Diario
5/4/2019
“Nicola Zingaretti si è anche arrabbiato: «Finire
sotto processo per una cosa che non ho detto» e tuttavia il segretario Dem
ha dovuto smentire di avere mai pensato a una patrimoniale da utilizzare per
lanciare un grande piano di investimenti come invece chiedono Maurizio Landini
e la CGIL. Ha dovuto assicurare nella riunione dei parlamentari del PD a
Montecitorio: «non so se è una proposta del sindacato, di certo non è una
proposta del PD» (da La Repubblica, 4 aprile 2019, pag. 13).
Questa è una prima grande delusione che Zingaretti dà a
quanti avevano visto, nella sua ascesa alla segreteria del partito la
possibilità di una svolta a sinistra. Si possono capire le cautele, si possono
capire le preoccupazione per una possibile campagna contro il suo partito che”
vuole togliere la casa ai cittadini”, si capisce … tutto quello che si vuole,
ma quello che dispiace e la perentorietà della smentita.
Ho cercato di argomentare, in un mio precedente diario,come
l’uguaglianza sia un mattone
fondamentale per la costruzione di un edificio di sinistra, in quello
argomentavo che uguaglianza non significava colpire la ricchezza, questo si, ma
anche costruire un senso comune. Ma non voglio ripetere quanto già scritto.
Si può essere cauti quanto si voglia, è possibile argomentare
distinguo e prerogative, ma è certo che le diseguaglianze crescenti in tutte le
società capitalistiche (e forse non solo in quelle) non fanno bene all'economia,
non fanno bene alla salute, non fanno bene alla sostenibilità, non fanno ben
alla convivenza, non fanno bene… anzi
fanno male. Una politica di sinistra di questo dovrà occuparsi, Zingaretti o
chi per lui, il problema delle diseguaglianze dovrà affrontarlo (anche con la patrimoniale) onde evitare uno
schiaffo dall'ultra milionario Warren Buffett, che ha chiesto una revisione del
sistema fiscale degli USA, perché non trova giusto che la sua segretaria paghi, in relazione al patrimonio e
reddito, più tasse di lui.
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