sabato 20 luglio 2013

Letta è ... finito



Il Presidente del Consiglio, spalleggiato dal Presidente della Repubblica, ha salvato l'insalvabile ministro degli interni Alfano. Con quest'atto di arroganza, tale è far credere al Parlamento che Alfano non sapeva niente di quello che succedeva, doveva succedere e sarebbe successo (smentito da una documentazione quanto ampia, quanto inequivocabile). Con questo atto, come ha spiegato in senato si è fiduciato il governo (e se stesso). Un governo che ha tante cosa da fare (risate in sala)

Non si è reso conto che ormai è bollito, la sua forza non sta più neanche nella sua debolezza. Il suo partito mi pare lo scarica, lo tiene solo per le minacce del Presidente della Repubblica. Non sono solo le parole del capo gruppo al Senato, che ha motivato la fiducia ad Alfano criticandolo aspramente, ha dato il segnale di un distacco,  ma è ormai convinzione generale nel partito (la bocca di D'Alema non si apre mai invano) che per vincere le elezioni il candidato leader è Renzi, mentre bisogna cercare un segretario per il partito. Con questo si vuole fregare Renzi? forse, ma non credo (e questo è un guaio per la sinistra e per il paese), quello che è chiaro che si nega qualsiasi ruolo politico futuro per l'attuale presidente del consiglio (magari potrà fare il ministro della pubblica amministrazione).

E' inutile, e fa solo ridere, quando in Senato allerta tutti a non considerare la sua buona educazione come debolezza, egli è un duro, un tenace,  un determinato (si è scordato di dire che è un presidente del consiglio per mandato).

La tragedia incombe su questo disgraziato paese. Manca qualsiasi parvenza di classe dirigente, competente, onesta, determinata e consapevole. Né se ne vede all'orizzonte: quasi tutti i "giovani" del PD sembrano e argomentano come i politici (DC) della prima repubblica; nel PDL l'arroganza e la spregiudicatezza viene contrabbandata come determinazione politica (da dito medio); dei grillini tacere si deve.

Ma quello che più spaventa è il disinteresse di massa per la politica alimentata anche da un filone di sinistra che predica del cambiamento della società sulla base delle pratiche individuali o di piccoli gruppi.

Del resto l'elenco dei ministri non è certo allettante né si segnalano per attivismo, competenza e carattere. Di Alfano si è detto; ma che dire della Bonino ministro degli esteri? fa collezioni di schiaffi e tace; Lupi alle infrastrutture e trasporti, mai sentito; Saccomani annunzia che si può vendere il controllo sulle tre maggiori realtà economiche dello stato (poi smentisce); vendiamo e dopo? che dire di quello della salute con i pasticci sulle cure non garantite da adeguata sperimentazione? ecc. ecc.

Mentre questo gruppo di amici "dalle larghe intese" si riunisce annunzia decreti sul fare, sul farò, sul da farsi, la povertà cresce, come pure il disaggio delle famiglie, e disoccupati e giovani vedono il lavoro come un sogno. Quello che più amano ripetere è: abbiate pazienza.

Credo che a questo punto andare a votare, anche con il porcellum, sia la cosa migliore, il paese sceglierà da chi vuole essere governato e la finiamo con l'imbroglio delle large intese (intese su che? sulla durata). Del resto un popolo ha il governo che si merita. La sinistra non mi pare che sia in grado (abbia voglia, ritiene opportuno) indicare un'altra strada realistica e concreta, ma sarebbe necessario, ma quale è oggi la sua credibilità.




1 commento:

  1. Caro Ciccio,
    finalmente il PD ha portato il popolo italiano democraticamente, ad essere (a sua insaputa) un unico partito di maggioranza assoluta. Da oggi nessuno del PD può accusare i pidiellini di essere quelli che credono che Rubi sia nipote di Mubarak! ora tutto il PD, tranne tre, crede che Alfano e Letta, e sottolineo Letta, non sapessero niente dell'affare Kazaco. Tra poco, con la paterna tutela del Presidentissimo Napoletano, sosterranno che Berlusconi non è quello che è e se anche lo fosse non avrebbe nessunissima importanza.
    Angelo

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