venerdì 3 giugno 2016

Ipocriti, inetti, inefficaci / Prepotenti

Diario n. 315
3 giugno 2016


Ipocriti, inetti, inefficaci
Siamo molto soddisfatti di noi stessi. Noi simo gli unici che salviamo gli immigrati in mare; che dovrebbe essere un atto dovuto e non un merito di cui cingersi la testa (va fatto e doppiamo farlo). Il nostro cuore si commuove per la bimba rimasta senza mamma ed ecco la corsa all’adozione, bene.
Ma tutta questa retorica non riesce a nascondere le migliaia di immigrati sepolti in mare: involontarie “camere ad acqua”. Non riesce a nascondere la situazione in cui sono costretti migliaia di infelici nei così detti “centri di accoglienza”. Non riesce ad offuscare la situazione di super sfruttamento ai quali sono sottoposti quelli che riescono ad ottenere un lavoro, nelle campagne, in piccole imprese o nell’edilizia.
Quello che pare un ragionevole appello “aiutiamoli nei loro paesi”, non è altro che un modesto sotterfugio per lavarsi le mani della tragedia e metterci la coscienza apposto.
Non possiamo far finta di non vedere, non possiamo far finta di non capire; altre volte è stato fatto e poi ci è stato chiesto conto della nostra indifferenza.
Non si può dire che la soluzione sia facile, ma il primo passo è l’accoglienza. L’inettitudine politica è chiara e manifesta. Si può favoleggiare di un aiuto nei paesi di partenza per il loro sviluppo, ma non si può immaginare che questo proposito, se venisse realizzato, cosa di cui si può benissimo dubitare, abbia effetto nel breve periodo. E a chi fugge dalla guerra che cosa offriamo? Niente, buone parole, conferenze internazionali, mentre si spara si sevizia, si violenta. Intanto i mercanti d’armi, pubblici e privati, fanno affari d’oro. Non sarebbe difficile un embargo totale e completo al commercio delle armi; si potrebbe ma non si vuole. Intanto si sostengono regimi autoritari e retrivi, opprimenti e spesso schiavisti. Principi, magnati, politici si incontrano, in eleganti banchetti di gala, e tessono le loro trame e i loro affari, mentre i barconi affondano.
L’Europa e il nostro paese, diventano sempre più razzisti al quale si oppone un tiepido antirazzismo. Ma non possiamo dimenticare che il razzismo verso qualcuno si sposa con l’autoritarismo verso tutti.  
Non possiamo non vedere, non possiamo stare zitti, ne va della nostra dignità di uomo e della nostra stessa libertà.

Prepotenza
Un uomo politico dovrebbe riflettere e interrogarsi sulle proprie azioni; sarebbe segno di saggezza. Ma non mi pare che Matteo Renzi e la sua ministra delle riforme, Maria Elena Boschi, abbiano questa saggezza In assenza di questa saggezza quella che prevale è la prepotenza, dagli immediati risultati ma dei successivi fracassi.
La suddetta coppia dovrebbe spiegare come mai pur esistendo una molta estesa maggioranza convinta della necessità di correggere il “bicameralismo perfetto” e altrettanto convinta della opportunità di  ridurre il numero dei parlamentari, si sia giunti ad un situazione nella quale alcuni convinti sulle necessità delle riforme tentano di affossarle votando No al referendum e, ancora, come mai molti altri, moltissimi si potrebbero dire, convinti della necessità delle riforme si acconciano a votare Si con il muso storto, sentendosi ricattati, e annunziando una necessari correzione della riforma stessa.
Ci vuole un’abilità politica raffinata e acuta, partire con il sostegno di una grande maggioranza, e arrivare ad un successo (forse) striminzito e mal sopportato.
Altro che nuova stagione politica, il sospetto è che ci troviamo governati da dilettanti  allo sbaraglio, in quanto tali sicuri di sé e un po’ … prepotenti

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