martedì 7 febbraio 2012

Diario 160 30 gennaio – 5 febbraio 2012

Diario 160

30 gennaio – 5 febbraio 2012

- Oscar Luigi Scalfaro

- Primo incidente parlamentare del governo tecnico

- Monti … l’artico 18

- Un gradino dopo l’altro

- Tutto regolare

- Città, sempre peggio

- Citazioni: nel bene e nel male

Oscar Luigi Scalfaro

È morto un uomo cattolicissimo, con qualche venatura integralista, ma un grande combattete e difensore della nostra Costituzione, in questo laico. Negli anni dopo la sua presidenza si fece difensore e propagandista della nostra Carta costituzionale; di questa sua azione tutti dovremmo essergli grati e portare ricordo..

Allo IUAV l’abbiamo invitato nel 2003 per aprire quelle che abbiamo chiamato Letture per il XXI secolo: regole e norme.

In quell’occasione la sua Lettura, La Costituzione e la pace, ci affascinò e commosse, non una rievocazione, ma una battaglia politica. Un salone pieno come non mai, non perse una parola, rideva alle sue battute e si commoveva quando rievocava il clima della Costituente.

A suo ricordo di quella Lettura si riporta la conclusione

“Desidero concludere con una riflessione che mi sta a cuore: questa Costituzione ha bisogno di essere difesa, perché oggi ci troviamo di fronte a leggi che sono state emanate per difendere gli interessi di una o due persone…. Ci sono dei garanti della Costituzione: il Capo dello Stato, il Parlamento, la Corte Costituzionale, che rettifica le leggi o le respinge se non sono in assonanza con la Costituzione, e infine il Governo e la Magistratura. Oltre a questi poteri, ogni cittadino ha il dovere di vegliare sulla costituzione. Se ogni cittadino sentisse che la Carta è sua, ed è anche sua, e che qualora la Costituzione venisse toccata, questo costituirebbe un danno anche suo, ebbene se davvero questo cittadino provasse questi sentimenti allora si sentirebbe invogliato a conoscerla di più, ad amarla questa Costituzione. … Vi auguro di amare questa Carta, perché solo amandola sarete in grado di viverla, di difenderla e di affermarla ogni giorno”

Primo incidente parlamentare del governo tecnico

Il Governo perde la maggioranza sulla votazione a proposito della responsabilità personale dei giudici. Il PDL e la Lega, compatti, più una cinquantina di altri hanno approvato un testo intimidatorio. Non bastasse, il PDL non finiva più di applaudire il risultato. La “giustizia” è sempre nel loro cuore.

Ma si tratta di un incidente una tantum o l’inizio di una fase di belligeranza tra i partiti e dei partiti con il governo? La “pax montiana”, come la chiama Massimo Franco sul Corriere, fino a quanto durerà?

Un governo che dimostra di voler essere forte con i sindacati e deboluccio con le corporazioni, nonostante gli appelli e gli elogi al mercato, determina una situazione di tensione tra forze sociali e politiche difficile da reggere. Inoltre, si spera che il PD cominci a interrogarsi sul dopo Monti (in qualsiasi tempo cada questo “dopo”), mentre gli altri (Monti compreso, nonostante le sue dichiarazioni) disegnino strategie complesse e personali dove i due principali palazzi (Chigi e Quirinale) sono al centro dell’interesse della scacchiera, gioco dal quale non è escluso Berlusconi.

La prossima settimana forse si capirà qualcosa di più.

Monti … l’artico 18

L’accoppiata Monti-Fornero è nemica dichiarata dell’articolo 18. Il refrain in questo caso è: non ci possono essere tabù. Ma il professore va oltre “Per come viene applicato, l’articolo 18 sconsiglia investimenti di capitali stranieri ma anche italiani in Italia”.

Questa è la storia. Giuseppe Brambrilla, con altri due suoi amici e soci, ha una piccola fabbrica metalmeccanica (25 dipendenti). Giuseppe ha avuto un’idea geniale, un nuovo prodotto innovativo. I tre sono entusiasti, a loro “fare” piace molto. Hanno esplorato i fornitori, ma soprattutto i loro clienti, entusiasti. Ma la voce si è diffusa e ricevono telefonate dalla Francia e dalla Germania di possibili nuovi clienti che vorrebbero il nuovo prodotto. Hanno fatto i loro conti hanno bisogno di investite tutto quello che hanno e devono chiedere anche un prestito alla banca, hanno bisogno di nuove macchine e di nuova manodopera, circa ottanta persona, ma nella situazione attuale non c’è difficoltà a trovarla. Hanno bisogno di un ingegnere e sanno già a chi rivolgersi, si ha un impiego, ma sanno che si entusiasmerà. Riunioni, su riunioni, conti su conti, hanno deciso. Ma una notte Giuseppe ha un incubo, non può dormire, si fa una tazza di latte caldo, niente, la moglie lo coccola, niente è furente. La mattina presto convoca i suoi soci “non si può fare” dice con voce drammatica. I soci credono che scherzi, è solito fare scherzi, ma no, è serissimo. Ma perché? abbiamo previsto tutto, abbiamo i clienti, possiamo partire il prossimo mese. Cosa c’è che non va? Non abbiamo pensato che esiste l’art. 18, dice Giuseppe. I due soci impallidiscono, non ci avevano pensato. Il loro entusiasmo svanisce. È vero, non si può fare!

Un gradino dopo l’altro

Il boy scout, senatore Luigi Lusi, ha fregato 13 milioni di € alle casse della Margherita. Nessuna meraviglia anche i boy scout possono essere ladri. Le meraviglie riguardano: il fatto che ci sia la “cassa” di un partito che non esiste più; che nessuno se ne sia accorto (anche se qualche sospetto c’è stato), ci credo, ci sono degli stupidi anche tra le margherite.

Osservando Francesco Rutelli che scende un gradino dopo l’altro la domanda è: dove si fermerà?

Tutto regolare

Il senatore Riccardo Conti ha dichiarato: “tutto regolare”. Aver comprato un palazzo la mattina e averlo rivenduto il pomeriggio guadagnandoci 18 milioni di € (pari al 39% del prezzo di vendita) è regolare. O è stupido e incompetente il venditore, o è stupido e incompetente il compratore, o …

Città, sempre peggio

Napoli si è battuta per avere l’America’s Cup, l’ha avuta assegnata e guai a lei. Fallita la localizzazione a Bagnoli (da più di dieci anni si parla di bonifica del sito dell’ex acciaieria), si passa a via Caracciolo; un prevedibile disastro. Che un “evento” possa risolvere i problemi di una città, nonostante tutte le evidenze, è radicato nella mentalità degli amministratori. La città occasionale è il loro sogno.

A Roma pare si sia scongiurata l’idea di eliminare i marciapiedi (intanto a Piazza Navona). La sottovalutazione dell’importanza dei marciapiedi in termini di sicurezza, vivibilità, colloquialità urbana e … commercio è la base (incolta) dell’importazione dei “centri commerciali”. Per secoli i marciapiedi delle nostre città, soprattutto quando porticati, sono stati i nostri “centri commerciali”. Del resto lo stesso inventore di questa forma di commercio ne ha criticata l’importazione in Europa.

Citazioni: nel bene e nel male

Alina (figlia di Fidel Castro)

“Negli ultimi tempi, Fidel Castro si è riavvicinato alla religione: ha riscoperto Gesù alle soglie della morte. Ciò non mi sorprende, perché papa è stato allevato dai gesuiti”. La Repubblica, 1 febbraio 2012 (non giudico, ma questa Fidel ce la poteva risparmiare)

Giulia Bongiorno

“Questa sentenza (della Cassazione che rende non obbligatorio il carcere per i reati di stupro) rischia di trasformare la violenza sessuale di gruppo in un reato di serie C. E non è giusto dal punto di vista giuridico né sostanziale,. Perché se lo stupro è un reato abominevole, l’aggressione del branco è, se possibile, ancora peggio. Ma in Italia c’è un problema culturale, molti considerano più grave un furto o un scippo che uno stupro”. La Repubblica, 3 febbraio 2012

Gianfranco Polillo (sottosegretario al Tesoro)

“Mi auguro che possa fare il Presidente della repubblica, perché no? Io lo stimo, al paese ha dato tanto. … infin dei conti di cosa è incriminato?” La Repubblica 3 febbraio 2012 (No, Polillo non parla di Monti, né di Amato, né di …., ma di Berlusconi. Egli lo stima, affari suoi, ma meraviglia quel “infin dei conti di cosa è incriminato?”, e no! dovrebbe saperlo, ma forse sono quelle incriminazioni che gli suscitano sentimenti di stima?)

Elsa Fornero

(rivolta ai sindacati) “Via l’art. 18, faremo la riforma comunque, che siate d’accordo o meno”, Il Manifesto 3 febbraio 2012 (questo si chiama parlare franco, con o senza lacrime. Vorrebbero passare alla storia, ma il ricatto del “senza di noi il diluvio” quanto durerà?)

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