Diario 210
11 – 17 Febbraio 2013
·
Solidarietà
a Sandro Ruotolo
·
Le sfide
del centro sinistra
·
La
versione di Monti (non divertente di quella di Barney)
·
Il Papa
si è dimesso
·
Citazioni:
nel bene e nel male (Luisa Calimani,
Matteo Renzi, Ilvio Diamanti, Benedetto XVI,
Silvio Berlusconi, Mario Monti, Giovanni De Luna, Guido Rossi)
Solidarietà a Sandro
Ruotolo
Non è solo il tanfo del fascismo quello che si sente, ma
anche le azioni fasciste. Vorrei esprime la mia totale solidarietà a Sandro,
per l’aggressione subita dal gruppo di Casa Pound. E non derubrichiamo il tutto
ad una goliardata.
Le sfide del centro
sinistra
Il centro-sinistra ha di fronte a se due importantissime
sfide, che anche senza voler essere catastrofici, vincerle o perderle avranno
un effetto sul paese di grande portata.
La prima, di queste sfide, è banale: vincere pienamente e
consistentemente le elezioni. Si tratta di una soluzione che coinvolge la
“comunicazione” (come si dice oggi) dell’alleanza verso gli elettori. Ma anche
gli elettori ci devono mettere del loro. La maggior parte sarà confusa, tra
“offerte” (si dice anche così oggi) non completamente dissimili (Sel e
Rivoluzione civile; Monti e Fermare il declino; Grillo e Berlusconi; per non
dire dello scompiglio che contribuisce (ad arte?) a creare Monti quando dice
che per l’alleanza dopo le elezioni tra un centro destra senza Berlusconi e il
Centro sinistra, niente è deciso. Ma ancora voto utile, desistenza, voto
differenziato, ecc, Niente di tutto questo contribuisce a fare chiarezza e
mette in confusione l’elettore. Ma mettiamo che le Stelle (non) stanno a guardare e che il centro sinistra riesca a
vincere (bene e completamente).
La seconda sfida riguarda la tenuta nel tempo del governo.
Molti commentatori, comunque, hanno espresso il loro verdetto: tra sei mesi,
massimo un anno, si ritorna a votare. Possibilità certo probabile qualora il
centro sinistra non abbia ottenuta una vittoria piena e completa. L’eventualità
del ritorno alle urne da molti è vista come una “rinascita”, una sorta di atto
purificatore; io penso che avrà esito nefasto in termine di distacco della
gente dalla politica, di confusione, di populismo, ecc.
In ogni caso il centro sinistra di Bersani, in ogni caso,
non deve fallire la sfida di un governo di legislatura. Ma per ottenere questo,
mi pare, siano indispensabile due cose: grande, grandissima, compattezza della
maggioranza; grande, grandissima attenzione alla realtà del paese e alle
proposte (coerenti) delle altre forze politiche. È il governo che vede imbrigliare,
uso a proposito questo termine orrendo, le forze politiche ad un’azione non
distruttiva, e può farlo sia con le proprie proposte legate alla situazione del
paese, sia con l’attenzione e l’ascolto per quanto proposto dalle altre forze
politiche e dai movimenti sociali.
La versione di Monti
(non divertente di quella di Barney)
Pare che Monti ad una trasmissione radio o televisiva (ormai
non si fa mancare niente) abbia fatto intendere che Bersani gli avesse offerto
il Quirinale o palazzo Chigi, purché non si presentasse alle elezioni. Non mi è
dato sapere se il racconto è veritiero nella forma comunicata. Credo che sia
ragionevole pensare che Bersani, che stima (ma spero stimava) il professore in
un incontro tra “amici” e “persone per bene” abbia potuto far capire che
l’appoggio del PD (credo più per il Quirinale che non per palazzo Chigi)
avrebbe potuto non mancare. O qualcosa di simile. Non un inciucio ma un obiettivo
politico fatto, comunque, in modo riservato. Oggi il galantuomo Mario Monti l
mette in piazza, questo suo ricordo. Perché? Ma ovvio, allo scopo di nuocere a Bersani e al centro sinistra, che sono
i suoi veri avversari che combatte con la sua listerella. Alla fine la vera tempra dell’uomo viene fuori. Bisogna evitare
di cadere nella provocazione e avere fiducia nella proprio capacità di portare
iuto agli italiani (non alla mitica Italia)
Il Papa si è dimesso
Da noi si diceva: morto un Papa se ne fa un altro. Frase che
dichiarava il convincimento che nella Chiesa di Roma niente poteva cambiare.
Molto vero, ma un po’ no. Il Papa si è dimesso per esplicita incapacità (non
importa se fisica, intellettuale, di volontà, ecc.) di affrontare il
rinnovamento della Chiesa, e il suo peso tra i valori della società. Un atto di
secolarizzazione di portata epocale, quasi definitivo.
Il toto successore è aperto. Per quanto non direttamente
interessato, preferirei una Chiesa legata al mondo che cambia, ma mi pare che
il più accreditato possibile successore italiano
costituisce una indicazione di finto rinnovamento. I membri della Curia paiono
esclusi, e questo è un bene (il Papa dismessosi era membro, autorevole, della
curia, e sta in questa collocazione la sua incapacità). Sarebbe bello un papa
giovane, aperto al mondo e non legato ad interessi curiali o di altro tipo.
