domenica 9 settembre 2012

Diario 188



Diario 188
3 – 9 settembre 2012


-          La Bce compra titoli
-          Sposare il medico
-          La moltiplicazione
-          Accanimento
-          All’improvviso: nel XXII secolo     
-          Citazioni: nel bene e nel male (Franco Cordero, Giulio Tremonti, Vittorio Gregotti, Elena Lattuada, Sergio Cesaratto, Michael J. Sandel, Vito Mancuso, Susanna Camusso)

La Bce compra titoli
Mario Draghi l’ha spuntata: la Bce può comprare illimitatamente titoli sovrani degli Stati in difficoltà che ne fanno richiesta.
Non è certo una cattiva notizia, ma come nei film di categoria B al protagonista viene comunicato che ci sono due novità, una buona e una cattiva. La buona è presto detto “acquisto illimitato di titoli”. La cattiva è più complessa: acquisto di titoli a breve (fino a tre anni); perché questa limitazione? Gli Stati devono richiedere l’intervento, sembra il rispetto dell’autonomia dei singoli Stati, ma non è così, gli stati devono richiederlo perché collegati all’intervento ci sono le “condizioni” e il controllo della troika (Bce, Fondo Internazionale, UE).
Ma pur non considerando la parte cattiva, questo provvedimento sconfiggerà la speculazione finanziaria? Rilancerà l’economia reale? C’è da dubitarne. Sul rilancio dell’economia reale è sicuro che l’intervento e il controllo della troika imporrà condizione punitive. Per quanto riguarderà la speculazione, non è un buon viatico la divisione dei titoli tra quelli sottoposti a possibili interventi e quelli esclusi; inoltre la speculazione finanziaria non è un “accidente”, costituisce un elemento fondativo dell’attuale fase del capitalismo, o si modifica questo dato fondativo o saprà trovare nuove vie e nuovi strumenti, oltre al fatto che l’acquisto dei titoli della Bce è un modo di “pagare”. Ormai il gioco di fare denaro con il denaro (spesso altrui) è entrato nel Dna del sistema, ci vuole un’operazione di modifica dei geni.  

Sposare il medico
Sembra crescente la pressione nazionale e internazionale per un secondo mandato al professor Monti (non facciamo conto che alcune di queste pressioni tendono a ridurre la concorrenza per la presidenza della repubblica). L’interessato non sembrerebbe contrario, le dichiarazioni non sono un NO chiaro ed inequivocabile, ma una affermazione di essere concentrato sugli impegni assunti. Sul futuro il bocconiano non fa previsioni.
Tutti, tutti, alla riunione annuale di Cernobbio organizzata dallo studio Ambrosetti, hanno spinto Monti a dar seguito al suo governo. Sarà un caso che i maggiorenti di Cernobbio sono tutti per Monti, mentre i precari, i disoccupati, i minatori della Sardegna, i lavoratori dell’Alco, gli insegnati in attesa di sistemazione, ecc., sono tutti contro il governo.
Adesso, fuori dalle righe, Napolitano nel suo messaggio a Cernobbio, ci ha messo un pezzo da novanta: “Mi adopererò perché venga esplicitamente e largamente condiviso l’impegno a dar seguito e sviluppo a scelte di fondo concertate in senso europeo”. Esplicitamente e largamente sembra un avvertimento alle forze politiche che in questa fase cominciano ad elaborare piattaforme elettorali. Un dichiarazione questa che si oppone ai “giovani turchi” del PD che insieme ad una forte dichiarazione di appoggio a Bersani indicano un dopo Monti diverso.
Mi pare di aver letto che Monti sia stato chiamato al capezzale dell’Italia per evitare che la malattia seppellisse questo paese. Se fosse vero questo compito, e se fossero veritiere le affermazioni dello stesso presidente del Consiglio che si vede la luce alla fine del tunnel, non si capisce perché dover continuare ad essere sottoposti alle cure di questo medico.
E come la malata guarita, giovane o meno, bela o meno, non importa, che volesse sposare il medico chiamato al suo capezzale.  Non si sposa il medico perché ti ha guarito, perché altrimenti finisci in soggezione.
Soggezione che si manifesta anche in chi aspirando a palazzo Chigi  vuole sempre il conforto del medico, e allora immagina un super ministero Tesoro/Esteri da affidare al professore. Veramente alle follie e al peggio non c’è mai fine.
Come ho scritto più volte non credo che la cura somministrata sia stata buona, ma anche se lo fosse stata, sarebbe tempo di tornare alla normalità.

