venerdì 5 luglio 2013

Citazioni: nel bene e nel male (fino al 5 luglio 2013


  • Michele Ainis 
  • Jonathan Safran Foer 
  • Johan Galtung
  • Homo Aeserniensis 
  • Loris Caruso 
  • Fabrizio Saccomanni 
Michele Ainis, Corriere della Sera, 27 giugno 2013

“Fateci caso: negli ultimi mesi i partiti sono diventati afoni. L’assenza di un nemico da combattere ne ha sfibrato il corpo, ne ha disseccato le energie, … Sicché reagiscono nell’unico modo che conoscono: cercandosi un nemico. E trovandolo, se non l’esterno, dentro le proprie file. Ora la vitalità residua dei partiti si scarica su un nuovo bersaglio: il nemico interno”.

Jonathan Safran Foer, Sette (supplemento del Corriere della sera), 28 giugno,2013

“L'uso quotidiano che facciamo delle comunicazioni grazie alla tecnologia … sta facendo di me una persona che ha maggiori probabilità di dimenticare il prossimo”.

Johan Galtung, www.sbilanciamoci.info, 2 luglio 2013

Lo Stato forte, capace e disposto a mostrare la sua forza, anche nella forma della pena di morte, appartiene all’essenza del fascismo. Questo vuol dire un monopolio assoluto del potere, anche quello che non viene dalle armi, incluso il potere nonviolento. E vuol dire una visione della guerra come un’attività ordinaria dello Stato, rendendola normale, eterna addirittura. Vuol dire una profonda contrapposizione con un nemico onnipresente … Va da sé che tutto questo vuol dire una sorveglianza illimitata sul proprio popolo e sugli altri; la tecnologia postmoderna rende tutto ciò possibile, o almeno plausibile. Quello che conta è la paura; conta che le persone abbiano timore e si astengano dalla protesta e da azioni nonviolente, per la minaccia di essere individuate per la punizione estrema: l’esecuzione extragiudiziale. Che ci sia davvero un controllo su e-mail, attività su internet e telefonate, è meno importante rispetto al fatto che le persone credano che ciò stia accadendo sul serio… Il trucco più semplice è rendere il fascismo compatibile con la democrazia…. Innanzitutto ridurre la definizione di democrazia alla presenza di elezioni nazionali con più partiti. In secondo luogo, far diventare i partiti praticamente identici sulle questioni della “sicurezza”, pronti all’uso della violenza a livello nazionale o internazionale. Terzo, privatizzare l’economia nel nome della libertà, l’altra parola-ponte, lasciando al potere esecutivo essenzialmente le questioni giudiziarie, militari, e di polizia, sulle quali già esiste un consenso manipolato. … Proprio come una crisi che viene definita “militare” catapulta al potere i militari, una crisi definita “economica” catapulta al potere il capitale. Se la crisi è che l’Occidente ha perso la competizione nell’economia reale, allora al potere arriva l’economia finanziaria, le grandi banche, che gestiscono migliaia di miliardi in nome della libertà”.

Homo Aeserniensis, da Politica&EconomiaBlog, 3 luglio 2013

Spero che a nessuno sia sfuggito il fatto che la supposta deroga al patto di stabilità sia una bufala. In realtà Letta non ha strappato nessuna particolare concessione all'Europa (a differenza della perfida Albione). Il margine dello 0,5% del Pil oltre il 3% di deficit esisteva già automaticamente per tutti i paesi fuori dalla procedura di infrazione. In ogni caso dovremo rispettare parecchie altre
condizioni.

La prima è la "regola della spesa", che nel nostro caso impone che la spesa pubblica non possa crescere affatto tra il 2014 e il 2016. Quindi maggiori investimenti possono essere realizzati solo tagliando qualcos'altro. Ma non basta, dobbiamo rispettare anche la "regola del debito" che
richiede una riduzione del rapporto debito Pil a ritmi "adeguati", che nel nostro caso significa una riduzione del 3,4 punti l'anno (tralasciando alcune sottigliezze bizantine sull'argomento). E' questo
il vero limite agli investimenti pubblici. Il bello è che Francia, Spagna e altri, che non sono ancora usciti dalla procedura, non sono obbligati a seguire anche quest'ultimo criterio fino al 2015 ... e
quindi avranno paradossalmente più margini di noi (da qui il riferimento da caserma alla "supposta" deroga che avremmo ottenuto). Infine la Commissione si riserva di valutare se lo "sconfino" è giustificato da investimenti particolarmente produttivi e che rientrano tra quelli cofinanziati dall'Europa (TAV? F35?).

Loris Caruso, Il Manifesto 3 luglio 2013

“Gran parte dei movimenti e delle associazioni sembrano indifferenti al fatto che esista una rappresentanza politica che ne sostenga le istanze e i valori. Spesso, questa indifferenza, la esibiscono. Proliferano parallelamente tentativi di costruzione unitaria, indipendenti e a volte ostili tra loro … ciascuno tendente a rappresentarsi come l’unica forma di ricostruzione possibile…. Da quando in parlamento e nel paese non è più presente una sinistra autonoma, i conflitti hanno assunto una dimensione prevalentemente locale e settoriale… Si rivela illusoria l’idea che la crisi della sinistra di partito dischiuda le “magnifiche sorti e progressive” della sinistra sociale, aprendo la strada alla moltiplicazione di esperienze di auto-organizzazione che liberate dall’influsso paralizzante delle burocrazie politiche, trasformino progressivamente e capillarmente la società”.

(è la somma di narcisismo, di ignoranza, di velleitarismo, infantilismo e … populismo. La realtà è disinteresse per la politica senza alcuna sostituzione. Speranze zero)

Fabrizio Saccomanni, La Repubblica 4 luglio 2013

“Credo di essere l’unico che continua a vedere un po’ di luce infondo al tunnel e non è il treno che ci viene incontro”.

(quando sento un ministro invocare la luce infondo al tunnel mi prende la tenerezza, come quando sento un bambinetto che da grande vuole fare l’astronauta)



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