Diario
12 gennaio 2020
Un
tempo le forze politiche avevano delle classi o dei ceti sociali di riferimento, questo non voleva dire che non
si occupavano anche degli altri, ma che
prioritariamente si guardava agli interessi di un certo gruppo sociale. Così,
per esempio, i partiti di sinistra (PCI e PSI) guardavano prioritariamente agli
interessi e ai bisogni dei lavoratori, in particolare degli operai, dei
braccianti ecc. Ma poi con la teoria che “la classe operaia non esisteva più” (cosa
statisticamente contestabile) ora tutti si riferiscono agli interessi del paese
cioè a un’identità indefinita, questo non sta a significare che veramente tutti
fanno gli interessi del paese, ma ciascuno nasconde sotto questa dizione
proprie e specifici interesse di parte; che vuol dire, anche se la formula mi è
odiosa, del proprio ceto politico e di relativi aggregati. Sarà per questo che
non esistono più i grandi partiti di massa, ma tutti si costituiscono più o
meno ufficialmente, come comitati elettorali, e come tali accarezzano la
pancia, o anche le diverse pance, degli elettori.
Gli
elettori accarezzati (tipica carezza è quella della diminuzione delle tasse)
non migliorano ma esprimono i loro più bassi interessi e spingono avanti la
loro pancia da offrire alle carezze. Peggiorano, nonostante le belle e quasi
comuniste parole del Papa, e incitano i partiti, a loro volta a peggiorarsi. In
una dinamica circolatoria e distruttiva.
Alcuni
partiri o gruppi politici, in ragione della loro memoria, anche se labile,
cercano di opporsi a questo andazzo, ma con timidezza, senza vigore e forse non
credendoci, altri invece lo cavalcano allegramente e non vedono, inebriati come
sono, del burrone che sta loro avanti.
Matteo
Renzi appartiene a questa seconda categoria, assume le vesti del cavaliere dell’Apocalisse
e chiama i fedeli alla resistenza e a combattere altrimenti saranno
schiacciati. Anche l’ex presidente degli
USA assume questa veste, e produce l’assalto al Parlamento, per fortuna nostra
il seguito di Renzi non è paragonabile a quello di Trump.
Voglio
essere chiaro, una forza politica, anche se piccola o piccolissima come quella
di Renzi, se in disaccordo può togliere il
suo appoggio al governo, ma devono essere chiare le motivazioni, le ragioni, i
punti di differenza, inoltre, in una situazione complicata come quella che sta
attraversando il paese, deve essere chiaro lo sbocco della crisi che si prevede.
Ma Renzi appare capriccioso, non sono chiari i motivi di dissenso effettivi,
appare agli occhi di tutti come uno che è alla ricerca di appigli sui quali agganciare
il suo dissenso, figuriamoci ha tirato fuori anche il ponte di Messina. La cosa
ridicola, se non fosse tragica dato il momento, è la convinzione generalizzata
che alla fine il nostro cavaliere smonterà dal cavallo e si adatterà. Uno, fa
fatica a pensare ad un esito di questi tipo dopo un mese di discussione, di
minacce e di pseudo proposte, ma il nostro sbruffone è capace di questo e di
altro, tutto ovviamente nell’interesse del paese e degli italiani.
Nessun commento:
Posta un commento