martedì 22 luglio 2014

Il riscatto di Berlusconi

Diario n. 257



Il riscatto di Berlusconi

Secondo l’excavaliere Silvio Berlusconi la sentenza del secondo appello ha ripristinato la legalità, ha grande fiducia nella giustizia (fatto assolutamente nuovo) e si ritiene assolto. La motivazione della sentenza ci spiegherà e poi, quasi sicuramente, ci sarà un ricorso in Cassazione. Ma assolto da che? 

Sembra di capire che la Corte abbia giudicato non esistente il reato di concussione. Non discuto, ma resta il fatto che il Presidente del Consiglio ha telefonato in questura perché la nipote di un capo di stato straniero, una menzogna, non fosse trattenuta in Questura ed evitare una crisi diplomatica e fosse affidata alla signorina Minetti, qualificata con una carica inesistente. Da questa, la giovane, subito uscita dalla Questura, è affidata ad una prostituta, la stessa che aveva allertato il Presidente del consiglio circa l’arresto della giovane. È concussione, non mi pronunzio, ma è certo che i funzionari della questura non tennero in conto la precisa indicazione del giudice di sorveglianza che ordinò che la giovane fosse affidata ad un struttura protetta e in assenza di questa fosse trattenuta in Questura. I funzionari della questura si ritennero concussi? non mi pronunzio. È certo che una corte convenne circa l’esistenza della concussione e un’altra corte l’ha negata. Il cittadino chiede un terzo giudizio, la discrepanza è troppo forte.

Per quanto riguarda il sesso (a pagamento) con una minorenne anche in questo caso, secondo gli interpreti della sentenza di secondo appello, la Corte ha ritenuto che Berlusconi poteva non sapere che si trattasse di una minorenne, ma non nega il sesso mercenario. Anche in questo caso vale quanto detto in precedenza, il cittadino pretende un terzo giudizio.

In questa fase, ma non solo, i cavilli giuridici diventano politici e … riformatori. Non male.

Il comportamento di Berlusconi secondo questa seconda sentenza, non sono penalmente perseguibili, ma i comportamenti ci sono stati. So che il massimo propugnatore dell’ateismo devoto irride ad ogni critica di tali comportamenti, che accusa di “moralismo bacchettone” (la libertà è altra cosa), ma non importa che egli non possa capire, ma se il comportamento non fosse moralmente censurabile lo sarebbe sicuramente politicamente. 

La carica di Presidente del consiglio, non proibisce, se questa fosse la sua “tentazione” e la sua pulsione, il sesso a pagamento, ma la trasformazione della sua vita notturna in “cene eleganti” che somigliavano a dei lupanari, non pare accettabile, si per decenza, si per stile, e sia per “sicurezza nazionale” (di quest’ultima niente sappiamo, ma quell'ambiente è favorevole ai ricatti). 

Si può capire che l’assoluzione possa aver dato alla testa all’ex-senatore Silvio Berlusconi, ma che egli farnetichi di correzione della legge per ottenere quella che ritiene un suo diritto (sic!), la piena “operatività politica”, sembra eccessiva. 

Al suo posto si dovrebbe essere più attento: i processi ancora in corso, e non per sosta vietata, dovrebbero suggerirgli cautela e basso profilo. 

Per quanto ardimentoso sia Matteo Renzi, per quanto il Presidente del consiglio consideri Silvio Berlusconi il suo interlocutore principale e favorito (forse per la di lui oggettiva debolezza), non credo che possa pensare di fare quello che il suo interlocutore sembra chiedergli con non troppo velate allusioni. Uno dei padri delle “riforme”, forse considera la sua riconquistatile “completa operatività politica” il prezzo delle riforme (e il costo per il paese).

Nessun commento:

Posta un commento