lunedì 20 giugno 2022

Afasia

 


Diario 19 giugno 2022

 

Mi chiedo e mi chiedono, perché da tanto tempo non pubblico nuovi diari. Non credo che ad una domanda così semplice ci possa essere una risposta altrettanto semplice.

Provo ad articolare la risposta:

La prima e  banale risposta e che non ne avevo voglia. Troppo  banale e scontata; ma perché non avevo voglia?

Mi sembrava di ripetermi, su qualsiasi argomento scrivessi, la cosa è ovvia. Ma mi sembrava di essere immerso in un pantano, limaccioso, da cui sembrava impossibile tirarsi fuori. Qualsiasi cosa succedesse nel mondo o nel nostro paese, niente arricciava anime e intelligenze, tutto scivolava come su una lastra di vetro inclinata. La destra fascista tende a prevalere, e lo schermo è sempre vuoto; abbiamo la guerra alla portata di un missile, ma lo schermo è sempre vuoto; il futuro della nostra economia è incerto, e lo schermo è sempre vuoto; il leader della prima potenza atlantica mostra le sue troppe debolezze e la sua attenzione esclusivamente ai propri interessi, e lo schermo è sempre vuoto. Più che vuoto lo schermo si riempie di figure trasparenti, senza spessore, a cominciare del primo dei migliori, che recitano un testo a cui non credono, che non affronta i problemi. Ma non voglio ripetere quello che tutti sanno e che tutti vedono se accendono la TV.

Eppure mi pare di capire che esistano milioni di persone “con le orecchie apposite”, disposte a capire , a volere una diversa politica. Ho il sospetto che proprio l’esistenza di questo popolo, è alla base della grande confusione in cui si articola  il discorso politico. Non si vuole fare chiarezza, non si vuole che il “popolo” prende coscienza dei pericoli, che guardi al futuro spaventato, che chieda un cambiamento. Il mondo è cambiato ma riti,  discorsi, atteggiamenti, sono ancora quelle del passato remoto.

Non mi illudo il mio potrà essere un modesto contributo, forse, nella direzione giusta, mi sforzerò

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