Diario 153
28 novembre 4 dicembre 2011
F.I.
Lucio Magri
Il fallimeno o la moratorio ... si può
La manovra del governo
L'incastro politico
Monti uno di ... Loro
Il governo liquida il presidente della Finmeccanica
Mi viene da ridere mi viene da piangere
Citazioni: nel bene e nel male
Lucio Magri
Lucio volontariamente ha abbandonato il mondo. Voglio
ricordarlo agli amici con la conclusione
dell’Introduzione al suo ultimo libro (Il sarto do Ulm):
Per una persona ormai
anziana l’isolamento è dignitoso, ma per un comunista è il peccato più grave,
di cui rendere conto. L’”ultimo dei moicani” può essere un mito, il comunista
solo e arrabbiato, rischia il ridicolo se non si tira da parte.
Ma se il peccato
(perdonate l’ironica concessione alla moda e alla convenienza che oggi spinge
tanti all’improvvisa ricerca di Dio) apre la via del Signore, proprio
l’isolamento potrebbe permettere un utile distacco. Non posso affermare “non
c’ero”, non sapevo; qualcosa anzi l’ho detta quand’era scomodo, ho perciò la
libertà di difendere ciò che non va ripudiato e di chiedermi ciò che si poteva
fare o si potrebbe ancora fare al di là del bric-a-brac della politica di ogni
giorno.
Non è vero che la
storia passata, dei comunisti e di tutti, era già tutta predeterminata, così
come non è vero che il futuro è tutto in mano ai giovani che verranno. La
“vecchia talpa” ha scavato e continua a scavare, ma, essendo cieca, non sa bene
da dove viene e dove va, o se gira in circolo. Chi non vuole o non può
affidarsi alla provvidenza, deve pur fare ciò che può per capirlo e così
aiutarla.
Il falimento o la moratoria
… si può
Consola, sia fa per dire, che anche un economista
“preveggente” come Nouriel Roubin, in una intervista a La Repubblica (30 novembre)
dica: “Ci sono due strade. Una è la riduzione secca del 25% del valore nominale
dei titoli in circolazione. L’altra consiste nella sostituzione dei bond
attuali con altri recanti lo stesso importo ma una più lunga scadenza, diciamo
20-30 anni e una cedola più bassa…. La seconda ipotesi è preferibile
soprattutto per banche e assicurazioni che possono tenere i bond fino alla
scadenza e non dovrebbero, a differenza
della prima, contabilizzare in bilancio vistose perdite.” Insomma il suggerimento di un fallimento
controllato o di una moratoria, come ripeto da tempo. Chi sa se la parola di
Roubin possa aiutare ad aprire le menti.
La manovra del
Governo
Per parlare della manovra del governo bisogna aspettare la
prossima settimana. Ci sono delle anticipazioni ma dopo gli incontri con i
partiti e le organizzazioni sindacali può essere (?) che qualcosa cambi.
Se fossero confermate le anticipazioni si potrebbero
sostenere le seguenti cose: a) la manovra riguarda la correzione dei conti
pubblici (con questa nel 2011 la correzione ammonterebbe a 74,5 miliardi); c’è
un aumento della tassazione; l’equità non si vede (“ci vuole la lente di in
gradimento per vederla”, come dice la Camusso); è depressiva per l’economia; gli
interventi per lo sviluppo fanno sorridere.
Non credo che lo sviluppo, con qualsiasi qualificazione,
possa essere il freno alla crisi finanziaria (e alla speculazione), ma comunque
sarebbe qualcosa, ma qui manca e manca, a quello che si sa, qualsiasi sua
qualificazione. Ma quello che impensierisce più di tutto, ma questo vale per
tutta l’Europa, è la convinzione dei governanti che l’attacco ai debiti sovrani
sia una questione che riguardi il debito pubblico in quanto tale e non una
delle occasione della speculazione finanziaria e che il problema sia la riduzione di tale debito. Se così fosse
veramente saremmo fritti. Tanto per capirci se volessimo ridurre del 50% il
nostro debito e ammesso che il nostro avanzo primario fosse e si mantenesse
pari al 5% del Pil, e che quest’ultimo rimanesse sostanzialmente stabile e che si potesse dedicare il’60% di tale avanzo alla diminuzione del debito
(che è già troppo tenuto conto che con
l’avanzo primario bisogna pagare gli interessi del debito pubblico e si
potrebbero fare anche altre cose), sarebbero necessari circa … 25 anni.
L’incastro politico
Neanche il terzo polo, dopo l’illustrazione della manovra da
parte del Presidente del consiglio, si è detto completamente soddisfatto. PD e
PDL ancora più perplessi. Qualcuno si illude che il Parlamento potrà apportare
delle modifiche. Ma se Monti non cambiasse la manovra, se il Parlamento non
fosse in grado di portare delle modifiche, se i partiti restassero insoddisfatti, questi ultimi come si
comporterebbero? A me sembrano … incastrati, ma quello che il peggio sta nel
fatto che il “paese” rimarrebbe incastrato.
Sarebbe stato necessario, soprattutto per il PD, conoscere
per tempo, non solo la serietà e moralità del prof. Mario Monti, ma anche il
suo pensiero economico. Ma qui la responsabilità del grande Giorgio non è
piccola. La storia dirà.
Monti … uno di loro
L’idea che il Premier e qualche suo ministro vadano a “Porta
a Porta” ha spiegare la manovra si spera possa concludere il ciclo, detto,
dell’incenso. È uno di loro, non si tratta né di errore, né di necessità.
La manovra è stata spiegata e illustrata in Parlamento. È stata
nuovamente illustrata in due “conferenze stampa”, il bisogno di andare dal dr.
Vespa è pura vanità e … investimento.