La moltiplicazione
Le lezioni si avvicinano e crescono i posizionamenti. Ovviamente ciascuno punta ad essere la “maggioranza”, a unire quello che è diviso e non c‘è da fare fatica: il programma è subito fatto, senza consultazioni, senza impegno intellettuale, senza confronto con la realtà, si chiama “agenda Monti”.
Così Casini dopo avere sciolto il “suo” partito, come Cristo dice: alzati e cammina, e quello si alza e cammina sottraendo a Berlusconi il termine Italia. Sparisce nel simbolo dell’Udc il nome Casini che viene sostituito da Italia. Con questo simbolo fa il pieno dei consensi di ministri in carica, di possibili ministri futuri come la Marcegaglia, Fini, associazioni cattoliche, ecc. Le ambizioni di Casini sono altre, il suo defilarsi può fare guadagnare qualche secondo nello sprint per il Quirinale.
Il senatore Pisanu, che per fortuna non se la deve vedere con Renzi il rottamatore, riunisce i suoi e lancia l’alleanza liberal-democratica che dovrebbe riunire laici, cattolici, società ecc. Ma viaggia verso l’Udc.
Tremonti, silenti in questi mesi, sta preparando un Manifesto per una lista. Ancora non si sbilancia sulle alleanze, ma si presenta come progressista.
Luca di Montezemolo, no, non pare pronto ad un impegno in prima persona ma mette a disposizione la sua fondazione e i suoi amici, per chi? Molti se lo attribuiscano, ma di sicura c’è poco.

Accanimento
Francamente trovo l’accanimento contro Matteo Renzi esagerato ed inutile. A me non pare simpatico, ma ha quel tratto di arroganza che oggi piace, avrà un sacco di idee per il paese ma le tiene segrete.
Nel centro sinistra si fanno le primarie? lui corre? lasciatelo correre, ci sono altri candidati, come è giusto, altrimenti che primarie sono. Non sopporta i “vecchi”? pazienza, c’è a chi non piacciono i peperoni. Insulta? è in linea con la nostra epoca.
Se lo si insegue sul suo terreno gli si fa solo un piacere, è quello che desidera.
Gli altri candidati alle primarie hanno idee, bene le espongano, le chiariscano, ci permettano di confrontarli. Se però tutti partono dall’agenda Monti, allora noi non capiamo.
Nichi Vendola pare faccia un altro discorso, ha un altro programma. È tempo di precisarlo, definirlo, chiarirlo, con pacatezza, semplicità e comprensività.

All’improvviso: nel XXII secolo      
Con il prossimo anno, data l’agenda digitale, nell’estate del prossimo anno entreremo non già nel XXI secolo ma in quello successivo. Dal fanalino di coda, passeremo a guidare l’innovazione che nessun paese ha.
-          Tessera elettronica unica, l’esperienza passata della carta d’identità non ci rassicura;
-          I medici faranno le loro prescrizioni via elettronica; non solo i medici devono essere attrezzati a farle, ma anche le farmacie e gli ospedali a riceverle (otto mesi di tempo per questo? Ma!);
-          Certificato di nascita e di morte solo per via telematica (vedi sopra);
-          Oltre 50€ i pagamenti saranno fatti solo con carta di credito (speriamo sia vero)
E chi sa cosa altro, da oggi a luglio, il consiglio dei ministri deciderà.
Non bisogna essere pessimisti, pensare positivo, come si dice oggi, ma la storia, anche se non è maestra di vita, ci parla dell’esperienza. Ma di questo non sembra che i professori tengano conto. Stilano un crono-programma, come è diventato di moda, e il problema è risolto.
C’è della malizia nei professori? Non voglio crederlo, ma i possibili fallimenti, ritardi, ecc. dei crono-programmi ora elaborati rischiano di essere attribuiti all’inefficienza del prossimo governo (politico) e non alla imprevidenza dell’attuale governo (tecnico).    

