domenica 23 febbraio 2014

Governo Renzi? Ma!


Governo Renzi? Ma!


Diario 249

Da questo governo, come dal precedente ed anche di quello prima del precedente, non ci si può aspettare la soluzione della crisi, per assenza di teoria sulla stessa, ma almeno qualche provvedimento in grado di alleggerire il disaggio sociale della fasce più colpite. In passato non è stato così, ma non lo sarà neanche con il governo più giovane e femminile della storia delle repubblica.

Le ragioni sono subito detto: nonostante la stima di sé del presidente del consiglio, nonostante il suo attivismo, nonostante il suo ottimismo, non controlla operativamente la macchina del governo. Dei cinque ministeri più “pesanti”, Renzi ne ha dovuto cedere tre al NCD di Alfano (Interni, Infrastrutture e Sanità), degli altri due uno va ad un tecnico, il ministero dell’ Economia, che sebbene contrario all’austerità, dovrà fare i conti con i vincoli esistenti, l’altro, Esteri, è quello meno svincolato da Renzi. Si spiega solo per questo lo sgarbo fatto alla Bonino (e al Presidente della Repubblica), il presidente del consiglio ha preteso che almeno uno dei più pesanti fosse “suo”. Nell’altro ministero pesante, la Difesa, i ministri sono stati sempre succubi della struttura militare, non facilmente scalzabile, né pare intenzionata a questo la neo ministra (basti ricordare la sua posizione sugli F13).

Dei ministeri di seconda linea, per così dire, uno, lo Sviluppo, è conteggiabile a Berlusconi (ministro che ha la delega sulle telecomunicazioni), l’altro, Lavoro e Welfare, è affidato alle cooperative, che, sebbene “la Coop sono io”, non pare prometta bene, il terzo, l’Istruzione è affidato ancora ad un ex rettore, dopo che i due precedenti diciamo che non avevano fatto bene e comunque appartiene ad un alleato (Scelta civica).

Non parliamo dei conflitti di interesse che si incarnano in questa compagine ministeriale, tanto ormai nessuno ci fa più caso.

Può darsi che Renzi pieghi alla sua filosofia di governo (quale sia ancora è oscuro) tutti i ministri che abbandonerebbero gli interessi rappresentati oltre che quelli personali per assecondarlo. Il mondo è cambiato, come dice Renzi, ma le relazioni di interessi non sono scomparsi.

Ma ecco la domandona: quale è la maggioranza del governo Renzi? C’è una maggioranza formale, che è quella che voterà la fiducia imperniata nell’alleanza con Alfano. C’è ancora una maggioranza formale per le Riforme che comprende Berlusconi. Già questo complica la vita, ciascuno degli alleati di Renzi vuole la morte (politica? Ovviamente) dell’altro, cosa che non rende il percorso del governo e delle riforme senza ostacoli. Né, dopo il giuramento, la minaccia delle elezioni funziona più, sarebbero una sconfitta soprattutto per Renzi.

Ma forse, maliziosamente, si potrebbe presupporre l’esistenza di una maggioranza sostanziale, di fatto non esplicitata neanche tra i due protagonisti, Renzi - Forza Italia. Non si tratta di machiavellismo, ma solo di realismo (con una punta di opportunismo); ma questo non sarebbe bene per il paese e neanche per l’apprezzamento dei cittadini per la “politica”. Spero di sbagliarmi.



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