La
terza guerra mondiale… la vogliono tutti.
Diario 25/3/2022
La
terza guerra mondiale la
vogliono tutti. È nei pensieri e nelle parole degli eminenti politici mondiali.
Fa eccezione papa Francesco. Grazie.
Per molti anni il pericolo atomico ci ha
fatto optare per una pace obbligata,
ma una pace obbligata, come stiamo vedendo, non regge a lungo. Per di più abbiamo fatto
finta di non vedere le guerre che si sono combattute fuori dall’Europa (ma con
il coinvolgimento degli europei).
È difficile costruire la pace tra il
bagliore delle bombe, magari al fosforo, ma quando le armi tacciono si può. Si
ha l’impressione che, viceversa, quando
quelle tacevano, quel tempo è stato utilizzato a preparare la guerra e non a
costruire una pace duratura.
Putin è sicuramente un tiranno che gioca
sporco, ma tutti gli altri gli hanno costruito le condizioni, non già per
giustificare l’invasione, ma per renderla inevitabile.
La guerra è un “gioco”, diciamo così,
esponenziale, dalla pietra alle spade, da queste ai fucili e derivati, poi le
bombe, i veleni, i razzi e infine le bombe atomiche (che, bisogna ricordare,
sono già state usate nella seconda guerra mondiale (e
il Giappone ne porta profonde ferite). Se un belligerante si sente perduto,
anche personalmente perduto, passa al secondo livello del suo arsenale, e poi
al terzo, e così via. Si può sperare, ma solo sperare disperatamente, che si
fermi.
Di questa deriva abbiamo un esempio
sotto gli occhi: il presidente ucraino, non fa altro che chiedere più armi, sempre
più sofisticate, sempre più offensive. Non è malvagio segue la logica
belligerante. In questo contesto sembrano più ragionevoli i militari dei
politici, sono loro che si oppongono a soddisfare le richieste ucraine.
Si spera, e se ne parla, di una caduta
di Putin attraverso una congiura di palazzo, ma cosa cambi? forse qualcosa nel
breve periodo, ma poi? A meno che il potere, non solo in Russia, passasse ai “Soviet”, ma non mi pare che sia
questo il caso (anche se si può sempre sperare fantasticando).
I “grandi” leader europei, in questi
giorni sembrano figurine al seguito
del presidente degli USA, il quale minaccia, minaccia e ancora minaccia e tra
queste promette di liberare l’Europa
dalla dipendenza energetica dalla Russia, per renderla dipendente dagli USA e
dal … mercato (intanto le navi che trasportano il gas americano fanno rotta non
già verso l’Europa ma per altri paesi nei quali possono spuntare prezzi più
alti).
Non si riesce a capire come si riesca a
porre fine al massacro in Ucraina; non sembra intravedere una vera strategia
diplomatica prima per il cessate il fuoco e poi per la pacificazione, sapendo che ci sono dei
prezzi da pagare (l’imprevedibilità costa). Un impegno in questa direzione,
senza manfrine, deve essere sviluppato con determinazione, intelligenza
politica e rispetto per le parti coinvolte. La voce più autorevole, e quasi
solitaria, che si alza nel mondo proclamando la necessità della pace è quella di Papa Francesco. L’ipocrisia dei
cattolici, parlo degli esponenti politici e di governo, si manifesta al
massimo: apprezzano e cambiano canale.
Bisogna dirlo chiaramente, chi non si
impegna in una efficace strategia diplomatica di pace si rende responsabile in
parte della tragedia che sta colpendo il popolo ucraino.
Credo che sia giunto il tempo di
staccare gli apparecchi che fanno vivere artificialmente il governo italiano.
Draghi ha fatto il suo tempo. Ci sono
molti motivi di dissonanza, diciamo così, tra le forze di maggioranza, ma l’atteggiamento
verso guerra e la decisione sulle spese militari, credo che possano raggiungere
le orecchie più sorde e gli sguardi più distratti.
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