sabato 7 luglio 2012

Diario 179


Diario 179
18 giugno 1 luglio 2012

·         Notizia
·         Le grandi scadenze
·         L'Europa non ha niente da dire
·         Torna, non torna, torno, non facciamolo tornare, …
·         Tutto nero?
·         Casini spariglia
·         Monti ha piegato la Merkel
·         Diego Cammarata, esperto?
·         Citazioni: nel bene e nel male


Notizia
Una notizia che farà felice i disoccupati, gli esondati, i pensionati che non arrivano a fine mese, i precari, ecc.: “Il 2012 sarà un anno record per i consumi mondiali di beni di lusso, come moda e accessori, auto , gioielli, profumi, cosmetici”. Così dichiara Armando Branchini, segretario dell'associazione “altagamma” (L'Espresso, 28 giugno). Certo che si tratta di una produzione che dà occupazione (in Europa dà lavoro a 1,5 milioni di occupati) e produce una certa quantità del Pil continentale (3%) ed esporta la maggior parte  della produzione (60%), ma non si potrà dire che è “moralismo” restare perplessi. I su indicati andamenti sono,infatti, estremamente significativi della distribuzione della ricchezza a livello mondiale. Siccome la distribuzione del reddito tra gli strati sociali non segue delle regole tecniche, ma piuttosto i rapporti di potere, possiamo dire che se c’è una classe che soffre privazioni e una classe che gode in abbondanze e lusso vuol dire che nello scontro fra queste classi una ha vinto e una ha perso (temporaneamente). 

Le grandi scadenze
Ogni settimana si individua una “scadenza” che dovrebbe essere dirimente per la crisi, soprattutto dovrebbe dare quella “sicurezza” ai mercati (finanziari) da spingerli a non speculare (un miracolo). Una volta è il salvataggio delle banche spagnole, un'altra volta è l'esito delle elezioni in Grecia, ancora le decisioni dei grandi riuniti a consesso, un'altra volta la riforma delle pensioni, un'altra volta i fondi per lo sviluppo, ecc. ma puntualmente il giorno dopo sembra finalmente tutto risolto, ma due giorni dopo la borsa va giù e lo spread su, come se niente fosse.
Ma a questi “governanti” non gli viene il sospetto che stanno sbagliando  qualcosa? Che forse la strada da seguire dovrebbe essere un'altra?

L'Europa non ha niente da dire
Ci rivolgiamo all'Europa, intesa come U.E., per tante cose, e l'Europa non si fa scrupolo di imporci una serie  di condizioni e di norme (come fare il formaggio, come chiamare un vino, come fare il bilancio dello Stato, come salvare le banche, ecc.), ma leggendo la notizia di cui dirò mi è venuto spontaneo pensare: ma l'Europa non ha niente da dire?
Un ricco americano, presidente della Las Vegas Sands Corporation sta cercando di piazzare in Spagna (ora sembra l'area di Madrid) una succursale europea di Las Vegas: dieci grandi grattacieli, con alberghi, sale da gioco, teatri, ristoranti, golf, e quant'altro, tutto quello che i frequentatori dei films americani conoscono, compresa la criminalità organizzata, la polizia corrotta, il traffico di droghe e di donne, ecc.  Ovviamente gran numero di occupati promessi: ben 260.000 (una valutazione forse eccessiva).
Se la Spagna vuole sul proprio territorio una struttura urbana con queste caratteristiche, si potrebbe dire, fatti suoi (forse qualche paese potrebbe addirittura  invidiarla), ma c'è dell'altro.
Pare che il suddetto investitore pretenda una sorta di extra territorialità: dentro il perimetro della nuova città del gioco non debbano valere né le norme sul lavoro (orari, remunerazione, sicurezza, riposi, ecc.) ma neanche altre norme, per esempio la proibizione del fumo nei locali pubblici, norme fiscali, ecc.
Due domande vengono spontanee: una paese può concedere  una situazione di extraterritorialità di questo tipo? E l' UE non ha niente da dire?

Torna, non torna, torno, non facciamolo tornare, …
Sembra una storiella di quelle che amava raccontare al suo popolo plaudente. Prima impalma Alfano, poi gli nega il carisma, annunzia le primarie, poi dichiara di ridiscendere in campo, dichiara morto il PDL, poi lo risuscita, si innamora delle liste civiche e vuole fare concorrenza a Grillo (quando è quest'ultimo che fa concorrenza a lui); vuole ritirasi dalla politica ma poi vuole fare il ministro dell'economia; ecc. 
Insomma è fuori di testa, soffre dell'assenza di  ruolo, non può più scherzare con i “grandi”, non può più fare babau alla Merkel, non può guardare dentro la scollatura di qualche presidentessa o ministra alle riunione internazionale, ma soprattutto vede svanire il.... Quirinale (il suo desiderio  è un bunga bunga nei saloni di quel palazzo).
Si potrebbe dire … poveretto, è vero, ma pericoloso.

