Diario
8
settembre 2021
Io
ho fatto le due dosi di vaccino, nessun disturbo collaterale, come milioni di
cittadini. Io ho ottenuto il green pass facilmente, come milioni di cittadini.
Io e quelli come me non siamo dei “casi”, non suscitiamo emozioni, la nostra
esperienza non viene strombettata sui giornali e sulle TV, siamo, possiamo
dire, dei casi normali.
Ma
ci sono i casi, non normali, che costituiscono il pane quotidiano di giornali e
TV. C’è il caso di chi non ha potuto ancora fare il vaccino, nonostante aver
preso appuntamento; c’è il caso di chi ha avuto, fatto il vaccino, notevoli
disturbi collaterali (previsti); c’è il caso del parente che fatti i vaccini è
stato colpito dal virus (prevista la possibilità); c’è il caso della nonna che
curatasi con un purgante sta benissimo (fortunata); ecc. ecc., l’articolazione
dei casi ha uno spettro molto ampio. C’è il caso di chi per quanti sforzi abbia
fatto non è riuscito ad ottenere il green pass; c’è il caso di chi ha avuto il
green pass sbagliato; c’è il caso di chi per avere il green pass è stato
sballottolato per tanti uffici; ecc. ecc. anche in questo caso l’articolazione dei
casi è molto ampia.
Ora
tutti questi casi di anomalie (previste o meno) trovano spazio sui giornali e
soprattutto in tv, nei programmi di “discussione” (si fa per dire). Credo che
sia giusto che se ne parli, si tratta di casi che forniscono indicazioni per
operare delle correzioni al sistema della vaccinazione e alla documentazione di
garanzia. Il problema sta nel fatto che i singoli casi sono trattati in modo screanzato,
perché sono assunti come dimostrazione del caotico sistema di vaccinazione, o,
ancora, rendere chiara l’inaffidabilità
dei vaccini e del sistema di somministrazione, alimentato dubbi, perplessità in
una fascia modesta della popolazione.
Giornali
e TV in questi casi non fanno “informazione” ma piuttosto “disinformazione”,
per la soddisfazione di scettici (pericolosi).
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