lunedì 4 gennaio 2021

Nuovo anno ...

 

Diario 4 gennaio 2021

 

Cosa spinge a pensare che il “nuovo anno” possa portare delle novità, una situazione di benessere, un cambiamento nella nostra vita, ecc.?. E’ un millesimo di secondo quello che divide il 31 dicembre dal 1 gennaio, un tempo infinitamente breve che dovrebbe essere, nelle nostre speranze, come un “buco nero”, che richiami al suo interno tutte le contrarietà, i dolori, le avversità dell’anno appena scaduto per lasciarci un cielo limpido e un’aria frizzante che annunzi che da quel momento tutto il positivo sperato o anche  non immaginato si realizzerà. Quello che ci guiderebbe è una sorta di determinismo astrale che annulla la nostra volontà.

Ma sappiamo che si tratta di una finzione, una finzione alla quale ci abbandoniamo per … fare festa, ben sapendo che nell’anno appena tramontato si trovano le radice degli alberi che daranno i loro frutti nel nuovo anno. Che frutti saranno? Non succosi, non morbidi, non saporiti, non dolci o almeno non tutti così perché in mezzo ci saranno frutti amari, aspri, che magari ci inganno. Insomma è molto probabile che il nuovo anno appena iniziato non sarà molto diverso da quello appena tramontato.

A livello individuale ci possiamo augurare e sperare buoni frutti, possiamo anche impegnarci perché la nostra pianta ci dia dolcissimi frutti, ma non siamo degli eremiti, non viviamo in campane, viviamo in società, una società malata che ha bisogno di cure e di trasformazioni ma per le quali ci sentiamo impotenti.

Abbiamo perso il ritmo e la forza di essere parte attiva, non solo della nostra vita ma anche della vita collettiva. Il nostro orizzonte si è ristretto anche quando, pochi, ci occupiamo degli ultimi lo facciamo per compassione, anche per amore, ma non per cambiare il sistema in modo che non ci siano più … ultimi. Un tempo, collettivamente, non io, tu, lui, lei, loro, noi eravamo convinti che il mondo poteva cambiare, e che noi potevamo cambiarlo, poi ci siamo stancati, siamo rientrati dentro la nostra conchiglia e guardiamo fuori, con scetticismo, con senso critico e anche con paura.

Mi auguro che possiamo ritornare a mettere insieme le nostre forze, le nostre volontà, le nostre intelligenze e la nostra sapienza per cambiare il mondo.

 

 

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento