Diario 269
La grande attesa
In tutte le sedi delle maggiore industrie, società per
azioni, imprese di servizio qualsiasi cosa producano (auto, dentifricio,
bicchieri, occhiali, vagoni ferroviarie, cemento, medicinali, servizi di
trasporto, ecc.), i consigli di amministrazione sono in riunione permanente da
diversi giorni. Le segretarie impazziscono a portare continuamente panini e
bottiglie d’acqua, a mettere in contatto i singoli consiglieri con le loro
famiglie, ad aggiornare le informazioni. Lo straordinario è diventato l’orario
corrente.
Nella sala di riunione si avvicendano tecnici e progettisti
che espongono carte e modelli con progetti, mentre gli economisti delle stesse imprese sfornano continui tabulati che
forniscono il “tessuto economico” dei diversi progetti. Esperti di
localizzazione piantati davanti ai pc valutano le convenienze dei diversi siti
(il sistema delle reti stradali e ferroviarie, il prezzo delle aree, ecc.). I
servizi di sicurezza garantiscano la segretezza di queste riunioni, infatti lo
spionaggio industriale ed economico è molto attivo.
Insomma un grande fermento, una esplosione di iniziative, che
promette un rilancio economico e produttivo. Un fermento che ha messo anche sul
chi vive gli istituti bancari, le banche d’investimento, i fondi; mentre gli
operatori di borsa sono con il fiato sospeso tutto può accadere.
Un fermento che non investe solo i paesi europei (anzi in
quest’area sono le imprese tedesche
sembrano maggiormente interessati a quello che sta avvenendo e che potrebbe
avvenire); negli Stati Uniti e in Canada c’è agitazione anche se con un tasso
di mobilizzazione modesto; è soprattutto la Cina che sente forte la pressione. Non si esclude
una riunione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese sul tema
specifico. Qualcosa si muove anche in Brasile e India, non solo ma anche, e non
si riesce a crederci, anche in Russia, nonostante le ultime decisioni dei paesi
occidentali, le grandi società statali e private sono all’erta.
I grandi quotidiani e le più importanti rete radio
televisive hanno allertato i loro migliori commentatori, i migliori segugi di
informazioni sono stati lanciati nella raccolta di notizie. Nessuno vuole
fallire la notizia e gli effetti dirompenti che la notizia stessa avrà.
Tutti sono in attesa dell’approvazione del Job Act da parte
del Parlamento Italiano, soprattutto l’attenzione è spasmodica su cosa ne sarà
del famigerato articolo 18. Il futuro del rilancio, non solo dell’economia
italiana (tutti i progetti di cui si è detto sopra, infatti, riguardano
possibili investimenti nel nostro paese) e di quella mondiale.
Liberarsi del ristagno, della recessione è tutto legato a
questo atto del nostro Parlamento e a gli effetti che produrrà non solo per gli
investimenti nel nostro paese, ma anche, data la globalizzazione, per tutto il
mondo.
Mai il nostro paese era stato al centro dell’interesse
mondiale come adesso. Il Parlamento è investito da una grande responsabilità
per l’oggi e per il domani.
Si legge tutto d'un fiato ... speriamo che il Parlamento non soffochi.
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