Tutto nero?
È facile trovare il caso negativo: il sindaco anche consigliere regionale che non si dimette da una delle due cariche; il rettore che facilita la carriera della figlia; il ministro che accetta in regalo mezzo appartamento ma non sa da chi; il dottore che si porta il malato nella clinica privata per operarlo; il funzionario che “aggiusta” una gara d'appalto; un guidatore di taxi che percepisce la pensione di invalidità per cecità; e potrei continuare per pagine, basterebbe seguire le note di Stella , maestro nello scoprire il marcio. Mi domando se tutto questo rimestare la fanghiglia faccia bene al paese. Non mi riferisco ovviamente all'immagine del paese, né si può pretendere di contrapoporre a tanti casi negativi altrettanti casi virtuosi (che noia), ma piuttosto da una parre ad una sorta di assuefazione (tutti ladri, tutti corrotti, tutti che si fanno i fatti propri, ecc.), ma dall'altra, cosa più grave, ad un imperante qualunquismo (che va dal non ci si può fare nulla alla ricerca dell'uomo della  provvidenza. Ne basta affermare che ci sono milioni di persone, a tutti i livelli, onesti, lavoratori coscienziosi, amministratori scrupolosi.
I “casi” non sono inventati, questo è certo, il Parlamento fa fatica a varare uno straccio di legge contro la corruzione, la denunzia fa audience, ma mi pare che il tono politico del paese degradi. Non sto dicendo che è colpa di Stella o di altri giornalisti, ma la situazione pare preoccupante, né aiuta il populismo che denunzia e forcaiolo.

Casini spariglia
Usando un linguaggio da scopone, sia può dire che con la sua dichiarazione di alleanza con il PD Pier Ferdinando Casini abbia sparigliato. Ma contrariamente allo scopone dove lo spariglio dovrebbe mettere gli avversari in difficoltà la mossa di Casini mette in difficoltà il centro sinistra.
I fautori dell'asse con i moderati gongolano, finalmente la svolta tanto sperata e invocata. Ma c'era già un'alleanza di centro-sinistra, quella della foto di Vasto, ora l'alleanza si presenta come centro-centro-sinistra, in più la nuova (presunta) aqlleanza vorrebbe fare a meno dell'Italia dei Valori. Di Pietro, suo malgrado, fa parte dello schieramento di sinistra, più per le sue intemperanze che per il suo programma, a questo “sfoglio del carciofo” SEL non sembra adeguarsi.
Con una legge abbastanza proporzionale e senza primi, tutto sarebbe facile, ma con quale legge elettorale si andrà a votare è un mistero (nessuno lo sa), ma sicura,mente pare di capire si manterrà un premio di coalizione.
La sperimentazione PD-Casini non pare abbia dato buoni risultati. Intestardirsi non pare una buona prospettiva. Bisogna uscire dal: con Monti, per Monti, oltre Monti, contro Monti, ecc. È pensare ad un programma di progresso sociale e di eguaglianza per il paese. Un programma i cui temi sono scritti e riscritti: riforma fiscale progressista, imposta patrimoniale; sviluppo occupazionale lunga una via di rinnovamento produttivo attenta ai bisogni del paese; divisione delle banche di investimento dalle banche commerciali; ristrutturazione del debito pubblico; investimenti nella scuola e nella ricerca; salvaguardia del territorio; politica estera dei popoli; ecc. Un programma di legislatura chiaro e impegnativo, l'alleanza che lo proporrà potrà vincere, ogni altro pasticcio porta ad una sconfitta sostanziale.

Monti ha piegato la Merkel
Ogni uso di metafore o riferimenti calcistici oltre che banali appaiono sbagliati. In campo l'Italia ha battuto la Germania 2-1, risultato netto e da archiviare. A Bruxelles le cose sono meno nette. L'Italia ha imposto, in accordo con la Spagna e con la Francia, che si è esposta meno, la propria linea, Monti  ha portato a casa il “fondo salva stati” (che non utilizzeremo, ha detto, forse peccando di presunzione) ma di una dimensione risibile. L'accordo c'è ma per tutti gli aspetti tecnici ci vorrà un'altra riunione il 9 luglio. Non è chiaro quante cose possono insorgere su gli aspetti tecnici.
Ma  nella sostanza gli stati che subiranno attacchi speculativi (ce ne saranno) saranno aiutati dal fondo che acquisterà titoli per scoraggiare la speculazione. Ma si tratta di un fondo dalle dimensioni  molto modesta e per i suoi scopi. Le banche saranno aiutate nella loro capitalizzazione, ma non riformate. Per lo sviluppo le risorse già disponibili forse con l'aggiunta di 10 miliardi. Una disponibilità del tutto insufficiente. Si alla Tobin tax, che attenzione serve solo a raccogliere risorse non a contrastare la speculazione, ma gli stati sono liberi di adottarla o mano, se ho capito bene.
Un risultato di molta propaganda ma di scarsa sostanza.
Nessuna vera contrapposizione alla speculazione finanziaria; si cerca di contrastarla con un fondo “acquisto titoli”, che per quanto grande possa essere, e non è il caso, risulterebbe  infinitesimale rispetto alle risorse della speculazione (anche se frazionate). Su questa strada i popoli saranno sempre sconfitti.
Oggi tutti contenti per i risultati della borsa (pochissimi scambi), vedremo la prossima settimana se la speculazione … trema.
Monti nell'euforia ha detto che la soluzione adottata rende inutile l'aumento dell'Iva previsto per ottobre. Non è chiaro perché; le ultime emissioni di titoli “tutti venduti”, sono stati collocati a tassi molto alti. Adesso si riparlerà della vendita del patrimonio, di privatizzazioni, ecc. Monti si sente forte, sbatte in faccia alla “sua” maggioranza questo successo e si appresta … alle riforme.
La manovra mediatica ha funzionato: Monti duro, determinato, inflessibile, piega la Merkel; la sostanza pare meno luccicante.  

