM di Palermo
- Bersani-Vendola, a voi la palla
- Citazioni: nel bene e nel male (Corrado Stajano, Roberto Casaleggio, Mario Monti, Angelo Tirrito)
Monti: da uno
sbruffone ad un altro
Egocentrico, tutto concentrato sul proprio ombelico, tutto
teso ad accreditarsi come salvatore della patria passato, presente e futuro. Questa
immagine di sé ha fornito (e voleva fornire) il prof. Monti nella sua
intervista a 8,30 (Lilli Gruber). Anche la presentazione del simbolo della
“sua” lista civica mostra la vera faccia del candidato Monti: si era parlato di
un programma, sul programma chiedeva il consenso, la famosa “agenda”, ma nel
simbolo il consenso lo si chiede per Monti (persona): lui sa cosa è bene per
l’Italia, lui farà, lui dirà… un altro “ci pensi mi”, almeno l’altro, di cui ci
siamo liberati, sapeva la recita, l’attuale candidato è anche impacciato, ma
anche arrogantemente serioso (per questo, mi sbilancio, amo Bersani).
I voti aggreditati al raggruppamento di centro mi sembrano
spropositati e le uscite televisive di Monti non incantano.
Monti: il partito
unico
Non è una caduta di stile, non è l’uso di un verbo
(silenziare) che ferisce l’etichetta democratica, non è un errore di ingenuità,
niente di tutto questo è un disegno politico abbastanza irrealizzabile ma che
Monti crede alla portata delle sue ambizioni. Lo ha spiegato molto bene
nell’intervista a 8,30: il centro destra e il centro sinistra devono tagliare
le loro ali estremiste (conservatori), allora con il “centro” si potrà costituire una forza
(ovviamente per l’Italia) che possa fare le necessarie riforme. Monti forse ha
studiato economia ma la storia e la realtà del nostro paese gli è sconosciuta.
Ma veramente Monti pensa che la Camusso o Landini sia
“due” persone che si possono scaricare e non i rappresentanti e i collegamenti
con forze sociali, con migliaia e milioni di uomini in carne e ossa che delle
cure di Monti non ne possono più. Ma sul serio pensa che Renato Brunetta non
rappresenti degli interessi reali vivi nella società, che Stefano Fassina sia un pensiero astratto e non interpreti pensieri e sentimenti del
popolo di sinistra, ma veramente pensa che Vendola ha in testa i matrimoni
omosessuali, di cui l’aspirante primo ministro non vuole occuparsi e questioni
di “libertà di coscienza”. Professore
guardi che la società è un intreccio di interessi, di organizzazioni, di
persone attente al loro futuro, sono, come a lei piace dire, “società civile”,
che non è quella cosa amorfa, poco intelligente e disponibile ad essere
bambinata, con questa realtà dovrebbe fare i conti. Non pensi, come ha fatto,
che occuparsi soltanto di alcuni di questi interessi incarnati nella società
basti, ma con tutti deve fare i conti, non sono solo loro a fare i conti con le
sue ricette.
Monti: i giochi linguistici
Non posso credere che Lei pensi veramente, prof. Monti, di
risolvere il problema della trasformazione del paese, il problema di un
programma di crescita economica, di una maggiore equità (anche lei vuole questo?),
di un’alleanza politica tra forze diverse con un giochetto linguistico.
Destra e sinistra non esistono più (mi dispiace ma si
accorgerà che esistono, in Italia e in Europa), la “nuova” divisione è tra
“riformatori” e “conservatori”, lei si colloca tra i riformatori (radicali e
conoscendo il suo pensiero questa collocazione mi pare una minaccia), tutti quelli
che non la pensano come lei risultano, ovviamente, conservatori. Ma è un
giochino linguistico, fondato su se stesso “misura di tutto”. Nessuno ci cade;
lei sembra soddisfatto di questa trovatina mentre la illustra in televisione,
ma faccia la prova di recitarla davanti allo specchio, se ci crede ancora
allora è senza speranza.
Casini: il potere
della minoranza
L’on Casini fa finta di essere convinto che il “centro”
vincerà le lezioni portando in processione San Monti. Ma poi ripiega su un
obiettivo che crede sicuro, quello che si chiama un “pareggio”, cioè la
mancanza di maggioranza del centro sinistra al Senato (credo che anche questa
sia un’illusione). E da questa posizione le spara grosse: Bersani potrà fare il
presidente del consiglio se vince sia alla camera che al Senato, in caso
contrario deve passare la mano. In sostanza Bersani vincitore deve passare la
mano perché il presidente del consiglio possa farlo chi ha perso le elezioni
(Monti). Mia nonna direbbe “un ragionamento da asino”. Tanto basta.
Vendola, perché?
Certo l’errore di non rispettare i risultati delle primarie
per le scelte dei candidati è stato corretto, ma catapultare candidati dal
centro senza il rispetto dei risultati locali delle primarie era un errore da
non farsi. Come è ovvio c’è stato il sollevamento dell’organizzazione territoriale
e l’errore sembra corretto. Poi perché mettere in imbarazzo due persone degne
come Ida Dominijanni e Pape Diaw, meritevoli di essere candidate, meritevoli di
essere elette, ma anche meritevoli di non essere messe in imbarazzo come dei “profittatori”.
