martedì 28 febbraio 2012

Diario 163 20-26 febbraio 2012

Diario 163

20-26 febbraio 2012

  • L’Europa aiuta la Grecia
  • Disistima di Monti
  • Il dopo Monti
  • Berlusconi è stato … prescritto
  • Brutte notizie dal Portogallo: con le ricette della troika il debito cresce.
  • La riforma delle Provincie
  • Citazioni: nel bene e nel male

L’Europa aiuta la Grecia

Ipocrisia o qualcosa di peggio? La Grecia rappresenta insieme un monito e un esperimento. Un monito per tutti i paesi (popoli): se non vi adattate ai drastici sacrifici, alla perdita sostanziale dei diritti di cittadinanza, alla riduzione fino alla cancellazione di ogni servizio collettivo, ecco cosa vi può succedere, perderete anche in modo evidente ogni possibilità di autodeterminazione. Un esperimento per verificare gli effetti di una piena applicazione di liberismo e di sostegno al capitale finanziario. Il quale a prezzi stracciati acquisterà il patrimonio (soprattutto immobiliare) che quel paese deve mettere obbligatoriamente in vendita.

Non solo va scritto nella costituzione greca la priorità del pagamento dei debiti sovrani, i fondi graziosamente dati dall’Europa serviranno per pagare i debiti e gli acquisti di armi che Germania e Francia hanno venduto alla Grecia, inoltre un direttorio europeo vigilerà permanentemente sulle decisioni dei diversi ministeri.

Le istituzioni europee si sono accordate e hanno attivato semplici e complessi meccanismi per salvare i creditori; a loro del popolo greco, della disoccupazione, della povertà in forte aumento, della mancanza di medicine, dei bambini sottonutriti, dei senza tetto, ecc. non importa niente, quello che fanno e che escogitano serve solo per sperimentare nuove forme di autoritarismo democratico. Trattandosi di greci per l’occasione viene spontaneo parafrasare il verso virgiliano: Timeo europeos et dona ferentes. Che vale per tutti, Italia compresa.

Disistima di Monti

Monti non deve godere di molta stima tra i politici: Berlusconi non vuole lasciarlo alla sinistra ed è disposto ad appoggiare, dopo le elezioni, un nuovo governo Monti; Veltroni allerta il suo partito perché il professore non venga lasciato alla destra e lo vuole a capo di un governo riformista. Insomma Monti è considerato buono per ogni bandiera. A stima siamo a zero. Ma soprattutto comprensione nulla.

Il liberista Monti sta lavorando bene alla frantumazione e disarticolazione delle forme e della sostanza della nostra democrazia. Basta stare attenti a come parla dei partiti: aulico nel disprezzarli. Il nostro è per una democrazia autoritaria, fondata sul decisionismo “tecnico”, tipica la frase sua e degli altri ministri: “il governo deciderà comunque, con l’accordo o meno delle forze sociali”; una democrazia autoritaria assolutamente coerente con l’affermarsi del liberismo finanziario.

Siamo passati dall’autonomia della politica (cara a Napolitano) all’autonomia delle tecnicità.

Il dopo Monti

In questo clima di autonomia dei tecnici e di democrazia autoritaria le acque del dopo Monti (dopo quando?) sono agitate, o meglio agitatine. Il tema a me pare chiaro, non si tratta di Monti, ma del PD per quel poco di società che rappresenta e per essere, ancora, anche se in modo confuso, il nodo di collegamento con le forze di sinistra.

Massimo Cacciari non perde occasione per lanciare e rilanciare la “grande coalizione”, tutti ancora allegramente dietro Monti. Veltrone, non ricordando il disastro da lui confezionato (dopo il quale avrebbe dovuto andare in Africa, cosa che non ha fatto), ora vuole il partito riformista, che ben si attaglia a Monti, avendolo definito un riformista, essendo le riforme sinonimo di “cambiamento”, chi paga, chi guadagna, non importa.

Ma Monti non credo vorrebbe tornare a Palazzo Chigi, se a Roma pensa che il suo posto sia il Quirinale, ma la sua ambizione è diversa: messa a posto l’Italia ora vuole mettere a posto l’Europa, forse la presidenza della commissione è il suo obiettivo.

Ma proprio perché la casella del Quirinale resti libera sia Casini che Berlusconi lo candidano la governo.

Quello che ci rimetterà le penne sarà Bersani e il PD. Ma ce li rimetterà per insipienza, inconcludenza e incertezza. Cosa vuole? Non dico ora ma dopo le elezioni, e alle elezioni come pensa di andare, non solo come alleanze ma come prospettiva politica e programmatica.