Diego Cammarata, esperto?
L'ex sindaco di Palermo, noto per la sua inefficienza, stupidità amministrativa, profittatore e dilapidatore è stato chiamato al Senato della Repubblica come consulente per il risanamento dei conti e per la riorganizzazione degli enti locali. Si deve ridere, si deve piangere, ci si deve scandalizzare, meravigliare, irritare, … ma siciliano, che siciliano, è il presidente del Senato.

Citazioni: nel bene e nel male

Bruno Tabbacci, La Repubblica, 24 giugno 2012
“Parlo di un'istituzione di nobili tradizioni che, grazia al suo presidente, e al suo ventennale sistema di potere, è diventata il centro di un grande inganno: si è fatto credere cche la Lombardia, oltre alla forza economica e sociale, potesse dare lezioni di etica e morale. Ulla di più falso. Perché oggi in Lombardia, se c'è un'eccellenza, è quella corrutiva, con un sistema senza regole e controlli strutturato come la cricca di Bertolaso”.

Angelino Alfano, Corriere della Sera, 24 giugno 2012
“Siamo ancora in grado di vincere se la coalizione raggiungerà il 40%, he è alla nostra portata”. (Non si capisce di quale coalizione parla, il PDL, le liste civiche, Pdl+Lega, ecc. Povero non si acconcia alla sua mezza figura. Detto questo è vero che la destra può vincere).

Elio Belcastro (deputato del partito del sud), La Repubblica, 28 giugno 2012
“Non ci può fregare di meno del governo. Con tutto il rispetto, ma abbiamo altre priorità” (dichiarazione a proposito della richiesta del governo di tenere il Parlamento aperto ad Agosto. Quello che meraviglia è l'inciso “con tutto rispetto”)

Elsa Fornero, Corriere della Sera 28 giugno 2012
“Il lavoro non è un diritto deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio” (Frase infelice, è il meno che si possa dire. Ma sul Corriere c'è un'azione per scagionare il ministro che ha usato job e non work,  cioè il posto non il lavoro. Qui la discussione si fa sottile, se il lavoro è un diritto non il job che piace a me è un diritto ma un job si, altrimenti il diritto diventa un'astrazione. Forse è questo che il ministro ha in mente, un diritto astratto che il “mercato” governerà, se c'è bene, se non c'è bisogna fare la …. riforma del mercato del lavoro. Ora che è stata approvato ne attendiamo i meravigliosi esisti.

Massimo D'Alema, Il Corriere della Sera, 1 luglio 2012
“In un nuovo centro sinistra europeo Monti può trovarsi a perfetto aggio. È una personalità lòiberale che con la sua azione può mitigare positivamente le resistenze stataliste che ci sono ancora tra i socialisti” (Non è ignorante, dovrebbe sapere la differenza tra liberale e liberista, ma fa finta di niente. Un capolavoro è la “resistenza statalista”, quando i maggiori economisti invocano per uscire dalla crisi l'impegno diretto dello Stato. Inoltre se è così invece di candidare Bersani candidiamo Monti).

Nouriel Roubini, La Repubblica, 1 luglio 2012
“Le misure concordate sono andate al di là delle aspettative dei mercati... per ciò prevedo una breve rally del mercato che però non durerà a lungo. Il problema è che se le misure intraprese sul breve termine permettono di guadagnare un po' di tempo, quelle sul lungo termine sono molto più importanti e ancora mancano”.

Pierferdinando Casini, La Repubblica, 1 luglio 2012
“C'è un signore a palazzo Chigi che sta facendo il suo lavoro benissimo e non credo che si ritirerà a vita privata nella prossima legislatura. .. Ma, nel momento in cui si realizzerà una convergenza, che mi auguro ancora più vasta, le assicuro che decidere la guida del governo non sarà un problema”. (con questi chiari di luna vedo difficile nella sostanza un governo Bersani. Perché dissanguarsi per Monti?)

Roberto Perotti, Il Sole 24 Ore, 1 luglio 2012
“Il summit di Bruxelles è stato unanimamente considerato come una vittoria del buon senso europeo sulla protervia e l'ottusità tedesche. In realtà, la Merkel ha concesso qualcosa, ma ha ottenuto molto di più di quanto non appaia”. (appare, appare)

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