lunedì 24 gennaio 2022

Si vota?

 

Diario

24 gennaio 2022

 

Oggi, fra qualche ora, si comincerà a votare per l’elezione del presidente della Repubblica. Si potrebbe sostenere che la notizia, per quanto veritiera, sia falsa: si vota per ottenere un risultato, ma oggi i “grandi elettori” votano per non ottenere nessun risultato. Tra candidati di bandiera, schede bianche, a scritte scherzose, nessuno si pone il problema di raggiungere il quorum previsto.

Una cosa pare certa: dopo l’elezione ci si avvia ad un periodo di incertezza. Quello che i più sembravano voler scongiurare, sarà invece un esisto sicuro. Non è detto, neanche, che sia un male, ma qui il discorso si fa troppo lungo e arduo.

Vediamo quello che può avvenire e gli esisti conseguenti:

1.      Contro la volontà di una qualche parte politica, viene eletto Mario Draghi (lui fortemente lo vuole). Brunetta, quale ministro anziano, lo sostituirà, ma dopo il giuramento presenterà le dimissioni. Consultazioni ecc. è incarico ad una tecnica, invisa ai più. Ma l’investita fa fatica a definire la sua maggioranza. Forse dovrà rinunziare, ma magari no, ma si trova a governare un Consiglio dei Ministri avverso e instabile nei suoi obiettivi specifici. Le elezioni politiche avanzano.

2.      Viene letto uno dei tanti di cui circolano i nomi. Dopo il giuramento Draghi presenta le dimissioni di rito e sussurra che non è più disponibile. Il nuovo presidente, eletto da una parte contro l’altra, fa fatica a individuare il nuovo capo del governo e la maggioranza relativa, che comunque sarà una maggioranza di parte. Ma ci riuscirà trasformando il Consiglio dei Ministri in una fossa di leoni (o iene?). Le elezioni politiche avanzano.

Il quadro non offre altre alternative, magari ci possono essere delle varianti che non muteranno il senso di marcia.

 

Tra ambizioni personali, dissolvimento dei compiti della “politica”, scarsa fantasia e inettitudine dei leader non può capitare niente di diverso. I nomi dei candidati al Quirinale, che circolano ancora in questo momento sono molto risibili, si pensi che si parla di Letta, lo zio, di Pera, ma perché? o dell’immortale Amato Insomma il paese non sembra poterla scampare.

Eppure qualche personalità che può non farci arrossire esiste, ma appunto per questo non è presa in considerazione.

La mia preferenza vale niente ma la voglio esprimere a favore di Luigi Mancone.

 

 

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