sabato 10 novembre 2012

Diario 197



Diario 197
5 – 11 novembre 2012

  • Obama
  • Pinocchio dove sei?
  • Non posso avere ragione    
  • Citazioni: nel bene e nel male (Obama, Todd Giltin, Jaques Attali, Silvio Berlusconi)


Obama
La vittoria di Obama ci fa respirare, il reazionario è stato sconfitto. Dire che il paese è diviso in “due” è ridicolo, lo si ripete dopo ogni elezione americana, una divisione iscritta nelle regole del gioco e che può essere un po’ più vicina o un po’ più lontana dal 50%.
Obama è comunque sempre il presidente degli USA, quindi non carichiamolo di aspettative che non potrà (e forse non vorrà) soddisfare; ma sicuramente, sotto la sua nuova presidenza, liberato dai problemi di una ricandidatura, gli USA saranno un po’ meno ingiusti, un po’ più solidali, un po’ più civili e più rispettosi della dignità di uomini e donne a prescindere dalle differenze di razza, di religione e scelte sessuali.
Non tutto invidiamo degli USA, ma un presidente come Obama si, è imparagonabile con l’attuale nostro presidente (per non dire del precedente).
L’orizzonte Italia non prevedete niente di buono.

Pinocchio dove sei?
Due dei maggiori economisti alla moda, che imperversano dai due principali quotidiani e spesso dalla TV, si sono esibiti in spericolate spiegazioni, non circa la loro preferenza per il candidato avverso ad Obamo (cosa lecita, ciascuno sceglie il carro dove salire), ma circa l’opportunità, la necessità e la convenienza di una vittoria di Romney. Liberi intellettuali? Forse liberisti, sicuramente fastidiosi e privi di spessore. Due grilli parlanti. Pinocchio dove sei?

Non posso avere ragione    
Non voglio, non posso avere ragione quando ho pronosticato che avremmo finito con il votare con la vecchia legge (la porcata, per intendersi). Sebbene i montiani, in qualsiasi partito, in qualsiasi palazzo e su qualsiasi poltrona, vogliono una legge maggioritaria ma non tanto da garantire a chi vince di governare, in modo da non libarci da Monti e lasciare libero il Quirinale; sebbene pochi, quasi nessuno vuole un ritorno al proporzionale (una testa un voto); sebbene tutti si sbracciano per dichiarare la necessità di una riforma, mi pare che alla fine o tutto rimarrà come prima, o avremo una legge peggiore di quella attuale, con tutti i difetti di quella presente, ma cancellando la sua natura maggioritaria. Non è un cedimento alla democrazia, ma una scelta per l’ingovernabilità che ci porta nuovamente in grembo a Monti. Questo molti vogliono e forse, sostenuti dal colle più alto, lo otterranno.

Citazioni: nel bene e nel male 
Obama, La Repubblica, 8 novembre 2912
“Continueremo a fare questa strada insieme, perché il ruolo del cittadino nella democrazia non si esaurisce con il voto. …Vogliamo per i nostri figli una America che non sia fiaccata dalle disegueaglianze. Generosa, tollerante, aperta al sogno degli immigrati”

Todd Giltin, La Repubblica, 8 novembre 2912
“È l’esatto opposto di quel che accadde nel 1978 quando la California approvò Proposition 13 che, riducendo tasse sulle case, mise in moto l’offensiva ideologica anti-fisco, che fu raccolto da Ronald Reagan e poi condizionò per un terso di secolo la politica americana. Adesso il pendolo va dall’altra parte: si comincia a capire che gli investimenti pubblici, specie nell’istruzione, sono un modo per facilitare las crescita e ridurre le ineguaglianze. Speriamo che, come avvenne nel 1978, il messaggio della California sia ora recepito dal altri parti del paese”

Jaques Attali, La Repubblica, 8 novembre 2912
“Approvare 17 piani di austerità non equivale a fare un piano di crescita per l’eurozona.”

Silvio Berlusconi, La Repubblica, 9 novembre 2912
 “Io continuo a cercare un candidato premier: Angelino (Alfano) vincerà pure le primarie, ma con lui rischiamo di straperdere le politiche” (Il capo padrone non demorde, ma forse non morde. In sostanza dice: giocate pure alle primarie poi io tirerò fuori il coniglio dal cappello. Ma non credo che il giochino questa volta possa riuscire. Il PDL le elezioni le straperderà con chiunque, anche con Berlusconi, se poi pensa che il coniglio sia l’ex banchiere Giampiero Samorì, proprio non ha capito la fase. Molti pensano che basti una faccia nuova, altri, anche a sinistra, pensano che basti un lista virtuosa e presentabile. Non è così, il tempo è diverso.)













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