sabato 26 dicembre 2020

Turbamenti ... presidenziali

 


 

Diario 26 dicembre 2020

 

Il continuo agitarsi della destra e il suo rivendicare una sorta di diritto di maggioranza nella designazione del prossimo presidente della Repubblica, ha l’effetto di turbarmi e preoccuparmi.

Non che la storia dei nostri presidenti della Repubblica sia sempre una storia nobile di cui andare fieri, basti ricordare i casi delle presidenze Segni e Leone, mentre i traffici politici e non solo di molti di loro sono rimasti opachi, escludendo il presidente attuale, solo per tre la scelta delle camere unite è apparsa felice, nel caso di Pertini, di Scalfaro e di Ciampi.

Ma andiamo al presente. Su chi potrebbero puntare le destre unite? Il primo nome che viene in mente, e fa venire i brividi, è quello di Berlusconi. L’uomo vorrebbe, ma non vorremmo essere rappresentati da chi è stato accusato di  corruzione in atti giudiziari, di evasione fiscale, d legami con la mafia tanto da impiegarne un rappresentante come stalliere, dall’ospite di “cene eleganti”, ecc.  Ma non credo che la destra possa arrivare a tanto.  La seconda persona che risulta aspirare, facendosi forte anche della rottura di un tradizione, una donna presidente, e la signora che siede sullo scanno della presidenza del senato, Elisabetta Casellati, il suo amore per la “famiglia”, la sua, sommata alla sua insignificanza, sconsiglia assolutamente una sua presidenza. Il terzo nome, è quello del candidato a tutto, Sabino Cassese, giurista di vaglia, si dice, ma sicuro ambizioso e accumulatore di cariche e incarichi, gli manca solo appunto la maggiore. Si tratta sicuramente di un personaggio di prestigio e ingombrante, al quale la sinistra non potrebbe far mancare qualche voto.

E la sinistra? Questa parte ha esauriti i “padri nobili”, l’unico che resta è Emanuele Macaluso, ma oggettivamente troppo avanti negli anni, c’è sempre Giuliano Amato, dottor sottile, sul quale pesa una collaborazione stretta e infedele con Craxi. Non resta che  l’attenzione sulla seconda fila, sui “fratelli coltelli”, che si sono combattuti in tutte le stagioni e che oggi sono un po’ defilati,  ma chi li voterebbe.

In questo panorama il turbamento è giustificato, anche se il ruolo del Presidente della Repubblica è rappresentativo, la sua influenza conta molto, come la storia ci racconta, e quindi chi sia l’inquilino del palazzo è importante. Esistono donne vitali, forse esistono uomini probi che un osservatore esterno non vede, e che potrebbero con onore ricoprire quella carica.

La verità e che il virus assorbe tutte le nostre attenzioni, e sembra che il domani sia determinato dalla sua scomparsa, il che è vero, ma c’è anche il resto. Mi turba che la sinistra non ci pensi. Si può sempre sperare che ci sia un abile e sensibile personaggio che sappia tirare fuori dal cappello il nome giusto, donna o uomo, anziano o vecchio, ma intellettualmente onesto e attento al bene comune. Non ci resta che sperare. A meno di farne una questione di discussione pubblica.

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