I PM di Palermo
Pare che i PM di Palermo che indagano sui rapporti
Stato-mafia siano pedinati, i loro
uffici “visitati”, ecc. in sostanza ci sono strutture dello Stato che
segretamente sorvegliano altre strutture dello Stato. Cosa si vuole evitare che
venga scoperto? Ma la
Cancellieri è ancora ministro degli interni?
Bersani-Vendola, a
voi la palla
Avete l’opportunità di vincere le elezioni (anche al
Senato), avete la possibilità di cambiare le priorità nelle scelte del governo.
Non commettete errori. Vogliamo sentirvi dire quello che farete, ma soprattutto
vorremmo sentirvi dire che tipo di società volete costruire. Non mi aspetto un
disegno di società comunista o socialista, per questo ci vuole tempo, bisognerà
(ri)accendere i cuori del popolo di
sinistra, ma diteci che sarà una società libertaria, equa, democratica, attenta
al rispetto della persona-lavoratore, della persona-studente, della
persona-donna, della persona-anziana. Diteci che avrete molta attenzione per la
scuola che sarà pubblica e laica; diteci che aggiornerete il welfare state non
come una minaccia ma come una speranza di migliori e più adeguati servizi per
tutti. Diteci che utilizzerete tutte le risorse del paese per lo sviluppo, per
la crescita economica per dare lavoro a tutti anche a chi sbarca
clandestinamente sulle nostre coste. Fateci capire come si salva l’ambiente
nella trasformazione del paese, come si sviluppano nuovi settori
tecnologicamente avanzati ed anche ecologici. Diteci che alla criminalità
organizzata non darete pace e che taglierete i suoi legami con i mondi della
politica e degli affari. Diteci che riformerete il sistema bancario, che
intensificherete lo lotta all’evasione e alla corruzione, che applicherete con
rigore il principio progressivo dell’imposizione (e se qualcuno vorrà
trasferirsi in Russia, vada pure). Diteci che non ci saranno santuari
inviolabili, che la prima riforma della pubblica amministrazione sarà la sua
democratizzazione e trasparenza. Diteci che vi batterete per una Europa dei
popoli e non delle tecnocrazie e del capitale. Diteci che non ci impiccherete
al nostro debito sovrano, ma che manovrerete con intelligenza e nell’interesse
del popolo e non delle banche. Diteci che tutte le fedi religiose saranno
ammesse e che nessuna godrà di privilegi, ma tutti dovranno rispettare i
principi fondamentali della nostra Costituzione.
Per fare questo avete bisogno delle migliori intelligenze e
delle più intense passioni, ci sono, usateli senza pregiudizi se non quelli
degli obiettivi, ma soprattutto avete bisogno del sostegno popolare, ma quello
dipende da voi. Settori del popolo di sinistra diffida di voi, ma
riconquistarlo dipende da voi. Rilevanti quote di popolazione è distante dalla
politica, ma la vostra politica può motivarlo.
Penso che la prossima possa essere una congiuntura
favorevole, noi vi daremo fiducia non disilludeteci.
Citazioni: nel bene e
nel male
Corrado Stajano, Corriere
della Sera, 3 gennaio 2013
“è stato un parlare nuovissimo e insieme ottocentesco quel
linguaggio delle verità usato da Napolitano che ha messo in luce l’aridità di
non pochi vecchi e nuovi discesi o saliti in politica. Nel tempo delle scoperte
stratosferiche, infatti, la parole pane e lavoro – l’essenza del messaggio –
sono diventate di nuovo l’aspirazione di un parte della società”
Roberto Casaleggio,
La Repubblica,
5 gennaio 2013
“(Grillo) è come Gesù Cristo e gli apostoli. Anche il suo
messaggio è diventato un virus” (bim, bum,
bam, ormai deve essere iperbole, se no che messaggio è? Vorrei ricordare che
Gesù Cristo, narrano i Vangeli, fu dal suo popolo crocifisso)
Mario Monti, La Repubblica, 5 gennaio
2013
“Non sono candidato e non è nato un mio partito personale.
Il mio è un tentativo di avvicinare i cittadini alla politica. Ora c’è uno
scollamento insano. Spero con la mia lista di poter servire all’Italia” (se non è personale una lista che si chiama
“con Monti per l’Italia” allora nessuna lista potrà essere definita personale.
E lo “spirito di servizio” che mi spaventa “servire all’Italia”, gli italiani
per il porf. non esistono).
Angelo Tirrito,
Rivista Anarchica, dicembre 2012
“La legge anticorruzione serve ai corruttori, ai corrotti e
ai corruttibili non per punirli o prevenirli ma per consentire loro di potere
dire: non sono corrotto o corruttore sino al terzo grado di giudizio”.
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