sabato 27 febbraio 2016

La contraddizione del presente e brutti pensieri

Diario n. 311
27/febbraio 2016

Contento ma insoddisfatto
L’approvazione della legge sulle unioni civili è un piccolo passo in avanti, mentre poteva essere un passo più lungo se non ci fosse stata la viltà e l’inettitudine del governo.
È oscuro, ma forse no, perché dopo la dichiarazione ufficiale di Matteo Renzi, che quella legge non era questione di governo ma del parlamento, il governo se la sia caricata sulle proprie spalle fino a metterci sopra la fiducia. La volontà chiara ma non dichiarata di Renzia, come si è visto dall’esito delle votazioni, era quella di tenere il governo nell’area di destra.

Friabile
“Ha vinto l’amore” dichiarazione di Matteo Renzi

Ignobile
“Abbiamo fermato una rivoluzione contro natura” dichiarazione di Angelino Alfano

Furbissimo
“Era giusto che  una legge fondamentale fosse approvata con la maggioranza assoluta dei senatori e ciò è avvenuto grazia al voto di fiducia espresso da Ala” dichiarazione di Denis Verdini nella veste di padre della patria ma che nello stesso tempo ricorda che più che la legge ha votato la fiducia al governo

Illusionista
“Se fare politica è contribuire alla felicità delle persone, oggi abbiamo fatto politica nel senso migliore del termine” dichiarazione di Maria Elena Boschi

Cieco per scelta
Quelli di Verdini sono stati “solo voti aggiuntivi” dichiarazione di Luigi Zanda

Obbediente
“Una vittoria con un buco nel cuore”, dichiarazione di Monica Cirinnà (non sa che i buchi nel cuore sono mortali?)

Ottimismo (relativo)
Due eventi possono essere guardati con ottimismo.
La riunione romana per la formazione di un “nuovo soggetto politico” (provvisoriamente Sinistra italiana) sembra andato bene. Buono il clima, chiara la discussione, interessanti le conclusioni. Niente è fatto, tutta comincia. Si può sperare che non si commettano i soliti e desolanti errori.
Molto interessante mi sembra la proposta di Piero Bevilacqua per l’organizzazione di una “Officina per l’egemonia culturale”. La proposta di un confronto culturale pare essenziale, anche perché senza aggiornamento degli strumenti di analisi e di interpretazione il mondo non si potrà … cambiare. Una idea ambiziosa, ma la crisi è grave, che speriamo trovi adeguato riscontro (chi volesse essere informato dell’iniziativa può scrivere a: do.disanzo@gmail.com o a roberta.biasillo@gmail.com ).
Ottimismo si, ma niente avviene senza impegno.

Pessimismo
Una paranoia? Quello che vendo con grande preoccupazione non è solo la disgregazione  della UE, al quale  molti lavorano alacremente, mentre dicono il contrario. Già questo non sarebbe un bene. Quello che più turba è che l’esercizio della costruzione di muri, fili spinati, vincoli alla circolazione delle persone, tutto allo scopo di evitare l’onda (qualcuno dice lorda) degli immigrati non è solo espressione di egoismo ma di vera e propria pericolosa stupidità. Alcuni paesi, pochi, costituiscono i porti, insicuri, di chi scappa dalla guerra, dalla miseria o anche di chi è alla ricerca di un riscatto personale, mentre alle frontiere, chiuse da muri o da eserciti e gendarmi, masse di senza casa, senza lavoro e spesso senza niente, donne, uomini e bambini, premono: Chiedono aiuto, aspirano a qualche forma di giustizia, sperano nella libertà. Questa situazione che nega la realtà del mondo, si del mondo non solo dell’Europa, caratterizzata da sempre più migrazioni di popolazioni (ad occidente ed a oriente)  non è solo ottusa, non è solo egoismo (senza speranza) ma mi pare che costituisca la premessa di una vera e propria guerra. Qualcuno farà qualcosa, qualche altro reagirà, ma la reazione non sempre si potrà controllare, la storia dell’europea ci insegna, ed allora ecco che l’Europa pacificata diventa il campo di battaglia di un nuovo conflitto.
I governanti, si fa per dire, della UE stanno giocando con il fuoco, sembrano dei bambini inconsapevoli ma che possono finire per incendiare la casa.  


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