Citazioni: nel bene e nel male    

Franco Cordero, La Repubblica, 5 settembre 2012
“Chiude il memento una notizia insistente: che tra i possibili senatori a vita (uno eligendus est) il favorito sia Gianni Letta: nella compagnia di Arcore è gentiluomo dal sorriso cardinalesco, consigliere intimo del Re Lanterna, ciambellano, plenipotenziario; figura d’ancien régime, sarebbe perfetto con parrucca, cipria, lorgnette. Dio sa quanti negozi gli passano sotto mano. Titoli ragguardevoli ma l’Italia dista un oceano dalle Antille, né al Quirinale siede l’Olonese (vi puntava e non sarebbe lui se, vistosi nello specchio morale, desistesse dalla corsa): l’articolo 59 Cost. richiede “altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”; sarà arduo dire, sfidando i sogghigni, in qual modo abbia “illustrato la Patria”. (ma ci sono o no i meriti di “servizio” per premiare un maggiordomo?)

Giulio Tremonti, Corriere della Sera, 5 settembre 2012
“Nel ’99 è stata cancellata la legge bancaria del ’36 che diceva: se sei banca e raccogli risparmio puoi usarlo solo per finanziare imprese, lavoratori, famiglie, comunità; non le scommesse del casinò finanziario. Oggi ho presentato una proposta in Parlamento per ripristinare questa legge”. (1999, Governo D’Alema, ministro del Tesoro Amato. Detto questo la domanda è: Tremonti per quanti anni è stato potente ministro del Tesoro, non avrebbe potuto ripristinare la legge del 36 invece di promuovere scudi fiscali, sanatorie, ecc.?)  

Vittorio Gregotti, Corriere della Sera, 6 settembre 2012
“L’ultimo capitolo di questo insieme di sciagure è rappresentato dalla proposta del grattacielo di Gardin, generosa nell’intenzione del promotore ma assurda sia nella sua soluzione architettonica, che nella totale assenza di una qualche logica di pianificazione di fronte ad un luogo tra i più complicati ed insieme decisivi dell’area metropolitana di Venezia. … per quanto riguarda poi la soluzione architettonica dell’edificio proposto il suo provincialismo formale  e tanto evidente che sembra si stia ricorrendo a qualche eco architetto protettore, oltre che a qualche robusto studio di ingegneria, nel tentativo di un qualche suo consolidamento tecnico-burocratico”

Elena Lattuada, CGIL, Il Manifesto, 6 settembre 2012
“Parlare di rilancio della produttività, senza interventi seri di politica industriale, non ha senso. E se si vuole nel breve periodo rianimare i consumi interni, occorre intervenire a favore dei redditi da lavoro e da pensioni e non con nuove politiche restrittive”. (La politica industriale è un’assente di lungo periodo; non solo, ma pare non sia necessaria, secondo il credo oggi prevalente è il mercato che la fa)  

Sergio Cesaratto, Il Manifesto, 8 settembre 2012
“La mossa di Draghi va interpretata come frutto della paura che l’incendio si portasse via il presupposto medesimo del discorso, cioè l’euro, e che dunque i popoli dei paesi periferici potessero dire basta a questa lenta agonia. Si tiene dunque in vita il paziente, ma solo quel tanto perché dosi rafforzate dell’altra cura, l’austerità, facciano effetto nell’annichilirne ogni volontà di reazione. C’è dunque un senso sinistro, e non progressista, … al messaggio di Draghi sull’irreversibilità dell’euro”.   

Michael J. Sandel (citato da Guido Rossi), Il Sole 24 Ore, 9 settembre 2012
“La democrazia non esige uguaglianza perfetta, ma richiede che i cittadini condividano una vita comune. Ciò che importa e che la gente di diverse background e posizioni sociali si incontrino e si confrontino l’un l’altro nella vita di tutti i giorni. È così che sopportiamo le reciproche differenze e arriviamo ad occuparci del bene comune” (il sottinteso è che la povertà o le differenze estreme non aiutano la democrazia)

Vito Mancuso, La Repubblica, 9 settembre 2012
“Con uno zelo tanto impareggiabile quanto prevedibile e cominciata nella Chiesa l’operazione anestesia verso il cardinale Carlo Maria Martini, lo stesso trattamento ricevuto da credenti scomodi come Mazzolari, Milani, Balducci, Turoldo, depotenziati della loro carica profetica e presentati oggi quasi come innocui chierichetti”

Susanna Camusso, L’Espresso 13 settembre 2012
“Penso che Monti faccia una politica di destra. In Europa predica di eurobond, qui si accanisce contro occupazione e lavoro. La sua visione è ridurre la presenza del pubblico, con l’idea che il mercato si autoregola, fa gli interessi della collettività ed è buono, mentre invece accelera le disuguaglianze”

Nessun commento:

Posta un commento