lunedì 10 febbraio 2014

Letta – Renzi: parole, parole


Letta – Renzi: parole, parole


Diario 245


Ci sarà un rimpasto nel governo Letta per raggiungere i fatidici 18 mesi? Ci sarà un Letta bis, sempre tagliato per i 18 mesi? Ci sarà la staffetta con Renzi ma questa volta fino alla fine della legislatura? La discussione e aperta riempie le pagine dei giornali, le trasmissioni TV, i siti Internet, mobilita mente lucidi e meno. Una perdita di tempo, scommetto che Letta resta, farà il rimpasto, e tutto … come prima.

Non è che non si sa cosa i due vorrebbero fare, vogliono le stesse cose, solo che il segretario accusa il presidente di mancanza di vigore e determinazione (cose di cui pensa essere dotato). L’elenco delle cose che vorrebbero fare è sempre quello: rilancio dell’economia e soprattutto dell’occupazione, semplificazione, vendita del patrimonio, riduzione delle imposte a imprese e lavoratori, lavori pubblici, lotta alla criminalità, poi a condimento scuola, ricerca, beni culturali, ecc., dimenticavo crescita del PIL almeno dell1% quest’anno e del 2% l’anno prossimo (questa si che è una festa).

Per adesso titoli, i contenuti sono allo studio. Ed anche se questi ultimo fossero fissati con precisione, come è successo altre volte, niente garantisce della loro realizzazione, e questo neanche se fossero fissate sulla carta, con nome e cognome, i responsabili della loro realizzazione.

Il problema e che i due, e i loro consulenti (per bravi, per giovani, per sperimentati che siano), soffrono di “vuoto teorico”, convinti come sono che, sebbene la malattia sia grave ci si incammina verso la guarigione. Non si rendono conto di quello che è successo, non fanno mente locale che i rimedi tradizionali non servono; che finanziarizzazione dell’economia e progresso tecnico stanno stringendo il sistema economico-sociale mondiale in una morsa mortale, nella quale capitale superfluo e manodopera superflua non trovano (e non possono trovare, allo stato dei fatti), impieghi.

Le parole di speranza sono antiche, i loro contenuti sono da aggiornare, ma di qui non si scappa. Si può aspettare, ma nel mentre la situazione peggiora, si possono usare rimedi tampone che fanno respirare momentaneamente, ma i nodi vengono sempre più al pettine. Non basta dire sinistra, bisogna dire socialismo, e non sarà una passeggiata, ma bisogna sapere che più si aspetta più la reazione acquista velocità. Non è una partita a scacchi, uomini e donne sono spinte da esigenze vere, possono illudersi e scegliere, come già fatto storicamente, soluzioni drammaticamente pessime, ma i vuoti di potere non esistono.

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