Vedremo.
Citazioni: nel bene e
nel male
Luisa Calimani, Il
Mattino di Padova, 10 febbraio 2013
“Sarebbe stata un’utile cura rigenerante con effetti durevoli (non una tantum come la vendita del
patrimonio pubblico) se i tagli fatti dal Governo Monti avessero aggredito
spese superflue o legate a clientelismi e pratiche non trasparenti. Ma i tagli,
tutt’altro che mirati, hanno colpito soprattutto lo stato sociale, le classi
disagiate, l’economia reale, il ceto produttivo, quasi a voler imprimere una
“svolta” (qualcuno potrebbe chiamarla riforma)
volta a deprimere la funzione dello Stato come soggetto equilibratore delle
differenze sociali e garante dei servizi essenziali; condizioni che fanno la
differenza fra i paesi sviluppati, con anni di democrazia e civiltà alle spalle
e quelli che non hanno raggiunto questi obiettivi”.
Matteo Renzi,
Corriere della Sera, 11 febbraio 2013
“Il voto per il presente deve essere un voto per i nostri
figli. Sono convinto della vittoria di Bersani nonostante tutti gli
schieramenti sembrino avere l’obiettivo di non fare vincere il PD piuttosto che
puntare su una loro affermazione”.
Ilvio Diamanti, La
Repubblica, 11 febbraio 2019
“Tuttavia questa politica “senza rete”, e lontana dalla
società, questi politici – che imitano la gente comune e parlano alla nostra
pancia invece che alla nostra testa e al nostro cuore – sono fuori tempo.
Potrebbe essere l’ultima replica dell’irreality show, a cui assistiamo da
vent’anni. Peccato che in troppi accettino ancora di parteciparvi. Da comparse” (Il tono ottimistico di Diamanti non mi
convince, il processo di “rieducazione” credo che possa essere altrettanto
lungo).
Benedetto XVI, La
Repubblica, 12 febbraio 2019
“Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e
agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare
la barca di san Pietro e annunziare il Vangelo, è necessario anche il vigore
del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in
modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me
affidato” (Il “grande pescatore” non sa
che pesci prendere per affrontare la crisi della vita della fede. Non si sente
adatto, non si sente in forza e forse non si sente adeguato. Il tema della fede
nel mondo è quello che lo assilla e che ne ha determinato le dimissioni).
Silvio Berlusconi,
La Repubblica, 12 febbraio 2019
“Noi non possiamo più competere all’estero, siamo stati
autolesionisti. Nessuno tratterà più né con Eni, né con Enel né con
Finmeccanica. La tangente è un fenomeno che esiste ed è inutile ignorare la
realtà. Pagare una tangente all'’stero è un fenomeno di necessità”
Mario Monti, La Repubblica,
16 febbraio 2013
“Le chance di un’alleanza con il centro destra, senza
Berlusconi, e con il centro sinistra sono le stesse” (Di tutto l’Italia ha bisogno, ma meno di un nuovo Andreotti e la
teoria dei due forni. L’opportunismo di Monti non ha limite, anche se ci
spiegherà che fondamentale è il “programma”, i cui contenuti devono essere
malleabili se indifferentemente potrebbero andare bene per due partner così
diversi tra di loro)
Giovanni De Luna,
Il Manifesto, 17 febbraio 2019
“Gli intellettuali italiani, invece, non sono riusciti a
mobilitare direttamente l’opinione pubblica e quando hanno cercato di darsi una
veste politica (penso, ad esempio, all’esperienza dei girotondi), le loro
istanze si sono sempre afflosciate su se stesse. Refrattari ai richiami
dell’antipolitica e del populismo, non sono stati però in grado di avviare
grandi campagne di opinioni che
costituiscono l’humus della cittadinanza democratica” (Niente da obiettare, ma forse manca anche il terreno accogliente per
ogni seminazione)
Guido Rossi, Il
Sole 24 Ore, 17 febbraio 2013
“Le terribili diseguaglianze e la scomparsa della ricerca
dell’interesse comune hanno provocato, non solo, ma in particolare in Italia,
un grave deficit di democrazia e soprattutto una diffusa corruzione delle
élites del potere politico ed economico, inserito in una varietà di centri di
potere diffusi e frammentati, come dimostra l’incredibile quantità di liste tra
le quali deve scegliere l’elettore. … Le conseguenze negative di questa
frammentazione del potere e della sempre più diffusa e vergognosamente quasi
accettata corruzione, porta ad un unico catastrofico esito, d alcuni anche per
quel che cercherò di illustrare subito, auspicato, cioè l’ingovernabilità del
sistema politico. L’ingovernabilità alimenta i misfatti di un sistema corrotto,
di un basso livello della vita politica ed economica, e di un declino della
società e dell’estinzione delle virtù civiche e dello spirito pubblico”
Nessun commento:
Posta un commento