martedì 2 febbraio 2021

 

Sogno

13/1/2018

 

Scena 1

Una ragazza piange nella camera vicina. Apro la porta su un divano una ragazza (forse la Giulia, figlia di Flavia) piange. Mi avvicino chiedendole cosa abbia, per un po’ non risponde poi mi assale con insulti per il contenuto di una mia intervista,  nella quale avevo parlato della mia vita, dell’indifferenza verso le donne che dicevo di amare, della mia fortuna e bellezza, tirando in ballo anche mia madre che sarebbe stata felice quando entrando in un posto tutti mi ammiravano. (altro ancora, che non ricordo ma che in sostanza fornivano di me un quadro spregevole,  ecc.).

Negavo di aver mai concesso una intervista e soprattutto di questo tono, ma lei mi sbatte in facci la rivista del Consorzio Venezia Nuova dove l’intervista è stampata.  Non capisco cerco di ricordare fatti e discorsi e poi mi ricordo di essere andato a trovare  Marco (un funzionario del Consorzio) e forse di avere detto in quella occasione qualche scemenza.

 

Scena 2

Un passo in dietro.

 Io e il professore Cescon siamo convocati da tale Marco (che poteva essere Miracco)che aveva delle cose importanti da dirci. Entriamo nel suo ufficio ci fa accomodare, fa una brevissima telefonata, e poi comincia a cazzeggiare con me della mia vita. Non so perché ma sono preso da un impeto egocentrico e mi metto con divertimento a parlare di me, un po’ raccontando un po’  inventando.

Nella sua poltrona il Prof. Cescon sta zitto, e quando chiede perché siamo li, Marco gli risponde che ne avremmo parlato dopo.

 

Scena 3

Capisco di essere caduto in un intrigo o in un tranello, no ne capisco lo scopo ma tutto mi appare chiaro. La breve telefonata che Marco aveva fatto non serviva ad altro che ad aprire la comunicazione in modo che altrove (un altro Marco, responsabile delle pubblicazione) avrebbe potuto registrare tutto. Se da una parte mi è chiaro il meccanismo dall’altra mi è oscuro lo scopo di tutto questo.

 

Scena 4

Mi precipito all’Arsenale negli uffici del Consorzio Venezia Nuova. In contro Marco, quello che mi aveva ricevuto, l’insulto, gli chiedo perché, cerca di sminuire la cosa, dice che si tratta di uno scherzo. Lo minaccio che sarà uno scherzo che pagheranno tutti molto caro. Giro per gli uffici alla ricerca del secondo Marco, la segretaria mi dice che non c’è, si trova a Roma. La prego di chiamarmelo al telefono ma non risponde.

Intanto tutti passano ed hanno una risatina ironica sulla faccia.

Un signore, vestito di grigio chiaro, di una certa età ma non vecchio, mi chiede cosa è successo, io gli racconto tutto ed allora lui dice che è il direttore di una banca, che ha come cliente il Consorzio e mi invita ad andarlo a trovare.

 

Scena 5

Decido che è tempo di fare una denunzia e mi avvio verso il tribunale, con me cammina Flavia, alla quale chiedo quale sia la sede della banca del direttore che mi aveva invitato. Me la mostra è proprio accanto al Consorzio.

Con Flavia attraversiamo Venezia, una Venezia molto degradata, facciamo ponti e calli. Flavia compra della verdura.

Io devo andare verso piazzale Roma al tribunale, siamo verso il ponte dei sospiri e mi stacco da Flavia perché devo telefonare a Felicia, Flavia mi fa cenno che si tiene lontano. Ma al telefono nessuno risponde.

 

Scena 6

 Sono al tribunale, solo. Chiedo del PM di turno, mi dicono che è occupato e di aspettare. Mentre aspetto mi siedo ad un tavolo di fronte ad un cancelliere, e gli racconto tutto.  Lui conferma la gravità della cosa, che ha aspetti penali e civili (risarcimento). Ma che andrà fatta presto un denunzia.

A questo punto mi viene in mente che forse avrei bisogno di un avvocato, ma rifletto che non conosco nessun avvocato, i pochi che conosco (di nome) sono tutti professionisti legati al Consorzio. Penso allora che forse Flavia che conosce tutti potrebbe suggerirmi qualcuno.  

La domanda è: perché nel sogno mi sono preoccupato tanto? La cosa mi sembra grave in termini di relazione tra le persone e reciproca fiducia, ma il contenuto reale forse è insignificante. Quello che forse ha maggiormente inciso nel prendermi a cuore la questione è il pianto iniziale della ragazza (forse Giulia), effetto di un film sentimentale (Le amiche nemiche)visto la sera prima? Ma!

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