Diario 25 marzo 2021
Il presidente Draghi
spinge la UE su una linea coerente di politica sanitaria (vaccini), spinge
ancora perché la UE reagisca in modo coerente, fermo e unitario contro le gradi
farmaceutiche che non rispettano i
patti. Tutto molto bene.
Non c’è dubbio che
la questione sanitaria sia al momento la più importante per il paese. Draghi
sembra consapevole che in assenza di un
pieno successo sulla questione sanitaria, che significa principalmente
vaccinazione, le sue ambizioni per il “colle” rischiano di essere frustrate.
Ma il governo di un
paese ha un ventaglio di problematiche molto ampio, non tutte ovviamente sullo
stesso livello di urgenza, ma, soprattutto, c’è una questione di stile, che non
è solo forma, al quale il presidente (e aspirante) non dovrebbe essere
disattento, con il rischio altrimenti di far emergere una dose di cinismo
eccessivo.
Stiamo aspettando
le reazioni del presidente, e quale pressione riuscirà ad esercitare sui suoi
36, 38 o 39 sottosegretari, di sua nomina, uno dei quali ha un comportamento per
lo meno disdicevole per non dire altro.
Mi riferisco al sottosegretario
Rossano Sasso, che ha assunto nel suo staff tale Pasquale Vespa, noto per gli insulti maschilisti e sessisti,
oltre che volgare (un tempo si sarebbe detto da “caserma”, ma si ha l’impressione
che oggi la caserma sia più educata), rivolti all’on. Lucia Azzolina, quando
era ministra dell’istruzione e da questa denunziato (si aspetta il processo).
In tempi di
femminicidi, e in tempi quando alti sono i
lamenti per gli atteggiamenti maschilisti e sessisti da parte dell’opinione
pubblica, si è curiosi se la pressione che il presidente Draghi sarà superiore
a quella esercitata nei confronti della UE. Credo che Draghi reagirà, no ne
potrà fare a meno altrimenti questa resterà come una macchia sul suo candido
sparato.
Come sarebbe
essenziale conoscere, anche, la reazione
del ministro Patrizio Bianchi.
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