Diario 28 gennaio 2021
L’acqua ha invaso il salone del Quirinale dove si tengono le
consultazioni per la formazione del nuovo governo, ma l’aqua questa volta
invece di essere l’elemento che sgombra e pulisce resta stagnante e tende a
impaludarsi. È necessario un rimedio.
Quelle che seguono sono alcune considerazioni derivanti da
una conversazione-confronto con un vecchio amico. Sposo completamente queste
considerazioni? Non posso dirlo, ma mi pare che una via d’uscita bisogna
trovarla prima che la fanghiglia finisca per coprire l’intero paese, e se la
sinistra, come molte volte ha detto, non teme le elezioni allora è tempo di
sottrarre a fascisti di Fratelli d’Italia questo vessillo..
Le elezioni non assicurano
la vittoria alle destre anche se partono avvantaggiati. L’elettorato italiano
non è di sinistra, ma è sempre più moderato, quindi potrebbe vedere con
preoccupazione una vittoria di Meloni-Salvini. Tra l’altro se in attesa delle elezioni si prendessero
alcune decisioni tese a migliorare
alcuni provvedimenti già operanti, come il reddito di cittadinanza da
migliorare non in termini di somme ma di attenzione e se fosse elaborato un
progetto di un’economia più pubblica e strettamente collegata con le università
e le scuole superiori nonché alle forze di servizio del paese (Esercito,
Marina, Vigili del fuoco e forestale, Sanità e altri) forse si
svilupperebbe una maggiore attenzione nell’opinione pubblica.
Bisogna inoltre riflettere che in questi anni c’è
stata una parziale ristrutturazione delle rappresentanza degli interessi
popolari. In una campagna elettorale potrebbero giocare un ruolo fortemente
positivo le “Sardine” (di ieri o anche di domani). Inoltre non è chiaro quale
influenza potrebbe avere la riduzione
dei deputati e senatori, e una legge elettorale proporzionale.
Ma certo che non sarebbe privo di effetto se le elezioni l’imponesse
la destra o fossero una scelta di sinistra. In questo secondo caso emergerebbe, al di là da
ogni dichiarazione a favore del presidente Conte, la consapevolezza dell’urgenza
di porre degli ostacoli rilevanti al processo di rivoluzione passiva di cui di
fatto i governi Conti hanno costituito lo scudo, pur l’esistenza al loro
interno di differenziazioni e dell’assenza di un disegno organico. Questo significherebbe contrastare l’espressione dei poteri baronali,finanziari, clientelari, e mafiosi.
L’obiezione è nota: dentro la pandemia e la crisi economica
le elezioni sarebbero un grave errore che la “gente” non capirebbe. Certo se le
elezioni fossero presentate come un evento straordinario di una scadenza
normale, nessuno capirebbe, ma esse potrebbero essere drammatizzate con
riferimento ad un progetto futuro, in qualche modo diverso da quello passato, questo
allerterebbe l’attenzione dei votanti e ne richiamerebbe consapevolezza e
intelligenza.
Le battaglie politiche vanno combattute e la scelta del campo
di battaglia costituisce un elemento fondamentale per il raggiungimento della
vittoria.
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