Il governo liquida il
presidente della Finmeccanica
Il licenziamento del presidente della Finmeccanica era
obbligatorio e il meno che si potesse fare, ma 6,5 milioni di “buona uscita”
fanno accapponare la pelle. In quale lato della manovra si colloca questa cifra
in quella dei sacrifici o in quella dell’equità?
Mi viene da ridere e mi viene da piangere.
Ricevo dal mio amico Angelo questa nota che vi trasmetto perché mi pare che con ironia descrive il dilemma,
si fa per dire, di oggi
Mi viene da ridere o viceversa
perché mentre si annunciano manovre terribili per salvare, e qui non si capisce
bene se l’ Euro, l’ Europa, le banche, lo Stato, il debito pubblico, i
pensionati, la sanità, il welfare,i comuni, le provincie, le regioni, il
Parlamento, la democrazia, il clima, le balene, ecc. (scrivo ecc. solo perché
in questo minuto non mi sovviene altro delle cose che salveremo, in un colpo
solo, con le decisioni del 5 e del 9 dicembre).
Mi viene da piangere o viceversa
perche nessuno (tecnico o politico o giornalista) mi dice che accadrà dopo che
si son salvate queste cose, Come sarà la
nostra vita? Come l’anno scorso? Come dieci anni fa? Saremo tutti ricchi? Il
lavoro sarà per tutti in abbondanza e altamente retribuito con la conseguenza
di fare subito una nuova legge sulle pensioni che ridurrà l’età a 40 anni? Verranno ridotte drasticamente le tasse? Il
clima muterà in meglio? I treni arriveranno in orario? Gli zingari diventeranno
i ricchi turisti più amati? La corruzione non ci sarà più? I mafiosi si
dedicheranno alle opere di bene?
Mi viene da ridere, o viceversa,
quando considero che quando le persone serie di questo paese ci dicono che il
provvedimento sulle pensioni mira anche ad impedire che i vecchietti stiano a
casa o ai giardinetti senza sapere che fare. E piango o rido quando mi accorgo
che nessuno dice la semplice verità e cioè che non si tratta di andare in
pensione a 74 anni ma di pagartela la pensione a cominciare da quell’età. E
questa e una verità con conseguenze terribili se messa in relazione con la
facilità di licenziare per motivi di economicità aziendale. Nessuno vuole gente
di più di cinquantanni per fare lavori pesanti o perché “obsoleti”
professionalmente. Allora “per favorire i
giovani” i cinquantenni verranno licenziati e dai 50 ai 70 non troveranno
lavoro ma dovranno pagare lo stesso i contributi perché se no a 70 anni la pensione
che percepiranno sarà irrisoria. E chi li camperà e chi gli pagherà i
contributi? Ma è chiaro, saranno i giovani favoriti nel lavoro dal
licenziamento dei vecchi!
Mi viene da piangere e solo da
piangere quando penso cosa riserva l’ avvenire ai giovani!
Mi viene da piangere e da ridere
quando vedo che nessuno sottolinea
l’ineluttabilità di quanto ho scritto sopra e quindi nessuno afferma che
se si vuole portare il minimo della pensione a 70 anni occorrerebbe una legge
che proibisse di licenziare quando si raggiunge una età giudicata difficile
per lavorare (50 anni).
Citazioni: nel bene e
nel male
Massimo Zedda
(sindaco di Cagliari)
“Dopo Berlusconi, vedere una persona seria la governo è
comunque un sollievo. Ma non penso che saranno i tecnici a salvarci da questa
crisi. E credo che la politica stia venendo meno al suo ruolo…. Quando riesco
ci vado a mangiare i ricci. La politica è una cosa seria, ma i ricci sono
patrimonio dei piaceri dell’umanità” , intervista di V. Zincone, in Sette,
settimanale del Corriere della Sera, 1 dicembre 2011.
Josè Saramago
“Dire “No alla disoccupazione” è ostacolare il
genocidio lento ma implacabile a cui il
sistema condanna milioni di persone. Sappiamo di poter uscire da questa crisi,
sappiamo di non chiedere la luna. E sappiamo di avere voce per usarla. Di
fronte alla superbia del sistema, invochiamo il nostro diritto alla critica e
alla protesta. Loro non sanno tutto. Si sono sbagliati. Ci hanno ingannati. Non
accetteremo di essere le loro vittime”, da libretto che accompagna il film Josè e Pilar , Feltrinelli editore.
Roberta de Monticelli
“Guardi che l’etica non è un comandamento, ma è il pensiero
che dà linguaggio all’esperienza morale. Cioè a quella, per esempio che
facciamo ogni giorno quando vediamo una città brutta, lo sporco per terra, il
degrado, la speculazione che fa stracci del territorio, che è la risorsa non
solo economica, ma culturale e spirituale. È un dovere dei filosofi trasformare
in concetti e giudizi queste esperienze. Sennò che ci stiamo a fare?” ,
L’Espresso, 8 dicembre 2011
Massimo Cacciari
“Questa esperienza (il governo Monti) dovrebbe, invece,
indicarci come di fronte alla straordinaria complessità delle relazioni
economiche e finanziarie, dominanti il mondo globale, sia ormai necessario
pensare ad assetti politici di governo, che interiorizzino le più alte
competenze, eliminando non solo ogni demagogia, ma anche ogni conservatorismo
sul ruolo delle assemblee elettive”, L’Espresso, 8 dicembre 2011 (Le “più alte competenze” sono angeliche?
hanno tutti la stessa visione del mondo? Hanno tutti la stessa idea di
interesse generale? Ecc. Certo che sono in crisi le forme e capacità di governo
– vedi l’Italia ma anche il governo Monti – ma la soluzione della “più alte
competenze” non è neanche nuova. Il problema esiste, varrebbe la pena
rifletterci seriamente)
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