Diario
2 novembre 2020
Mi sento in colpa, mi spavento, mi irrito. Il dibattito
che si sta sviluppando in TV ha alti livelli di cinismo, dosi consistenti di
una comprensione pelosa, un riconoscimento … definitivo.
Noi vecchi
siamo un problema: siamo fragili, ci infettiamo facilmente, occupiamo i pochi posti
in terapia intensiva togliendoli a chi è o potrà essere in futuro produttivo.
Nessuno avanza l’idea di attivare il programma nazista
nei riguardi dei vecchi e dei malati, tutti arretrano a fronte di ogni idea di
eliminazione (magari programmata), mai poi i discorsi virano sui sacrifici “tutti
facciamo sacrifici, non è sbagliato chiederne anche agli anziani” (non si dice
mai vecchi). Solo che per noi si avanza
l’ipotesi del sacrificio … estremo.
Siamo stati produttivi? Si! E per quanto aberrante sia il
sistema capitalistico, non è previsto che la vita coincida sulla capacità
produttiva. A questo non siamo ancora giunti, ma il virus ci avvicina a questa nuova
ideologia.
Io non ho fatto pentole, né pezzi di motore, né macchine
per i movimenti di terra, né cucine economiche, ecc. ho insegnato con qualche
buon risultato, ho fatto ricerca contribuendo a piccoli avanzamenti della mia
disciplina, ho organizzato e diretto riviste e collane editoriali, contribuendo
alla diffusione di buone idee. Alcune di queste attività ho ceduto a giovani
collaborari, nella convinzione che fossero necessarie forze nuove e idee nuove,
altre continuo a svolgere.
Sono presuntuoso, forse si, ma ho la forza fisica e
intellettuale per fare.
Ma anche altri che magari hanno fatto lavori logoranti, e
che oggi si acconciano felici a badare ai nipoti, ad aiutare i figli, hanno
diritto di continuare quello che fanno. Anche chi è affetto da qualche malattia
ha il diritto di “godersi” il suo male, fino alla fine. Il medico o i medici,
si ricordino del giuramento che hanno fatto, loro combattono contro la morte, non
le possono facilitare il lavoro.
Ma poi mi viene da ridere, non si tratta di cosa seria,
ma di argomento per alimentare il dibattito televisivo, lo “scontro” tra
opinioni non meditate, il nostro modo di fare disinformazione.
Una cosa va ricordata a chi decide ”se le pantere grigie
scendono in campo, la cosa si fa seria, non hanno niente da perdere”. Io mi
preparo, ma so che tutto finirà in pappa, ma conviene vigilare.
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