Berlusconi è stato … prescritto

Il popolo, tanto caro a Berlusconi, non potrà sapere se è stato governato da un corruttore in atti giudiziari. Detto francamente a me interessava, qualunque fosse, il giudizio del tribunale. Così ciascuno resta della sua opinione senza nessuna verifica giudiziaria (anche se non da prendere oper oro colato, sempre).

Ho una speranza: l’avvocato e onorevole Ghedini ha lasciato intendere che faranno ricorso perché inseguono una sentenza di assoluzione. Ma resterò deluso né faranno ricorso, né Berluscono rinunzierà alla prescrizione.

Brutte notizie dal Portogallo: con le ricette della troika il debito cresce.

Copio questa notizia da una lettera di Piero Basso

Al contrario della Grecia, il Portogallo ha fatto tutto quello che l'Unione europea e il FMI gli hanno chiesto: tagli alla spesa pubblica, licenziamenti, tagli ai servizi, più tasse, riduzione delle pensioni. Il deficit dello Stato si è ridotto di oltre un terzo (dal 9,1 al 5,6%), e il Portogallo viene considerato il "paziente europeo modello". Il risultato? Il rapporto tra debito e PIL, che era del 107% quando il paese ha ricevuto l'“aiuto” europeo, è salito al 118%, e non tanto perché sia aumentato il debito, ma perché, proprio come conseguenza delle misure adottate, si è ridotto il PIL.

Questa è l'esperienza sofferta dai paesi dell'America latina negli anni '80, quando le drastiche misure di austerità imposte dal FMI hanno ovunque frenato la crescita e quindi la capacità di quei paesi di pagare il debito.

E questo è il destino che minaccia l'Italia e la Spagna (per la Grecia è già in atto), come da tempo spiegano tutti gli economisti, incontrando però l'ostinata opposizione delle banche e dei governi

La riforma delle Provincie

Tutti ci si aspettava o la cancellazione o la riduzione delle provincie, niente di tutto questo, il progetto elaborato dal Ministro prevede la riduzione dei consigliere, ma soprattutto elezione di “secondo grado”, saranno i consiglio comunali ad eleggere consiglieri e presidente. Tutto è buono per ridurre ogni forma di democrazia. Capisco che a Monti il “popolo” non piaccia, soprattutto se si esprime politicamente, ma ai partiti che lo appoggiano?

Citazioni: nel bene e nel male

Pier Luigi Bersani (La Repubblica, 19 febbraio 2012)

“Il governo Monti non potrà fare il 100 per cento di quello che faremmo noi, quindi non posso considerarlo un governo di sinistra o di centro sinistra. Ma rifiuto lo schema che allora è di destra” (la parola più rapida del pensiero? Lo schema destra-sinistra non piace più, ma allora?)

Marcello De Cecco (Affari e Finanza, 20 febbraio 2012)

“Se dobbiamo credere al Fmi ma anche al nostro governo e naturalmente a quelli dei paesi “virtuosi”, una spinta positiva alla crescita verrà dall’effetto di misure di liberalizzazione dei mercati. Tutti sanno, però, che tali effetti si dispiegano, se pure lo fanno, nel medio termine, mentre a breve funzionano solo le misure keynesiane di rilancio della domanda interna o gli effetti sul commercio estero di una svalutazione, in questo caso dell’euro, se import e xport rispondono nella maniera canonica alla variazione del cambio” (“se dobbiamo credere”, ma non ci crediamo)

Emma Marcegaglia (Corriere della Sera, 22 febbraio 2012)

“Vorrei un sindacato che non protegga gli assenteisti cronici, i ladri e chi non lavora” (ha una sua strategia: rendere la situazione ingestibile per favorire la democrazia autoritaria di Monti)

Mario Draghi

“Il modello sociale europeo è superato, come dimostrano gli alti tassi di disoccupazione giovanile in diversi paesi. Sono necessarie riforme per incrementare l’occupazione” (La disoccupazione giovanile dipende dal “modello sociale europeo”, sottointeso un modello che difende i vecchi e non pensa ai giovani. Ci vuole un modello nuovo nel quale i vecchi si abbandono alla deriva e … anche i giovani. Non sarà che altre sono le cause della disoccupazione giovanile?)

Pier Luigi Bersani

“Non immagino che nel 2013 si possa andare alle elezioni proponendo eccezionalità. Spero che si possa andare al voto pretendendo una democrazia normale, dove ci siano progetti alternativi” (cauto, molto cauto, ma qualcosa fa intendere. Ma perché spera, da chi dipende?)

Nessun commento:

Posta un commento