mercoledì 31 luglio 2013

La qualità manageriale (umana?) di Marchionne



Il finanziere Marchionne sostiene che nel nostro paese è impossibile fare industria (ma è possibile ottenere emolumenti superiori a 40 milioni): se egli caccia la Fiom dalle sue fabbriche, non può esserci un qualche tribunale che gli impone di riammetere il maggior sindacato metalmeccanico nella sue fabbriche. Così va a farsi benedire la catena del comando.

L'idea industriale di questo finanziere (non si può dire che sia un manager industriale di successo, basta vedere il mercato della FIAT) è molto semplice e ... antica: la forza lavoro e fondamentale ma deve essere possibile cacciarla via quando non piace, è troppo invadente sindacalmente o non serve. I lavoratori carne da lavoro e da macello.

Non può capire che oggi per fare industria ci vuole un altissimo senso della collettività, una giusta equità, una fondamentale lotta alla finanza internazionale. Ma come potrebbe fare lo svizzero Marchionne a combattere la finanza internazionale di cui è parte?

Non più gnomi svizzeri, ma finanziere e speculatori internazionali sono all'origine dell'attuale e futuro disastro Greco, Italiano, Spagnolo... e presto europeo. Ma i governi sono delle nuove scimiette: non vedono, non sentono, ma in compenso parlano molto per dire schiocchezze e imbrogliare i popoli.

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