martedì 27 agosto 2019

Beati i mercanti perché hanno le orecchie apposite

La vicenda di Matteo Salvini tra le altre cose indicava due strade impervie che l’hanno portato al disastro: in una alleanza politica l’aggressività finisce per rompere le uova, inoltre è stato chiaro che la virtù di un leader politico non può essere la “furbizia”, ma piuttosto l’integrità, la trasparenza e il senso della misura.
Luigi Di Maio non ha capito, non poteva capire perché dotato di apposite orecchie. Non solo a copia conforme: alla Milano Marittima di Salvini si replica con Palinuro, anche se, almeno finora, privo di proclami eclatanti e inconcludenti.
Cosa vuole Di Maio è sempre meno intellegibile. Non vuole le elezioni, legittimo, ma pensa di ottenere questo obiettivo umiliando il PD, tattica molto rischiosa. Vuole ancora Conte a palazzo Chigi? Se questo fosse veramente l’obiettivo procedere con gli aut aut rischia o di fallire o se riuscisse metterebbe l’alleanza sul piede di guerra e dovrebbe pagare un prezzo salato. Ma c’è chi sospetta che con questa mossa punti alla rottura pronto ad accettare palazzo Chigi offertogli dal Salvini. In questo modo oltre che ridurre tutto ad una farsa pagherà a breve un prezzo elettorale pesantissimo. Tra i due è Salvini il più furbo e gode di un retroterra più sicura. C’è inoltre chi pensa che si tratti di mosse in funzione di una lotta interna a 5*, ma di questo non conviene occuparsi.
Ammettiamo che gli obiettivi del movimento 5* e di Di Maio fossero quelli dichiarati, il leader 5* stelle se non fosse furbo ma intelligente, se fosse caratterizzato da integrità e trasparenza e se fosse stato determinato e non ancora sicuro dello sbocco desiderato, si sarebbe comportato diversamente. Avrebbe aperto la trattativa sul programma, è una volta raggiunto un accordo soddisfacente e utile, avrebbe potuto fare il nome di Conte e forse, con fatica e pagando il prezzo congruo, sarebbe riuscito allo scopo.
Così come ha fatto rischia di trovarsi in un angolo e se furbamente punta sulle divisioni interne al PD non è escluso che si trovi con un pugno di mosche, esautorato nello stesso suo movimento è coperto di ridicolo.
Appare necessario cambiare pagina, la politica è un’attività seria che ha bisogno di molte virtù e soprattutto deve fare a meno di furbizie. Le trasformazioni economiche, sociali e culturali di cui il paese ha bisogno grida urgenza e serietà e una dose di professionalità non piccolo. Avevo pensato che nonostante le difficoltà potevamo essere ad un nuovo inizio, ma forse mi illudevo.

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