martedì 2 febbraio 2021

 

Sogno

18 novembre 2020

 

Scena prima

Una specie di aula di tribunale, che somiglia molto ad un’aula scolastica. Si discute un processo contro due giovani, un ragazzo e un ragazza.

I due sono accusati di assassino, il ragazzo di avere ucciso la madre con un colpo di fucile, sparato a brucia pelle, all’altezza del collo; la ragazza di essere sua complice e di appartenere ad una non molto definita setta.

I due vengono condannati a morte.

Discuto con il giudice della pena che mi pare ingiusta, soprattutto per la ragazza.

 

Scena seconda

In una stanza, non si capisce chi ci sia, sicuro in un angolo i due ragazzi in attesa che venga eseguita la condanna. Non piangono, sono un po’ amorfi, come se nulla di quello che sta succedendo fosse di loro interesse.

I due vengono presi e portati in altro locale, dove, presumibilmente verranno preparati e predisposti per la condanna.

Io entro, insieme a quello che risulterà un operatore, in una piccola stanza, quasi uno sgabuzzino, pieno di aggeggi elettrici: fili, manopole, ecc.

Vengono abbassate delle manopole e dei fili iniziano come a friggere, e il segno che l’elettricità colpisce i due condannati. Quello collegato con il ragazzo si ferma presto, segno che il ragazzo è morto, mentre la parte della ragazza continua ad andare avanti ancora un po’, ma poi anche il suo si ferma. 

 

Si potrebbe dire giustizia è fatta, questo nel sogno non c’è.

 

 

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