lunedì 26 settembre 2022

Doveva succedere ed è successo

 

Diario

26 settembre 2022

 

Prima di tutto voglio spiegare che il filo di ottimismo del mio precedente Diario, a proposito delle elezioni di domenica scorsa, non era determinato dalla mia totale inconsapevolezza di quello che stava avvenendo, ma piuttosto di un auspicio e di un porta fortuna. Non ha funzionato.  

Quanti sperano che ora le differenze interne al blocco di destra possano portare ad una loro disgregazione,, abbandonino questa speranza. Chi vince si compatta, chi perde si disgrega. L’unica nota positiva e che a sinistra non c’è niente da disgregare e già tutto compiuto.

Sarà capace la Meloni a costruire in governo che non dispiaccia la Presidente della Repubblica? Sara capace, nonostante qualche difficoltà e qualche pretesa ingiustificata. Ma questo sono cose che vedremo nel prossimo mese.

Merita qualche riflessione la sinistra. Letta ha annunziato la sua non candidatura al prossimo congresso del PD, bene, ma non basta. Quanti ambiziosetti, sono stati ridotti alla loro dimensione reale, o non sono riusciti a superare la soglia dello sbarramento, devono riflettere fino al ritiro dalla politica.  La vittoria del compatto (di fatto) blocco di destra riporta la politica all’alternativa destra-sinistra, ma se la sinistra non riflette su se stessa per molti anni non ci sarà alternativa.

Non si tratta di mettere insieme chiunque e comunque per tentare di battere la destra, ma di un lavoro più profondo. Si tratta di rifondare (che brutta parola) un comunismo (o se si preferisse un social-comunismo, o anche solo un socialismo) moderno, che cioè tenga conto delle trasformazioni dell’organizzazione economica e sociale e delle nuove domande.

Non i tratta di accettare lo stato quo, ma piuttosto di trasformarlo. Non si tratta di occuparsi della povertà o della tristezza di milioni di persone, ma piuttosto di cambiare le condizioni che determinano miseria, povertà, tristezza e infelicità.

Su questi temi abbiamo a disposizioni intere biblioteche, riflessioni acute e banali, accettazioni delle diverse situazione negando ogni possibilità si trasformazione o immaginifici processi di trasformazione. Ma non si tratta di fare i conti con quanto contenuto nelle biblioteche, ma piuttosto riarticolare una interpretazione della società ed individuare quale trasformazioni necessarie per raggiungere obiettivi di libertà, di benessere e di uguaglianza.

Non si tratta di un lavoro “teorico”, ma piuttosto di  misurare queste riflessioni e analisi all’interno della lotta politica.

Il capitalismo è malato, se vogliamo evitare la diffusione della peste dobbiamo cambiarlo, con strumenti di intelligenza economica, sociale e politica, sapendo che siamo di fronte a strutture economico-sociali molto articolati, ma fortemente interrelate e  determinate da logiche comuni distruttive sul piano sociale, e forse non solo.  

La scossa che questi ultimi risultati elettorali ci hanno dato, può essere salutare per riflettere politicamente sul nostro destino e non solo sul nostro.

Se la sinistra saprà impegnarsi in questo lavoro possiamo sperare in un domani migliore altrimenti ci toccheranno tanti Meloni anche in sembianze diverse.

venerdì 23 settembre 2022

Domenica si vota

 

Diario, 23/settembre, 2022

Dopo domani, domenica, si vota, le previsioni non sono buone. Indagini, commentatori, esperti, ecc. danno per scontato che il trio Berlusconi, Meloni e Salvini porteranno a casa una suonante vittoria.
Io non la darei per scontato.  Non si tratta dell'ottimismo, un po' stupido che mi caratterizza, Ma piuttosto sulla fiducia sull'intelligenza delle persone  e sulla indigeribilità delle proposte della destra.  

Riflettiamoci un momento, una destra che volesse vincere dovrebbe parlare alla pancia del paese, essa invece parla alla pancia del segmento della popolazione che non ha bisogno. La
riduzione delle tasse per i "ricchi", non mi pare di grande attrazione. La revisione della Costituzione, con l'affermazione di una regime presidenziale perché dovrebbe essere attrattiva? molti si chiedono ma che roba è. La "gente" magari applaude ma non capisce.  

La stessa guerra di Putin spaventa, si comincia a riflettere su dove può portate l'umanità un regime autoritario privo di controlli democratici.

Questo anno son passati 100 anni dalla marcia su Roma, e molto meno dallo svelamento degli orrori dei capi di concentramento nazisti, certo, ma alimentati anche dall'Italia di Mussolini. Certo non si può accusare la Meloni di voler rinvigorire quella storia. Lei si fa piccola, anche moderata, ma poi sbotta non riesce a reprimere più di tanto la sua anima fascista.

Alcuni, anche tra i miei amici, dicono: “non importa niente, anche la destra si adeguerà, e poi è bene che la sinistra prenda un colpo”.

Si può essere critici sull’azione politica della sinistra, ingarbugliata con Draghi e la sua fantomatica “agenda”,  si può essere molto critici sui piccoli uomini, ambiziosi e senza spessore, che pontificano ma che se ne stanno alla larga dal cuore dello scontro (forti delle loro piccole percentuali), si può essere sconvolti che in questo scontro più che unire le forze si è fatto di tutto per dividerle, si può, si può, si può, …. ma varrebbe la pena di interrogarci su quello che abbiamo fatto, ciascuno di noi per evitare questo esito.

Le adunate con il saluto romano non ci devono impressionare, quello che ci impressiona e la svogliatezza di molti per questa scadenza, non vedere il pericolo che la destra rappresenta, per la società che vorrebbe disegnare sulla nostra pelle.

Cari amici ciascuno di voi ha una idea su chi votare, ma non facciamo calcoli astrusi, la semplicità mi pare l’arma migliore. Ma sapendo nello stesso tempo sia che la destra vinca o perda a quelli come voi resta il compito di difenderci e magari fare i conti con quanti hanno contribuito a metterci nella condizione di dover pensare che una destra fascista possa vincere.